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La trasparenza del MoVimento 5 Stelle

Sono incensurati, sono persone normali, fuori dalla politica e con l'aiuto di Grillo riempiono le piazze. Forse per questo danno fastidio?

23 ottobre 2012

Mentre Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle continuano a girare per la Sicilia, riempiendo ogni piazza con i loro comizi elettorali, si susseguono polemiche e informazioni non precise sull’unica realtà che sta movimentando in maniera imprevista la campagna elettorale che porterà domenica prossima i siciliani alle elezioni.

"Le piazze piene di Beppe Grillo? Mi ricordano la mia giovinezza quando con Almirante giravamo la Sicilia per incontrare la gente: le piazze erano piene, poi però le urne erano vuote". Questo il punto di vista del candidato governatore Nello Musumeci. "Penso che ci sia tanta curiosità e voglia di ascoltare - ha aggiunto Musumeci, sostenuto da Pdl, Pid e la Destra -. I siciliani però chiedono una classe dirigente, l'affidabilità di chi rimane qui e non di chi è pronto a tornarsene in Liguria".
Secondo il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Vittoria (RG) ad un incontro durante il suo tour elettorale siciliano per appoggiare Grande Sud di Gianfranco Miccichè: "Grillo non rappresenta la cattiva politica ma l'antipolitica". "Sono certo che gli italiani sapranno giudicare non soltanto la capacità di protestare che Grillo ha certamente - ha aggiunto -  ma anche la capacità di proporre qualcosa di concreto. E da questo punto di vista mi sembra vi sia ancora molto da scoprire".

Elementi da scoprire, in verità, per nulla nascosti. Il MoVimento 5 Stelle, infatti, è stato il primo a presentare il proprio programma, oramai da diverse settimane online (LEGGI).
Sicuramente, per conoscere i candidati - Giancarlo Cancelleri in quanto candidato presidente, tutti gli altri ragazzi del M5S per un ruolo all’Assemblea regionale siciliana -, le informazioni che in questi giorni si leggono nei quotidiani, non sempre risultano essere precise e veritiere. Ad esempio, l’edizione palermitana de la Repubblica, titolando un articolo "Dimissioni in bianco e soldi al movimento: "grillini" di Sicilia in nome della disciplina", secondo Cancelleri ha dato un messaggio impreciso e fuorviante.

"In relazione all'articolo di stampa pubblicato su La Repubblica Palermo in data 23 Ottobre 2012 [...], ci corre l'obbligo di segnalare alcune imprecisioni a nostro avviso fuorvianti e lesive per l'immagine del Movimento 5 Stelle - scrivono dall'Ufficio Stampa del M5S -. Nel "catenaccio" dell’articolo è infatti scritto:  "Dovranno versare in beneficenza o al movimento la parte eccedente il compenso di 2500 euro, altrimenti via a casa". L'articolo come segnalato a Repubblica inizialmente anche con un contatto telefonico intercorso tra l'Ufficio Stampa del Candidato alla Presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri al giornalista autore del pezzo, rischia di diffondere il messaggio mendace che il compenso dei Deputati del Movimento 5 Stelle percepito dalla Regione Siciliana andrà al movimento stesso per attività interne o come fondo cassa. Niente di più errato, se si considera che il Programma del Movimento e le linee programmatiche su cui si basa tanto l'attività di Campagna Elettorale, quanto l'attività parlamentare prevede come da apposito contratto sottoscritto il 5 Settembre 2012 quanto segue: "Il Sottoscritto Giovanni Carlo Cancelleri in qualità di candidato presidente della Regione Siclia per il Movimento 5 Stelle mi impegno a fare in modo che gli eletti del Movimento 5 Stelle ricevano uno stipendio non superiore a 5 mila euro lordi mensili e che l'eccedenza sarà restituita alla Regione". Sempre il 5 Settembre 2012 Beppe Grillo e Giancarlo Cancelleri firmano un patto analogo che riguarda questa volta il rifiuto di rimborsi elettorali: "Il Sottoscritto Giovanni Carlo Cancelleri in qualità di candidato presidente della Regione Siclia per il Movimento 5 Stelle mi impegno perché i contributi pubblici - i cosiddetti rimborsi elettorali - rimangano allo Stato e non saranno ricevuti o gestiti da parte della lista a cui appartengono". In sostanza gli  esponenti del Movimento 5 Stelle, se eletti all'Assemblea Regionale Siciliana, l'eccedenza superiore ai 5 mila euro lordi non la percepiranno nemmeno, e si impegnano a restituirla direttamente alla Regione, i soldi quindi non andranno né al Movimento né in "azioni di beneficenza" come riporta un virgolettato di una attivista peraltro non diffuso in maniera ufficiale dall'Ufficio Stampa del Movimento."

Per quanto riguarda la questione "dimissioni in bianco" - anche queste riportate da un virgolettato raccolto da Repubblica, senza l'ufficialità dell'Ufficio Stampa del Movimento in Sicilia -, questa la posizione di Cancelleri: "Noi non abbiamo mai parlato di dimissioni in bianco. I candidati hanno periodicamente facoltà di rimettere il mandato nelle mani degli elettori, nel corso di riunioni pubbliche che si concludono con una votazione, abbiamo fatto firmare un impegno a rispettare questa regola da parte dei candidati del Movimento 5 Stelle. Sappiamo benissimo che si tratterebbe di una pratica incostituzionale quella delle dimissioni in bianco, questa polemica è scaturita da un articolo fuorviante di Repubblica Palermo che ha scritto una notizia errata".
Proprio questo punto, infatti, era stato subito contestato dai radicali, che hanno denunciato l'illegalità della regola. "Se domenica prossima fossi in Sicilia a monitorare le elezioni per conto dell'Osce - ha detto l'esponente della pattuglia radicale a Montecitorio Matteo Mecacci, presidente della commissione diritti umani dell'Osce - dovrei segnalare una grave violazione della Costituzione italiana da parte del movimento 5 stelle". Le dimissioni in bianco imposte ai candidati, ha ricordato Mecacci, sono una pratica  che la Corte europea dei diritti dell'uomo ha già condannato  perché  "lede il diritto indisponibile di ogni eletto ad esercitare pienamente e liberamente il proprio mandato elettorale".

Il Comunicato Stampa del MoVimento 5 Stelle si chiude dicendo: "Sulla base di tali documentazioni, pare chiaro quindi che il messaggio che traspare dall'articolo recante la firma del giornalista di Repubblica Palermo è inesatto e fuorviante. Dopo aver diffuso una nota di richiesta di rettifica al suddetto giornale, e ritenendo tale articolo come un semplice refuso del giornalista autore, considerandolo un semplice incidente di percorso di una testata la cui autorevolezza non è minimanente in discussione, intende rivolgere invece l'attenzione agli attacchi di alcuni competitors partitici, ritenendoli meramente strumentali ed animati da semplice disinformazione".

- Dimissioni in bianco e soldi al movimento... di A. Fraschilla (Repubblica/Palermo.it)

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- Intervista a Giancarlo Cancelleri di Giacomo Talignani (L'Huffington Post)

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23 ottobre 2012
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