La tragedia dell'Atr 72 precipitato nel mare di Palermo provocando 16 vittime, poteva essere evitata
Sembra sempre più chiaro, grazie alla minuzia delle indagini che la magistratura di Palermo sta continuando a portare avanti, che la tragedia aerea dell'Atr 72 della compagnia tunisina Tuninter avvenuta nel mare di Palermo il 6 agosto del 2005 con un bilancio di 16 morti e 23 sopravvissuti, poteva essere evitata.
Infatti, dalla perizia disposta dalla magistratura palermitana, dopo ripetute simulazioni di volo i periti hanno dimostrato che ''se fossero state seguite le procedure corrette, l'Atr 72 della Tuninter avrebbe raggiunto senza conseguenze la pista 20, predisposta all'aeroporto di Palermo Punta Raisi, o addirittura la pista 25, normalmente prevista per l'atterraggio in condizioni regolari''.
''Tutte le simulazioni - scrivono i periti - hanno condotto felicemente il velivolo al touch-down alla soglia della pista 25 dell'aeroporto Falcone-Borsellino''.
Numerosi sono i rilievi mossi anche alla Tuninter per una serie di carenze di tipo ''organizzativo-manutentivo'' che, pur non avendo inciso sul disastro in maniera diretta, spingono i periti a rappresentare la necessità di ''rivisitare profondamente i propri standard qualitativo-operativo''.
Pur considerando che ''il fattore scatenante'' dell'incidente è stato l'esaurimento del carburante, i periti hanno concluso che ad esso hanno concorso ''vari fattori causali''. Questi sono di tipo organizzativo (tra gli altri: ''sistema informatico gestione parti di ricambio non aggiornato e non adeguato'', ''documentazione aeromobile ed operativa carente''); costruttivo (''avviso 'fuel low level' inutile se non indipendente dal circuito di indicazione strumentale''); umano (''indagine non approfondita sulla identificazione del pezzo di ricambio'', ''controlli sul rifornimento carburante non adeguati'', ''condotta aeromobile carente (equipaggio), ma in una situazione del tutto eccezionale'').
- Sempre più chiare le dinamiche del tragico volo dell'Atr 72 (Guidasicilia.it)