La Sicilia si farà da sola il Ponte sullo Stretto di Messina e ad aiutarla saranno i ''Siciliani del Mondo''
Per la realizzazione del Ponte sullo Stretto ''la Regione può fare da sola. Da ex ministro conosco l'argomento e so che è così''. Non sono le parole del governatore siciliano Totò Cuffaro, pronto a tutto pur di portare avanti la realizzazione del progetto del ponte, ma quelle del presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, nel corso dell'incontro con i cronisti parlamentari per la cerimonia del Ventaglio che si è tenuta ieri.
''Dobbiamo attivare rapporti con Bruxelles e con i privati - ha aggiunto - perché la quota che lo Stato ha messo a disposizione è esigua''. ''Non credo - ha concluso - che Prodi sia così cattivo con la Sicilia depennando questa opera per destinare i fondi a un altro paese Ue''.
Infine, Miccichè ha criticato il comportamento di Pietro Ciucci, ex amministratore delegato della Società Stretto di Messina, passato alla presidenza dell'Anas: ''Non si può cambiare perché arriva un nuovo governo - ha detto -. Ma i veri responsabili siamo noi del centrodestra che gli abbiamo dato l'incarico''.
''Quel Ponte s'ha da fare, e nessuno potrà 'scipparlo'. Men che meno il governo Prodi''. È quanto si evince dalle ultime dichiarazioni di due rappresentanti regionali: da un lato il governatore Salvatore Cuffaro che ultimamente più volte ha lanciato il guanto della sfida al governo nazionale, puntando sugli ''effetti positivi sul contesto sociale, economico e territoriale e di rilancio socioeconomico di tutto il Meridione'', che il gigante da 4 miliardi di euro e sei anni di lavori recherebbe in dote.
Dall'altro quella dell'autonomista Raffaele Lombardo, Parlamentare Europeo e Presidente della Provincia di Catania nonché leader e fondatore del Movimento per l'Autonomia, che ha annunciato la costituzione di ''un comitato di garanti di altissimo livello e di un pool di banche internazionali per raccogliere la partecipazione dei siciliani nel mondo alla costruzione del Ponte''.
Quindi, stanno ai vertici della politica siciliana i più strenui sostenitori del ponte sullo Stretto, personalità di spicco che hanno anche un grande appoggio da parte di quei tanti sicliani all'estero che hanno formato quel gruppo che si chiama ''Sicilia Mondo''.
''È impressionante - scrive il Presidente di Sicilia Mondo e consigliere del Cgie, Domenico Azzia - il numero di messaggi con i quali associazioni, club, amministratori, responsabili dei Comites, Cgie e professionisti di ogni genere chiedono a Sicilia Mondo di farsi portavoce della loro volontà di partecipazione e di coinvolgimento in questa 'sfida del Ponte' ''.
Sono 188, ad oggi, i sottoscrittori della petizione lanciata dall'associazione con sede a Catania a favore dell'opera promossa dal Governo Berlusconi, è che il governo Prodi non vuole portare avanti.
''Il coro dei messaggi - scrive ancora Azzia - è un evento storico e senza precedenti che testimonia la maturità ma anche l'affetto infinito dei siciliani per la loro Isola. Sicilia Mondo li ha inoltrati nel testo originale al Presidente Prodi, ai Ministri interessati, al Presidente della Regione ed alla Unione Europea. Intende ora passare alla stampa l'elenco dei firmatari per dire loro che non sono soli e per sottolineare alle Istituzioni ed alla opinione pubblica che una mobilitazione popolare così sentita e senza confini geografici non può rimanere disattesa in un Paese democratico''.
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