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La sicurezza di Lombardo

Il governatore siciliano: "L'inchiesta Iblis? Per me è solo una serie di niente. Le accuse saranno archiviate"

05 maggio 2011

"Questa vicenda è niente, anzi una serie di niente uno dietro l'altro e io non ho nulla da nascondere". Così, nelle scorse settimane, il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo a proposito del suo coinvolgimento nell'inchiesta antimafia 'Iblis' della Procura di Catania, in cui è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Una serie di niente che fugano ogni pensiero di dimissioni, quindi Lombardo farà il presidente della Regione "fino a quando ci saranno le condizioni per farlo, ossia fino a quando ci saranno i numeri e la voglia per portare avanti l'impegno riformista".
Lombardo con i suoi legali intanto continuano a leggere e ad analizzare le ottantamila pagine dell'inchiesta, faldoni che lo stesso governatore ha definito "enciclopedia" e nei quali "a parte insulti e aspettative politiche - dice ancora Lombardo - nei miei confronti su di me non c'è nulla". "E' vero - ha ammesso il presidente della Regione - che alcuni di questi personaggi (riferendosi ai mafiosi iscritti nell'inchiesta, ndr) avevano avvicinato forze politiche che mi appoggiavano alla candidatura alla presidenza della Regione. Ma ribadisco che non c'è nulla e anzi un gruppo di giovani studenti che sta analizzando le carte mi ha detto che ci sono elementi molto interessanti, in ogni caso per ora continuerò il mio lavoro e continuerò fino a quando avrò i numeri per governare".

Una sicurezza, quella di Raffaele Lombardo, che lo ha portato ad ipotizzare anche i possibili sviluppi dell'inchiesta Iblis, ossia: "Nessun rinvio a giudizio". "Non potrà esserci il rinvio a giudizio", ha detto, sottolineando che al momento gli "avvocati non hanno ancora deciso quale strategia adottare". "Rammento le dichiarazioni del procuratore che a novembre disse che non c'erano elementi per condurre l'accusa - aggiunge il governatore in un'intervista all'edizione di Palermo del quotidiano La Repubblica - e ho letto anche delle dichiarazioni del pentito, di Ercolino l'attacchino, mi sono pure divertito. Dice che avrei pilotato gli appalti nisseni a favore di Cosa nostra. Ma ne indicasse uno...".
Sull'informativa della Guardia di finanza che parla di movimenti di denaro dall'estero in Italia e dall'Italia all'estero, il governatore commenta: "Anche qui c'è da ridere - commenta Lombardo - Di cosa parlano del mio stipendio di eurodeputato? O dei bonifici effettuati su Dorotheum, una casa d'aste presso la quale ho comprato quadri del '600 e del '700 e una quarantina di fucili da collezione che tengo nella cassaforte di Palazzo d'Orleans, perchè lì sono vigilati costantemente?". "Insomma, buttino pure il fango che vogliono - chiosa il presidente della Regione Siciliana - possono dire che ho incontrato i Diavoli e i Santi. Non ho la presunzione di accostarmi ai secondi, di certo non ho corteggiato i primi".

- L'intervista di Emanuela Lauria a Raffaele Lombardo (Repubblica/Palermo.it)

- Raffaele Lombardo e l'inchiesta Iblis (Guidasicilia.it, 13/04/11)

 

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05 maggio 2011
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