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La Sicilia si merita uno sconto sulla benzina

Il presidente Lombardo lancia la sfida del ''federalismo applicato alla questione energetica''

15 luglio 2008

Sconti sul prezzo di vendita alla pompa dei carburanti in tutta la Sicilia per compensare i danni ambientali provocati dalle raffinerie, l'introduzione di una royalty da calcolare sugli utili d'impresa a beneficio del bilancio della Regione, maggiore rigore nel rilascio delle autorizzazioni per la produzione di energie alternative e precedenza ai progetti di rigassificazione con impianti realizzati su piattaforme offshore. Sono alcune delle linee guida messe a punto dal governo della Regione siciliana che lanciano la sfida del "federalismo applicato alla questione energetica".
Il governatore Raffaele Lombardo ha riunito nel week end gli assessori all'Industria e all'Ambiente, Pippo Gianni e Pippo Sorbello, per pianificare gli interventi, che si annunciano rivoluzionari. "Se il nostro territorio sopporta l'inquinamento e i guasti legati a una sovrapproduzione - dicono Lombardo e i due assessori - abbiamo il diritto di reclamare qualcosa di più che un pacchetto di posti di lavoro. Chiediamo di condividere con lo Stato oneri e onori e di incassare direttamente, come prevede lo statuto autonomistico, le tasse applicate alle produzioni siciliane".

"La Sicilia produce un surplus di energia elettrica che viene messa a disposizione di altre regioni - afferma Gianni - e viene raffinato oltre il 50% degli idrocarburi destinati al consumo in tutto il Paese". "Alle imprese - aggiunge Sorbello - vanno gli enormi utili industriali e lo Stato lucra enormi entrate fiscali. Si calcola, naturalmente solo per approssimazione, che dalle accise sulle produzioni delle aree industriali di Gela e Augusta alle casse dello Stato giungano annualmente circa 30 miliardi di euro".
Il governo "per avere una corretta unità di misura" ha deciso "di varare una verifica per valutare in termini scientificamente esatti quale costo abbia pagato la Sicilia al modello industriale basato sul ciclo del petrolio e dei suoi derivati in termini di inquinamento, di depauperamento delle falde e soprattutto in termini di patologie professionali e sociali e di malformazioni neonatali".
"E' venuto il momento di pensare al domani, alla riconversione e al risanamento - prosegue Gianni -. Alla fase del saccheggio del territorio, che si è avvalso e tenterà di avvalersi di non poche complicità, segua la fase del rispetto dell'ambiente e della salute  e ancora della difesa degli interessi dei siciliani. Diamo luogo a un nuovo corso, un'epoca in cui gli industriali saranno chiamati a definire un rapporto diverso con la politica regionale e con le autonomie locali".

Sorbello sottolinea che "andrà rivisto il sistema delle autorizzazioni e delle concessioni destinate allo sfruttamento industriale" e "per quanto riguarda la produzione di energia alternativa la precedenza sarà data alle imprese agricole e industriali già presenti nel territorio con particolare attenzione a scongiurare il rischio desertificazione".
Per Lombardo e i due assessori "non è giusto che le coste e i fiumi siano devastati dall'inquinamento, che l'aria intorno ai comprensori industriali sia irrespirabile, che le falde idriche siano prosciugate per raffreddare impianti e turbine: senza contare che nessuno di questi fattori inquinanti produce sviluppo duraturo per i nostri territori".

Domani l'assessore Gianni incontrerà i titolari delle raffinerie petrolifere che operano in Sicilia, alle quali dirà "che per ripagare il danno ambientale procurato negli ultimi 50 anni sarà necessario un loro intervento finanziario". 

Fonte: La Sicilia Web

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15 luglio 2008
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