La Sicilia turistica terza in Europa per posti letto che... restano vuoti per la maggior parte
Si chiamano "letti freddi" ma la definizione non si riferisce alla mancanza di coperte, piuttosto al fatto che restano vuoti, senza occupante, per la gran parte dell'anno.
La Sicilia, seconda tra le isole europee sia per numero di strutture alberghiere (1.171) che per strutture extra-alberghiere come B&B e case vacanza (2.532), ha un tasso di non occupazione dei posti letto del 78 per cento, tra i più alti a confronto con le altre isole europee.
E' questo uno dei dati che emerge dal Primo Focus sul turismo delle isole del Mediterraneo, realizzato dall'Osservatorio turistico delle isole europee (Otie), che lo ha illustrato nei giorni scorsi a Palermo, con il presidente Giovanni Ruggieri e il componente del Consiglio direttivo Fabrizio Escheri, "prima" italiana dopo la presentazione a Bruxelles.
L'Otie è nato nel 2007 ed è costituito da istituzioni di sette Paesi: Università, Camere di Commercio, Centri di ricerca. Il Focus esamina i dati relativi a 24 isole europee (quelle della fascia mediterranea, più le vicine isole iberiche dell'Atlantico e le isole francesi d'Oltremare), raccolti attraverso Camere di Commercio, ministeri, uffici del turismo. L'obiettivo è fornire alle istituzioni e alle amministrazioni pubbliche dati certi e analisi scientifiche per programmare le proprie politiche turistiche.
"Oggi l'isola - ha detto il presidente dell'Otie, Giovanni Ruggieri - ha recuperato il gap strutturale, grazie anche all'utilizzo dei fondi europei, ma deve chiedersi come riempire i suoi posti-letto, guardando all'esempio delle Baleari che hanno un tasso di occupazione del 78 per cento, e che rappresentano il modello più efficace di sviluppo".
Nel 2007, anno di riferimento del rapporto, la Sicilia ha attratto 4 milioni e 600 mila turisti (al terzo posto, dopo le Baleari con oltre 13 milioni e le Canarie con oltre 6), ma è il dato sulle presenze a mostrare la distanza con altre realtà: in Sicilia si sono fermate a quota 14 milioni contro gli oltre 120 milioni delle Baleari. Colpa della durata media del soggiorno molto bassa, di 3,2 giorni, che vede la Sicilia al poco invidiabile posto di seconda nel "mordi e fuggi" tra le 24 isole europee, preceduta soltanto dalle piccole del golfo Argosaronico, in Grecia. All'isola francese di Réunion, che ha puntato tutto sui soggiorni naturalistici, la durata media della vacanza è di oltre 16 giorni, alle Baleari di oltre 9, a Malta di quasi 9, alle Canarie di quasi 8. Anche i dati di crescita del settore, dal 2003 al 2007, non sono entusiasmanti: a fronte della nascita di numerose strutture turistiche, anche di alta fascia, gli arrivi sono cresciuti del 13 per cento, contro il +29 per cento segnato dalle Baleari. Distanza che si allarga sul versante presenze: nell'arco dei quattro anni, in Sicilia sono cresciute dell'11 per cento, mentre alle Baleari del 40. [Adnkronos]