Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La Società Impregilo rivendica i propri diritti sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina

03 aprile 2007

Lo scorso mese davanti al Parlamento europeo, una trentina di giovani del Movimento per l'autonomia dell'eurodeputato Raffaele Lombardo, leader del movimento, ha manifestato a favore del ponte sullo Stretto di Messina. I giovani dell'Mpa si sono presentati a Bruxelles con striscioni per chiedere ''che fine abbia fatto il ponte indispensabile per completare il corridoio 1 Berlino-Palermo''. Gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto che la Commissione Ue e il Parlamento europeo ''intervengano presso il governo italiano per sanare questa ingiustizia e fare finalmente il ponte e dare con esso la speranza ai siciliani''.
Secondo il Movimento per l'autonomia i promotori dell'iniziativa, il governo Prodi ''ha bocciato come non prioritaria la realizzazione dell'opera, che i siciliani attendono da secolo e di cui era già stato firmato il contratto, che il governo ha inspiegabilmente bloccato''.

Il blocco del contratto è alla base della richiesta avanzata al governo dall'Impregilo, a capo della cordata di aziende internazionali che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del ponte, ossia il rispetto degli impegni precedentemente assunti. ''I tempi sono maturi, a brevissimo sottolineeremo i nostri diritti - ha detto Alberto Lina, amministratore delegato di Impregilo -, non si può tenere il discorso indefinito''. Incalzato sui tempi, l'ad di Impregilo ha parlato di ''un mese'' come termine entro il quale rivendicare quanto Impregilo ritiene gli sia contrattualmente dovuto. Lina ha sottolineato come anche i soci stranieri della cordata capeggiata dalla società italiana ''ci stanno richiamando ai nostri obblighi e doveri nei loro confronti''.
Al governo, ha aggiunto Lina, ''chiediamo di dirci se questo contratto lo cancellano o lo onorano''. Tre sono le alternative poste da Impregilo: ''o ci danno l'inizio dei lavori, o cancellano il contratto o ci chiamano a una trattativa per fare qualcosa di diverso''. Secondo il numero uno di Impregilo il contratto per il ponte sullo Stretto, che ha un valore di 1,7 miliardi, ''è un ordine valido a tutti gli effetti''. Nel caso in cui la realizzazione non prenda l'avvio, e non ci sono dubbi su quest'ultimo punto visto che da parte de governo la decisione è stata già presa, toccherà pagare una penale.

''La penale chiesta da Impregilo per la mancata realizzazione del ponte è la pia richiesta di un signore che vorrebbe tanti soldi per non aver fatto nulla''. Questo il commento del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, a Palermo per un'iniziativa della Cgil. ''Adesso vedremo a che titolo avanzano questa richiesta - ha aggiunto -. In ogni caso questo non sposta i programmi del governo''. Alla domanda se è quantificabile l'importo della penale, il ministro ha risposto che ''una delle ipotesi è che sia pari a zero''.

Fermo sulle proprie posizioni anche il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, per il quale: ''Non ci sono alternative alla realizzazione del ponte sullo Stretto per non tagliare Sicilia e Calabria dallo sviluppo infrastrutturale ed economico''. ''La giusta protesta della Impregilo - continua Cuffaro - che chiede una penale per la mancata applicazione del contratto, ha riaperto il dibattito sulla necessità o meno della realizzazione del ponte e l'eventualità di realizzare prima le opere a supporto nelle due regioni meridionali, e poi stabilire se costruire il collegamento tra la Sicilia e la Calabria''. ''Il ponte - ha detto ancora il presidente della Regione - non è alternativo alle altre opere ma elemento principale sia per la realizzazione o il completamento delle altre infrastrutture nelle due regioni ma soprattutto opera indispensabile che servirà a riammodernare le reti viarie e ferroviarie. La mancata costruzione del collegamento tra le due regioni - ha concluso - fa fermare la Tav a Napoli tagliando fuori tutto il meridione dalla possibilità di sviluppo reale che invece il ponte prospetta e relega altresì la Sicilia al vecchio ruolo di terra bisognosa di assistenzialismo. Un ruolo che non accettiamo perché la Sicilia ha la possibilità, ha le potenzialità, ha le professionalità per diventare un hub di snodo commerciale ed economico per tutta l'area del Mediterraneo e non solo''.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 aprile 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia