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La strage di Pozzallo

Arrestati a Malta gli ''scafisti assassini''. Intanto continuano le indagini sul business dell'immigrazione clandestina cinese

30 marzo 2005

Le indagini della polizia dell'Isola di Malta sugli ''scafisti assassini'' colpevoli della strage avvenuta la scorsa settimana nelle acque di fronte la costa ragusana, hanno portato all'arresto di diverse persone.
La notizia è stata resa nota dal ministro dell'Interno maltese, Tonio Borg.
Il ministro ha dichiarato inoltre alla stampa che la polizia maltese rimane comunque ancora in attesa di ''informazioni chiare da parte degli investigatori italiani sui dettagli forniti dai superstiti cinesi nella strage avvenuta al largo di Ragusa, che sicuramente hanno descritto gli scafisti assassini''.

Il vice premier maltese, che l'altro ieri ha incontrato l'ambasciatore italiano Alvise Memmo, ha ribadito ''la piena collaborazione da parte degli investigatori maltesi sulla vicenda'', e ha chiesto che gli investigatori maltesi lavorino a fianco degli agenti italiani impegnati nell'inchiesta sulla strage.
Parole che sanno di totale volontà d'accordo, al contrario di quelle divulgate dalla stampa nei giorni scorsi. Ricordiamo che qualche giorno fa le dichiarazioni del procuratore di Modica, Domenico Platania, che ha accusato il governo dell'isola di scarsa collaborazione con le autorità italiane, avevano suscitato non poche polemiche. Le accuse mosse dal procuratore, infatti, avevano spinto il governo di Malta a inviare una nota di protesta ufficiale alla Farnesina.

Secondo il ministro Borg, gli arrestati e indagati sarebbero ''più di sei'', mentre proseguono gli esami degli esperti sugli scafi sequestrati e portati nei depositi della questura di La Valletta.
Gli arrestati sarebbero scafisti, con precedenti specifici o di associazione a delinquere. Per le norme maltesi la carcerazione preventiva non può superare le 48 ore.
Intanto, si moltiplicano gli sforzi per individuare almeno due cittadini cinesi presenti nell'Isola e che risulterebbero ''complici strategici'' nel business dei traffici di immigrati dalla Cina verso Malta e la Sicilia.
Su uno dei due si sa solo che è un uomo facoltoso di bassa statura, grasso, e originario dalla regione Zhe Jiang, giunto a Malta dall'Ungheria. Pare che abbia frequentato la località turistica di St. Julians, ma non si vede più in giro dal giorno della strage di Pozzallo.
Il ministro agli Esteri maltese, Michael Frendo, l'altro ieri sera ha chiesto al capo della Polizia John Rizzo di indagare, a partire da ''nuove informazioni'' anche sul funzionario Joe Pirotta, che si trova presso l'ambasciata maltese a Pechino ed è sospettato del rilascio di ''visti facili'' a giovani cinesi per falsi motivi di studio.

Le nuove indagini dovrebbero mettere a fuoco i conti correnti di Pirotta, dopo che un giornale maltese ha riferito del recente acquisto di una villa da un milione di euro da parte del funzionario. Una prima indagine condotta tra dicembre e gennaio scorso dalla polizia maltese su Pirotta non ha dato alcun esito.
La vicenda è stato il tema di una riunione tenutasi ieri mattina a La Valletta tra alti funzionari del ministero degli Esteri e l'ambasciatore cinese.

- ''La tragedia del Canale di Sicilia'' da Guidasicilia.it

Pozzallo (RG) - Sospese ricerche immigrati cinesi dispersi
Sono state sospese le ricerche dei tre immigrati cinesi dispersi in mare dopo essere stati gettati fuori bordo da scafisti criminali al largo di Pozzallo, nel ragusano. Dei tre cinesi, dopo una settimana, non è stata trovata traccia alcuna. Le ricerche, spiegano dalla capitaneria di porto, saranno eseguite durante i normali servizi di pattugliamento, non più dall'alba al tramonto come era avvenuto fino ad adesso. Le operazioni hanno portato, complessivamente, al salvataggio di sei immigrati cinesi ed al recupero di sei cadaveri. [La Sicilia]

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30 marzo 2005
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