La Sicilia, prima regione in Italia per superficie agricola utilizzata nel campo del biologico
L'amore grande per il biologico e i suoi rischi e pericoli
In Sicilia, le aziende biologiche, che rappresentano il 20 per cento del totale nazionale del settore, sono 12.649 (nel 2000 erano 9.616).
Questi sono alcuni dei dati emersi nell'ambito del convegno di Palermo su ''Agricoltura biologica: analisi e strategie per lo sviluppo'', organizzato dal Consorzio di ricerca Bes, Bioevoluzione Sicilia con il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana, dell'Assessorato regionale Agricoltura e Foreste e l'Università di Palermo.
Durante il convegno è stato spiegato che i settori cardine del biologico in Sicilia, in termini quantitativi, sono i seminativi, con gli orientamenti produttivi basati sulla cerealicoltura ed anche, specie in alcune province, gli allevamenti. Piuttosto modesta risulta, invece, la produzione di uva biologica (820 mila quintali), con 700 aziende ed una superficie intorno agli 8 mila ettari.
Sono invece 600 le aziende agricole imperniate sull'olivicoltura biologica che producono circa 140 mila quintali di olive su circa 7500 ettari investiti, concentrati prevalentemente nelle province di Messina e Palermo.
Prendendo in esame invece l’agrumicultura biologica, e nella fattispecie quella di quest’anno, i dati non vertono purtroppo in positivo, per via dello scarso grado di maturazione causato dalle piogge di settembre. Da uno studio dell’Ismea (Istituto di studi per il mercato agricolo e alimentare), si evince che l'attività di scambio nella regione, è nel complesso ''discreta'', ma il mercato ha assunto toni e sfumature diverse a seconda delle produzioni e del periodo.