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La strumetalizzazione è indecenza

Continuano le polemiche sull'aeroporto ''Pio La Torre'' di Comiso (RG)

13 ottobre 2008

Oltre duemila persone, tra cui il leader del Pd Valter Veltroni, hanno partecipato sabato scorso alla manifestazione a Comiso (Rg) contro la decisione dell'amministrazione comunale di ritirare la delibera che intitolava l'aeroporto a Pio La Torre, segretario siciliano del Pci ucciso dalla mafia nel 1982. In un messaggio agli organizzatori, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha sottolineato che "la scelta di Comiso consente di richiamare in un luogo appropriato l'impegno politico e sociale dell'onorevole La Torre, appassionatamente schierato a favore della pace e della distensione internazionale, e al tempo stesso per il progresso economico, sociale e civile della Sicilia".
"Le sue battaglie - ha scritto Napolitano - raccolsero un vasto consenso popolare, e lo esposero alle minacce della mafia. Tuttavia la sua testimonianza non fu vana: essa divenne patrimonio generale del popolo siciliano".

E' stato il sindaco Giuseppe Alfano (Pdl-An) a cancellare la delibera della precedente giunta e a ripristinare il vecchio nome dello scalo "Vincenzo Magliocco". "La scelta del nome di La Torre non è stata mai concordata - ha detto Alfano - è stata imposta da alcuni intellettuali per garantire una totale pubblicità al mio predecessore. Noi abbiamo rimesso le cose a posto".
Ma per Veltroni, che ha rivelato di averne discusso col presidente della Camera Gianfranco Fini, "ha fatto una scelta inspiegabile, ha lasciato il nome di una persona che ha bombardato l'Etiopia con i gas e con le armi chimiche; ha messo in difficoltà anche la sua parte politica". Per Veltroni "la lotta alla mafia non è di una parte, deve impegnare tutti: è inconcepibile che un sindaco, sulla base di sondaggi, ha deciso di togliere all'aeroporto il nome di un uomo che ha perduto la sua vita per combattere la mafia".

Protesta anche Franco La Torre, figlio dell'ex leader Pci. "E' stata offesa la memoria di mio padre, la gente presente qui testimonia che Pio La Torre ha fatto del bene a questa terra". Per il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, è "un'azione sconsiderata, inspiegabile, assolutamente dannosa", mentre secondo il segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese, "bisogna impedire che quel che è accaduto a Comiso si possa ripetere altrove oltraggiando eroi caduti nella lotta alla mafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino".
Contrario all'iniziativa del sindaco anche il vicepresidente della Regione siciliana, Titti Bufardeci (Pdl): "Non si può cancellare la storia, credo si dovrà tenere conto della mozione unitaria che il parlamento regionale discuterà per ripristinare l'intitolazione dell'aeroporto a Pio La Torre".
Alla manifestazione, organizzata dal Centro studi e di iniziative culturali Pio La Torre guidata da Vito Lo Monaco, hanno aderito 20 mila personalità della cultura, del sindacato e dell'associazionismo tra cui Andrea Camilleri, il regista Giuseppe Tornatore, il leader della Cgil Guglielmo Epifani.

Aeroporto di Comiso, Sgarbi attacca Veltroni: "Il suo è un atto di bullismo" - "La vera mafia si chiama sopraffazione. Non c'è nulla di più incoerente del bullismo mostrato da Veltroni e da alcuni suoi sodali nelle pressioni ripetute ai danni del sindaco di Comiso Giuseppe Alfano, a cui esprimo piena e sincera solidarietà". Lo afferma Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi, all'indomani della manifestazione a Comiso contro la decisione dell'amministrazione comunale di ritirare la delibera che intitolava l'aeroporto a Pio La Torre, alla quale ha partecipato anche Walter Veltroni. "Innanzitutto, - ha detto dice Sgarbi - il nome di Pio La Torre è stato apposto dal precedente sindaco cancellando quello - già esistente - di una medaglia d'oro al valor militare, Vincenzo Magliocco. Quindi, il nome di Pio La Torre nasce come cancellazione e sopruso del nome precedente". "Il sindaco Alfano non cancella, ma semmai ripristina. Giusto per ripristinare la verità dei fatti. Veltroni invece - afferma Sgarbi - strumentalizza un nome di mafia. Sono disponibile ad apporre il nome di Pio La Torre alla Superficie Avio di Salemi dove qualche aereo, a differenza di Comiso, arriva. In realtà il Pd prova a riempire coi muscoli il vuoto e l'inconsistenza del loro progetto politico che fa acqua da tutte le parti".

