La Sicilia: tsunami per il MoVimento 5 Stelle?
Un deputato siciliano contro la linea dell'intransigenza grillina
Lo strappo arriva ancora dalla Sicilia o, se vogliamo, nel MoVimento 5 Stelle scoppia l’ennesimo caso proveniente dalla Sicilia. Stavolta tutto parte dall’intervista concessa a La Stampa dal deputato M5S originario di Messina, Tommaso Currò. "Io sicuramente non andrò sabato a Firenze da Grillo. Mi rifiuto. Non ha senso. Non mi ribello. Ragiono. È surreale che centosessantratrè persone si muovano per andare incontro a una sola. Venga lui da noi. Qui. In Parlamento. Saremo felici di confrontarci".
Il deputato siciliano, inoltre, invoca "un confronto con il Pd", replicando così a Beppe Grillo che sul suo blog ha chiuso per l’ennesima volta al governo Bersani. "Noi parlamentari non siamo automi. E nemmeno bambini. Nessuno ci può svuotare della nostra personalità politica. Diversamente diventiamo schiavi di un manovratore", ha sottolineato Currò, che aggiunge: "Se andiamo avanti così questo dubbio si cristallizzerà. Con Grillo e soprattutto con Casaleggio. Io non sono uno schiaccia bottoni per conto terzi. Io sono un cittadino che vuole dialogare. Se entri nel Palazzo grazie a otto milioni di voti, devi prenderti le tue responsabilità".
Quanto ai rapporti con il Pd, il deputato spiega: "La parola accordo non mi piace. Ma io sono convinto che un confronto fosse - e sia - necessario. I giorni passano. E il Paese soffre. Non possiamo permetterci di perdere tempo. Di aspettare tre mesi per poi tornare a votare. Le piccole e medie imprese non ce la fanno più. Non amo i toni drammatici, ma qui è una questione di vita o di morte. Ogni giorno ci sono imprenditori che si tolgono la vita e migliaia di persone perdono il posto. Non si può stare ad aspettare lo sfascio". Per Currò si deve "discutere. Intervenire. Sarebbe tutto più facile se il Pd avesse la forza di rinunciare a Bersani". E propone "il modello Sicilia. Con in più la fiducia. "Riflettiamoci. Non credo che siamo pronti per governare da soli, bisogna avere la forza di riconoscerlo - ha aggiunto - Ci serve una nave scuola. Il MoVimento ha una forza straordinaria. Una grande energia. E ha spostato l'asse del dibattito politico. Quello che è successo è meraviglioso. Abbiamo un'occasione storica".
Sulla pagina facebook di Tommaso Currò i militanti discutono dell'ipotesi di apertura al Partito Democratico. E ovviamente sul tema sono divisi. C'è chi lo ha attaccato: "Tommaso ma lo spirito, l'obiettivo del Movimento è buttare fuori questa gente, non metterci d'accordo con loro... - scrive un utente - Non è che il problema del Pd è Bersani, ma è esso stesso il problema. Idem Pdl. Non facciamo i "responsabili" come Scilipoti". "Tommaso ma che cosa combini?", scrive ancora Maria Luisa. Ma c’è anche chi condivide la linea di Currò: "Grande scelta Tommaso, non sarai solo". E poi "Fiera di te", scriva Roberta.
Di certo le parole del parlamentare siciliano hanno riaperto il dibattito anche all'interno della pattuglia di deputati e senatori in Parlamento. La linea di "apertura" è stata bocciata nei giorni scorsi nel corso di un voto in una delle numerose assemblee dei parlamentari stellati. Ma le fila di coloro che spingono per ridiscutere la linea politica del M5S sembrano aumentare giorno dopo giorno.
Oggi, infine, l’incontro tra i parlamentari stellati e Beppe Grillo, incontro che si è tenuto a "Villa Valente, ristorante La Quiete", in località Tragliata, frazione di Fiumicino. Un incontro tra i parlamentari-cittadini e il proprio leader senza diretta streaming dell'incontro.
Prima della partenza in pullman da Roma, il capogruppo al Senato Vito Crimi aveva affrontato i giornalisti: "È imbarazzante non riuscire a fare quattro chiacchiere in tranquillità con un gruppo di persone. Quando ci sono stati incontri politici non ci siamo mai sottratti alla stampa. Questo non è il momento politico che vi aspettate". "Andiamo a passare una giornata in allegria, né più né meno - aveva aggiunto -. Due chiacchiere poi torniamo a casa. Gli autobus li paghiamo noi, 10 euro per l'autobus più una cifra variabile tra i 18 e 20 euro per il pranzo". "Grillo? Non sbaglia mai, è lungimirante".
Certo, tra i parlamentari a piazzale Flaminio è risaltata proprio l'assenza di Tommaso Currò. Ancora Crimi ha provato a smontare il caso "dissidenza", probabilmente uno dei temi caldi del faccia a faccia con Grillo: "Currò non c'entra con l'incontro di oggi, che era programmato da 10 giorni. Il dibattito c'è, non ho mai detto che non c'è. Altrimenti ci sarebbe l'unanimità di 8 milioni di elettori".
Decisamente meno diplomatico Paolo Becchi, professore di Filosofia del diritto a Genova, ritenuto ideologo del M5S, su Twitter: "Se c'è qualcuno dentro ma contro il Movimento, non si tratta di 'dissidenti' ma di traditori e come tali vanno trattati. Sono dei giuda. Da indicare per nome e cognome sul blog".
Su Facebook, Ornella Bertorotta, portavoce siciliana del M5s al Senato, scrivendo dell'incontro con Grillo, sottolinea: "Ho le idee chiarissime su cosa fare riguardo argomenti tipo formazione del governo prossimo venturo, prese di posizione nei confronti dei cosiddetti 'dissidenti' e roba simile (n.b. non so se questi argomenti verranno toccati o meno), dunque non vado di certo ad attendere 'imbeccate'. Le idee si possono cambiare, ma mi si deve convincere sulla bontà di quelle nuove rispetto a quelle vecchie. Ma nessuno ha mai provato a convincermi a fare o dire nulla su cui non fossi d'accordo".
"Aspetto di parlare con Tommaso - dichiara invece il vicepresidente M5S della Camera, Luigi di Maio, durante l'attesa - per capire realmente cosa ha detto e cosa pensa. Altrimenti diventa un dialogo via media".
Intanto, dalla Sicilia è arrivato ieri sera un colpo al modello "liquido" spesso elogiato dallo stesso Grillo. I deputati M5S all'Assemblea regionale, che finora avevano sostenuto la giunta Crocetta, si sono ritrovati isolati da un asse Pd-Pdl nato a sorpresa sulla legge elettorale regionale, in particolare sulla norma che prevede la doppia preferenza di genere uomo-donna. I grillini hanno votato contro, sostenendo che il meccanismo favorisce il voto di scambio, mentre il leader siciliano del Movimento, Giancarlo Cancellieri, ha parlato di "inciucio tra Pd e Pdl. (LEGGI)