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La terza rivoluzione industriale può partire dalla Sicilia

Jeremy Rifkin a Palermo per dirci che è ancora qui la chiave di tutto...

16 marzo 2009

E' stato fortemente voluto dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, l'appuntamento che si è tenuto venerdì scorso con Jeremy Rifkin, nella facoltà di Ingegneria di Palermo. Una lectio magistralis che ha avuto come tema "La terza rivoluzione industriale dall'America di Obama alla Sicilia di Lombardo".
Rifkin, ecomista tra i più accreditati, attivo pacifista, fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends (FOET) e presidente della Greenhouse Crisis Foundation, dell'Europa e dell'Italia in particolare si è sempre occupato, ricordiamo infatti che Rifkin è stato consigliere di alcuni statisti e capi di governo europei, e in particolare ha operato come consigliere personale sulle questioni energetiche di Romano Prodi all'epoca dell'incarico di Presidente della Commissione Europea di quest'ultimo. Rifkin è stato inoltre consulente per il Ministero dell'Ambiente della Repubblica Italiana. Insomma, una personalità di grandissimo spessore che conosce bene l'Italia e che di quello che può avvenire in Sicilia trova possa essere una delle più interessenti e stimolanti discussioni dell'oggi. Non a caso Lombardo lo ha voluto a Palermo, proprio per accendere i riflettori sul Piano energetico ambientale, già adottato dalla Sicilia, che si ispira ai principi del decentramento e dell'interattività delle risorse energetiche.

"Siamo in presenza di una tempesta perfetta, abbiamo di fronte una crisi finanziaria climatica ed energetica e per uscirne bisogna creare un nuovo modello di sviluppo". Questo il punto di partenza di Rifkin, che davanti a centinaia di studenti ha indicato, per risolvere la crisi, un modello energetico-economico "in grado di creare migliaia di nuovi posti di lavoro e nuove opportunità di sviluppo per le imprese anche a livello locale". Il Piano energetico ambientale della Regione Siciliana (Pears) punta a mettere a disposizione di tutti i siciliani le tecnologie energetiche più innovative del mondo, e aderisce perfattamente alla filosofia di Rifkin conosciuta anche come "Terza rivoluzione industriale" (la prima rivoluzione industria è quella del carbone, la seconda quella del petrolio, la terza è quella del ciclo del sole e dell'idrogeno), un vero e proprio 'Internet dell'energia'. L'obiettivo è infatti quello di costruire un mondo dove tutti potranno produrre, raccogliere, accumulare e scambiare la propria energia come si fa con le informazioni multimediali. Questa "terza rivoluzione industriale avrà la sua piena e completa attuazione, per la prima volta al mondo, in Sicilia" ha aggiunto.

Secondo Rifkin, in Sicilia la terza rivoluzione industriale vedrà attuati tutti e quattro i suoi pilastri e "avrà la piena attuazione grazie alla lungimiranza e alla visione del presidente Lombardo che ha capito che bisogna valorizzare il territorio, le sue risorse, inclusa la risorsa umana, i siciliani". Rifkin non ha dimenticato l'assessore regionale all'industria, Pippo Gianni "che ha capito che bisogna attrarre questo tipo di investimenti e non altri. Se le imprese siciliane vengono messe insieme a quelle mondiale (e ciò potrà avvenire ai primi di maggio dopo il G8 ambiente di Siracusa ndr.), per creare sul territorio questo nuovo tipo di tecnologie per crearle, distribuirle, integrarle le une con le altre, noi andremo molto velocemente. La terza rivoluzione industriale sarà un faro per gli altri - assicura - anche per gli Usa". Secondo Rifkin, infatti, "se fai massa critica in una sola regione, come prevede il Pears, diventi un faro a livello mondiale e ti vengono a studiare dal Giappone, dagli Usa. Punto molto sulla Sicilia come 'regione vetrina' per dire 'volete vedere la terza rivoluzione industriale? Andate in Sicilia e la vedrete'".
Entrando nel dettaglio del Pears, Rifkin ha spiegato come "abbiamo suggerito di fare una strategia che parta dalle risorse del territorio, che non è solo il sole e il vento ma anche la forza lavoro. Proponiamo un modello energetico di larghissima intensità di lavoro e più bassa intensità di capitale. Così - ha sostenuto - si creano decine di migliaia di possibilità di lavoro per centinaia di migliaia di persone probabilmente".

