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La "stretta" Valle dei Templi...

Il Consiglio comunale di Agrigento restringe i confini della valle. Verso una sanatoria degli abusi?

09 marzo 2013

 

 

I confini del Parco archeologico della Valle dei templi? Il Consiglio comunale di Agrigento ora li vuole più stretti. In aula è stata approvata all'unanimità una mozione che chiede di verificare l'attuale perimetro. Si tratta di un'area dichiarata fin dal 1968 ad inedificabilità assoluta e dal 1997 inclusa patrimonio Unesco, ma dove negli anni sono state realizzate almeno 600 costruzioni abusive.
Il provvedimento approvato riprende un testo presentato alcuni mesi fa dall'allora consigliere comunale e oggi assessore Michele Mallia, proprietario di un immobile abusivo in Zona A del Parco. La mozione approvata dal Consiglio comunale chiede che si torni ai confini individuati nel 1957 e cioè entro i due fiumi che racchiudono i siti della città greca fondata nel VI secolo avanti Cristo.
Tutto ciò, proprio mentre l'Unesco ha messo sotto osservazione i siti patrimonio dell'Umanità in Sicilia.

Ma contro questa mozione, che potrebbe spianare la strada per nuove costruzioni all'interno dell'area, e stavolta legali, si è già schierata Legambiente. "Ogni tanto c'è qualcuno che ritiene di cavalcare l'onda - ha detto Claudia Casa, dell'associazione - dmenticando che alla fine si sbatte contro un muro perché quei confini non sono revisionabili e che gli immobili presenti all'interno sono abusivi e non sanabili. Si tratta di strumentalizzazioni che illudono la gente".

Per il critico d’arte Vittorio Sgarbi, la mozione approvata dal Consiglio Comunale di Agrigento si può leggere come esempio di "ordinaria follia", oppure di attenzione verso famiglie che "è difficile immaginare possano essere costrette, in un periodo di crisi, a subire l’abbattimento delle loro case", in ogni caso, afferma Sgarbi all’Adnkronos, se la delibera mettesse un’ipoteca sul futuro "aprendo la strada a un nuovo consumo del territorio", allora sarebbe "un crimine". "I puristi e quindi anche io, potrebbero 'cavalcare' facilmente una delibera del genere, bollandola come forma di ordinaria follia tipica di tempi privi di consapevolezza, oppure si può leggerla come un venire incontro a famiglie che in un periodo di crisi, senza lavoro, non possono ritrovarsi la casa abbattuta. Se, insomma, gli efffetti si limiteranno a quanto già costruito, magari in una logica di sopravvivenza, è una cosa di cui si può parlare, ma se si aprisse la strada a un nuovo consumo del territorio, a speculazione, allora sarebbe un crimine", spiega Sgarbi. "Comunque la peggior realizzazione edilizia dell’area è l’edificio multipiani realizzato dalla Sovrintentendenza e, in generale la situazione della Valle dei Templi è buona dove la gestione è del Fai, inadeguata dove gestisce la Regione", conclude Sgarbi.

"La nostra posizione è chiara  da tempo: siamo a difesa della Valle dei Templi e non consentiremo  alcuna violazione o sanatoria". Il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, respinge al mittente ogni accusa e con l’Adnkronos commenta il via libera all’unanimità da parte del Consiglio comunale. "Credo che questa vicenda sia una tempesta in un bicchiere  d’acqua - spiega -. La mozione approvata dal Consiglio comunale richiama al parere del Cru (Comitato regionale urbanistica, ndr) ed è lungi da me pensare che il Comitato pensi ad un restringimento e ad  una riperimetrazione dell’area del parco archeologico".

Secondo Legambiente, invece, che promette le barricate e che invita l’intero Consiglio comunale alle dimissioni, il provvedimento chiede che si torni ai confini individuati nel 1957. Nell’area,  nonostante dal 1968 insista un vincolo di inedificabilità assoluta e dal 1997 sia stata dichiarata patrimonio dell’Unesco, sono state  costruite negli anni centinaia di costruzioni abusive.
Ma per il primo cittadino si tratta di una  polemica che "riporta indietro la città". Sulla vicenda  dell’abusivismo nella Valle dei Templi, Agrigento "ha compreso gli errori fatti in passato, frutto forse di una condizione di povertà.  Oggi c’è una nuova consapevolezza e in questi anni è stato fatto  tanto sul fronte della conservazione e valorizzazione dei beni culturali".

Proprio per rilanciare e promuovere l’area, infatti, nei mesi scorsi Zambuto ha pensato ad un vero e proprio marchio. Un’idea che il primo cittadino rilancia. "Il marchio Valle dei templi è pronto - dice -. Occorre solo l’intesa con il Governo regionale per procedere poi alla registrazione. Servirà a recuperare risorse da investire nel parco,  la cui tutela, manutenzione e conservazione è al momento affidata  completamente alle risorse provenienti dal ticket. Trovare nuovi introiti aiuterà a migliorare ancora di più la valorizzazione di quest’area che noi difendiamo in prima persona".

[Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno, Adnkronos/Ign]

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09 marzo 2013
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