La situazione Covid in Sicilia: nuove zone arancioni e allerta massima
Aumentano ancora i nuovi positivi Covid. Dichiarati zona arancione altri 4 comuni siciliani
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In Sicilia crescono ancora i nuovi positivi al Covid. Le ultime rilevazioni di ieri, giovedì 30 dicembre, hanno registrato 3.963 casi, 234 in più rispetto al giorno prima. Ancora elevato il numero dei tamponi effettuati (55.769) e un tasso di positività che sale dal 6,7 al 7,1%. Sul fronte ospedaliero sono 834 i ricoverati (+42), dei quali 92 in terapia intensiva (+3).
L'Isola si pone così al nono posto in Italia per numero di nuovi casi giornalieri. Questa la distribuzione dei nuovi contagiati per provincia: 846 a Catania, 765 a Palermo, 651 a Messina, 438 a Trapani, 364 ad Agrigento, 280 a Siracusa, 273 a Caltanissetta, 260 a Enna, 204 a Ragusa.
Intanto, il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato un'ordinanza con la quale ha dichiarato la zona arancione - da oggi, venerdì 31 dicembre e sino a mercoledì 12 gennaio compreso - per i comuni di Caronia e Santa Lucia del Mela, nel Messinese, e Ribera nell'Agrigentino.
La stessa ordinanza ha disposto la proroga della zona arancione sino a mercoledì 5 gennaio (compreso) per Barcellona Pozzo di Gotto e Gualtieri Sicaminò, nel Messinese.
Le misure restrittive anti Covid sono attualmente in vigore anche in altri otto comuni: fino al 5 gennaio a Gravina di Catania, Marianopoli (CL), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (ME). Cessa oggi, invece, la zona arancione a Butera (CL), Fiumedinisi, Milazzo e San Filippo del Mela (ME).
L'ordinanza ha inoltre disposto la proroga dell'efficacia di alcune misure adottate in precedenza, tra le quali quelle che prevedono l'esecuzione di un tampone in porti e aeroporti dell'Isola per chi arriva dai seguenti Stati: Malta, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Usa, Germania, Regno Unito, Sudafrica, Botswana, Hong Kong, Israele, Egitto e Turchia.
Il presidente Musumeci, intervenendo al Tgr Sicilia della Rai, ha invitato tutti i siciliani ad atteggiamenti responsabili, non escludendo chiusure in caso di contagi. "Abbiamo già fatto quello che dovevamo fare. Ho già dichiarato alcune zone arancioni e non ho difficoltà dove fosse necessario a dichiarare zone rosse, interveniamo subito per le zone gialle: segno evidente che vogliamo neutralizzare il focolaio dove si manifesta per evitarne la diffusione".
"Presto passeremo alla zona gialla, come la maggioranza delle Regioni e forse tutta l'Italia - ha aggiunto - ma è un fatto più che fisiologico. Secondo gli esperti nelle prossime settimane dovrebbe registrarsi un calo e quindi dovremmo andare alla ‘normalizzazione' in primavera".
Musumeci ha infine ribadito l'importanza della campagna vaccinale. "Serve vaccinarsi, non mi stancherò mai di chiederlo. Stiamo reclutando nuovo personale. Abbiamo riaperto alcuni punti vaccinali che pensavamo che non potevano essere più utilizzati visto che non facevano niente e invece il virus ci condanna a conviverci per alcuni anni ancora, ma nel frattempo le nostre strutture commerciali ed economiche continuano a lavorare e non debbono mai chiudere".