"Si può incidere - ha proseguito - sui grandi profitti dei monopoli energetici. Per esempio la Exon, un giorno, invece di 40 miliardi di profitti annui ne farà 30, e gli altri 10miliardi di dollari sono 600mila posti di lavoro annualmente. C'è - ha continuato l'economista - una dinamica di trasferimento delle risorse che il pagamento delle bollette elettriche crea, dai profitti dei grandi monopoli ai salari della gente. Questo - ha sottolineato - crea una grande dinamica anche economica e questo fa uscire dalla crisi. Per uscire dalla crisi bisogna mettere soldi in tasca alla gente. E ti permette di uscire più dalla crisi avere un miliardo di Pil diviso in 500mila persone che non aver un miliardo di Pil diviso in quattro grossi speculatori finanziari". "Questo modello energetico - ha aggiunto - il presidente Lombardo l'ha capito benissimo. Deve essere un modello distribuito perchè ciò permette una distribuzione della ricchezza e permette a tutti i siciliani di diventare produttori della propria energia. Questo significa però riconversione e riqualificazione professionale. Per questo il Pears prevede anche un grosso programma di riformazione professionale sia di addetti delle imprese energetiche e non, in crisi". "C'è un grosso piano di riconversione - ha proseguito Rifkin - nel quale l'assessore Gianni deve giocare un ruolo fondamentale: e lo ha già capito tanto che ha già cominciato a portare nel territorio produttori di fotovoltaico. Ora - ha concluso - bisogna portare sul territorio tutti i pilastri della terza rivoluzione industriale, il grande solare termodinamico, il piccolo eolico verticale, le reti intelligenti, i sistemi di rete, i sistemi a idrogeno le costruzioni a energia positiva...".

Per quanto riguarda il nucleare, Rifkin è stato chiarissimo: "Per favore siamo qui per parlare della tecnologia energetica del futuro. Quelle del passato lasciamole nel passato. Il nucleare è un'energia da 'guerra fredda', da anni '50, oramai ha fatto la sua storia, adesso parliamo delle tecnologie del XXI secolo che ci permetteranno che dui sfruttare l'energia solare di cui la Sicilia è ricca. Questa è la strada della Sicilia. Oltretutto in Italia non c'è l'uranio, c'è invece il sole che è quello ci dà indipendenza economica  e ci consente di produrre energia rinnovabile".

IL PEARS: LA GRANDE OCCASIONE DELL'ISOLA -  "L'incontro con Jeremy Rifkin è stato molto importante perché oltre a confortarci sulle scelte che abbiamo operato col nostro piano energetico, ci ha assicurato un suo imminente ritorno a Palermo per sostenere le decisioni che dovremo prendere in Sicilia". Questo il commento soddisfatto del governatore Raffaele Lombardo a conclusione della lectio magistralis di ieri. "Il Piano energetico ambientale regionale siciliano può essere una grande occasione per rilanciare la nostra economia, soprattutto in questo periodo di crisi - ha aggiunto Lombardo - perché si fonda su un principio semplice e concreto: fare in modo che sia prodotta dai nostri abitanti e a loro sia immediatamente restituita. L'impostazione di Rifkin - ha proseguito Lombardo -, poiché si fonda su risorse energetiche ovunque disponibili, quali il sole, il vento, i rifiuti, ecc. si attaglia molto bene alla nostra regione che, non disponendo di energie tradizionali, potrà finalmente avere energia pulita, evitando i gravi danni che abbiamo dovuto subire in questi anni a causa delle raffinerie presenti sul nostro territorio".

Il presidente si è soffermato, poi, sui vantaggi occupazionali che ne potranno derivare: "Poiché si tratta di mettere impianti di produzione di energia rinnovabile in ogni casa e in ogni fabbrica, saranno necessarie tante piccole aziende che dovranno operare su tutto il territorio, basti pensare, come esempio, ai pannelli solari. Questo semplice meccanismo produrrà innumerevoli posti di lavoro, senza parlare della manutenzione che richiederanno gli stessi impianti". "Non dobbiamo dimenticare - ha continuato il presidente Lombardo - che questa impostazione del problema energetico consentirà da subito un significativo risparmio per le famiglie, perché l'energia prodotta potrà essere da subito immessa nella rete e consumata. Inoltre, grazie alle tecnologie disponibili, quella prodotto in eccesso potrà essere conservata e utilizzata secondo le necessità". In conclusione Lombardo ha auspicato la necessità di una "alleanza tra imprenditori, banche, assicurazioni, costruttori e famiglie, perché solo in tal modo si potranno liberare sinergie in grado di mettere in moto quella filiera dell'imprenditoria in grado di costruire tutte le strutture e i servizi necessari".

A chi gli ha fatto notare che Rifkin è nettamente contrario all'idea di produrre il nucleare, e ha sottolineato come "è solo propaganda", Lombardo ha sottolineato di aver sempre detto di volere assicurata "la sicurezza, la convenienza e poi il coinvolgimento dei cittadini" che dovrebbero esprimersi sul punto attraverso un referendum. "Vedremo - ha ribadito Lombardo - intanto le energie rinnovabili sono a portata di mano, mentre il nucleare non prima del 2020". "Insomma, la Sicilia - ha concluso infine il presidente Lombardo - grazie alla sua esposizione geografica è una regione che si adatta particolarmente a sperimentare le nuove tecnologie della cosiddetta Terza rivoluzione industriale".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Apcom.net, il Velino.it]

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16 marzo 2009
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