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La Sicilia rischia di perdere 600 mln di fondi Ue

Per evitare il disimpegno la Sicilia dovrà spendere entro dicembre di quest'anno 100 milioni al mese

24 giugno 2013

Per evitare il disimpegno di parte dei fondi Ue, a rischio ci sono 600 mln di euro, la Sicilia dovrà spendere da qui a dicembre di quest'anno 100 milioni al mese (3,3 mln al giorno), mentre dall'inizio dell'anno a ora finora la spesa è stata di appena di 10 milioni mensili.
È quanto emerso dalla riunione del Comitato di sorveglianza sullo stato di attuazione del Po-Fesr 2007-2013, che si è tenuta nei giorni scorsi a Palermo, alla presenza dei dirigenti della Regione e dei componenti ministeriali della task-force.
Da gennaio a giugno, la Sicilia ha certificato 122 milioni di euro, l'obiettivo è di arrivare a 425 mln a fine ottobre e a 763 mln a fine dicembre. Rispetto al finanziamento complessivo del programma pari a 4,9 miliardi, la Regione ha finora certificato 1,1 miliardi, pari al 22%, dato in 4 punti superiore rispetto a quanto risulta alla task-force ministeriale, con una percentuale pari a 18,8 punti.

Il differenziale sarebbe determinato da differenti sistemi di caricamento della spesa, la Regione avrebbe calcolato anche gli interventi sui fondi "Jessica" e "Jeremy", che in realtà preseterebbero gravi criticità, al vaglio del Comitato di sorveglianza. La Sicilia, comunque, in termini di certificazione della spesa è indietro rispetto ad altre aree dell'Europa, nei Paesi sottosviluppati il dato medio è del 30%, mentre quello degli impegni di spesa è del 77% contro il 52% dell'isola.

Se il governo Crocetta non ha raggiunto l'obiettivo di spesa previsto al 31 maggio pari a 1,256 miliardi (60 mln di euro in meno) "la responsabilità è dei dipartimenti della Regione, perché sono stati centrati appena il 20-30% degli obiettivi". L'atto d'accusa porta la firma dell'assessore all'Economia, Luca Bianchi.
Dopo aver sottolineato che il governo ha fatto la propria parte concordando la riprogrammazione della spesa con la task-force voluta dall'ex ministro per la Coesione Fabrizio Barca e ponendo le basi per l'accelerazione delle procedure, Bianchi ha puntato il dito contro i dirigenti della Regione, buona parte dei quali presenti alla riunione del Comitato. "I risultati degli ultimi mesi sono stati assolutamente insoddisfacenti - ha detto l'assessore - C'è stata una scarsa risposta dei Dipartimenti in termini di capacità di spesa". "Abbiamo davanti tempi strettissimi - ha avvertito l'assessore - Nei prossimi due mesi ci giochiamo una parte molto rilevante del programma comunitario, è necessario un focus sulle modalità di spesa e l'utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione". Quindi, l'avvertimento ai dirigenti generali: "La valutazione sui singoli dirigenti si baserà proprio sui risultati conseguiti dai Dipartimenti nella spesa dei fondi Ue".

In una lettera inviata a LiveSicilia, il capogruppo del Cantiere Popolare all'Ars, Toto Cordaro, scrive che il rischio di perdere i fondi Ue è da ricercare nelle "troppe rotazioni  dei direttori nei dipartimenti strategici".
"Ho sempre pensato che la causa principale del mancato impegno dei fondi europei nella gestione Lombardo sia stata la continua, inutile rotazione dei direttori nei dipartimenti strategici e la automatica impossibilità di una vera e proficua programmazione degli investimenti, esiziale per la Sicilia. Ebbene, il presidente Crocetta ha compiuto l'ennesima rotazione. Io spero che sia l'ultima. Da quanto detto dall'assessore Bianchi sulla sostanziale inerzia dei dipartimenti - posto che sono convinto che la responsabilità resti pur sempre della politica, una buona politica al governo della cosa pubblica - il governo regionale deve in primo luogo non fornire alibi ai burocrati: abbiano tempo e serenità per lavorare, ma producano e subito". (Leggi la lettera di Toto Cordaro a LiveSicilia.it)

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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24 giugno 2013
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