La Sicilia punta sulle biomasse
Scarti agricoli per produrre energia: accordo tra Legacoop ed Enel Green Power per la creazione di 15 impianti ad hoc
La Sicilia punta forte sull’energia da biomasse. Legacoop ed Enel Green Power hanno siglato una convenzione per creare piccoli impianti ad hoc: 70 quelli previsti in Italia, ben 15 quelli nell’Isola. Produrranno energie da biomasse, utilizzando tutti i sottoprodotti delle lavorazioni agricole: i residui delle potature o della produzione agricola, dalla vinaccia, alla sansa, al pastazzo di agrumi.
La convenzione Legacoop-Enel Green Power prevede di produrre energia da biomasse attraverso impianti di piccole/medie dimensioni (200 Kwatt di media, max 300 Kwatt) grazie a un corposo programma di investimenti di Enel G.P. in joint venture con le aziende associate Legacoop, una sessantina circa, che possiedono materia prima e biomassa disponibile o singolarmente, ma sempre nei siti resi disponibili dalle associate Legacoop e con l'acquisto della biomassa del luogo. Grazie alla trigenerazione offerta dalle biomasse si produrrà energia elettrica, calore e freddo (attraverso un processo di conversione).
Le imprese cooperative che decideranno di investire in tal senso potranno accedere al Conto energia che per la trigenerazione prevede, ancora, 32 centesimi a Kwatt. "Questo significa - dice Pino Gullo, responsabile Green Economy di Legacoop Sicilia che con Sonia Sandei del progetto "Generazione distribuita" di Enel Green Power ha presentato il progetto - che in un anno, per il tipo di impianti che si immaginano, una coop potrà contare su incentivi per circa 480 mila euro". A essere coinvolte nell’iniziativa sono le coop agricole con un fatturato minimo di 2 milioni e mezzo di euro.
Gli impianti al centro della convenzione bruciano un composto formato al 30% da materiale ligneo e per il resto un mix dei sottoprodotti dei residui delle lavorazione agricole. "Materiali che in gran parte, altrimenti, andrebbero smaltiti come rifiuti speciali", aggiunge Gullo. Il costo medio del singolo impianto si aggira intorno a 1,5 milioni di euro. "Non solo - conclude - ad agevolare l’investimento ci potrebbero essere anche i fondi europei del Psr e del Fesr della prossima programmazione 2014/2020. Le energie rinnovabili e in modo particolare le biomasse sono una delle gambe del nuovo documento Psr di programmazione regionale". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]
- A Enna la prima centrale a biomassa a filiera corta... (Guidasicilia.it, 05/02/10)