[Informazioni tratte da Ansa.it]

COMISO SI RIPRENDE L'AEROPORTO «PIO LA TORRE»
di Patrizia Abbate (il manifesto, 12 Ottobre 2008)

Pio La Torre era un comunista di razza, veniva dal popolo e credeva nel popolo. Dagli anni Cinquanta fino al suo assassinio non ebbe mai esitazioni, stava dalla parte giusta contro il latifondo, la mafia, gli armamenti, avendo a fianco le uniche categorie disinteressate della nostra storia recente: studenti e operai. Lo ammazzarono il 30 aprile dell'82 e un anno fa, per i 25 anni dell'omicidio, gli dedicarono l'ex aeroporto militare di Comiso, in ricordo delle sue battaglie antimilitariste.
Lo scorso giugno, però, nella città di Gesualdo Bufalino è arrivato un sindaco di An, Giuseppe Alfano, spezzando una tradizione di sinistra che andava avanti quasi ininterrottamente dal dopoguerra. Il suo primo atto, legittimato, dice, da un sondaggio, è stato ribattezzare lo scalo con il nome del generale Vincenzo Magliocco. Ieri la città ha manifestato perché l'aeroporto torni a chiamarsi Pio La Torre. A Comiso è venuto Walter Veltroni, e da Roma Giorgio Napolitano ha spiegato a chi ha perso la memoria che «le battaglie di La Torre raccolsero un vasto consenso popolare, e lo esposero alle minacce della mafia. La sua testimonianza non fu vana e rinsaldò la trama della democrazia».

I bene informati, come l'ex sindaco Ds di Comiso Pippo Digiacomo, sanno com'è andata. Alfano avrebbe detto ai suoi che non si può intitolare un aeroporto, realizzato durante il fascismo, a un comunista. Ieri Veltroni ha provato a spiegare che l'antimafia è trasversale, che attraversa tutti gli schieramenti. Per il leader Pd, che ha rivelato di averne discusso col presidente della Camera Gianfranco Fini, «Alfano ha fatto una scelta inspiegabile, ha lasciato il nome di una persona che ha bombardato l'Etiopia con i gas e con le armi chimiche; ha messo in difficoltà anche la sua parte politica». La decisione del sindaco, ha aggiunto il segretario del Pd, «la dice tutta sull'Italia di oggi e la dice tutta anche su chi governa...». Infatti, è probabile che l'antimafia non sia di tutti. Il dubbio serpeggiava tra i duemila manifestanti che ieri, nel giorno delle proteste di piazza, hanno sfilato nell'estremo sud di Comiso: c'erano una ventina di sindaci, la Cgil, la Fiom, il Centro Pio La Torre di Palermo, con il suo presidente Vito Lo Monaco, che ha organizzato la manifestazione e raccolto ventimila firme, tra le quali quelle di Guglielmo Epifani e Andrea Camilleri.

Alfano, criticato persino dal vicepresidente della Regione Titti Bufardeci («una scelta sbagliata»), la mette così: «Mi scuso - dice - con i familiari di Pio La Torre per quello che si sta verificando. E' stato uno sciacallaggio nei confronti della sua memoria intitolargli una struttura della quale erano pronti solo 2 chilometri e 300 metri di pista asfaltata». Ma Franco La Torre, figlio di Pio, spiega che «è stata offesa la memoria di mio padre e ci siamo sentiti offesi noi familiari, che cerchiamo giorno dopo giorno di tenerne viva la memoria. La gente presente qui testimonia che Pio La Torre ha fatto del bene a questa terra. Cancellare il suo nome ha provocato tante proteste perché ha messo in discussione i principi fondamentali della democrazia. Mio padre ha lottato per questa democrazia ed è morto per difenderla».

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13 ottobre 2008
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