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La triste morte di Gloria

Gloria Maria Ascia, due anni, morta durante un'operazione che avrebbe dovuto salvarle la vita

17 settembre 2013

La morte di un bambino è sempre un evento triste, ma la morte della piccola Gloria Ascia ci sembra ancora più triste, perché avvenuta nel momento in cui si stava operando per salvargliela la vita.
Gloria Maria Ascia, bimba di Gela (CL) di due anni, soffriva sin dalla nascita di una grave forma di talassemia, l’anemia falciforme. Era andata al Policlinico Tor Vergata di Roma per subire un trapianto di midollo che le avrebbe garantito una vita migliore. A donarle il midollo, il fratello maggiore, anch’esso bambino.
Durante le operazioni preliminari, però, qualcosa non è andato per il verso giusto, e Gloria è morta.

"Non si può morire a due anni per una procedura eseguita senza la necessaria esperienza. Il posizionamento di un catetere venoso centrale è una procedura non esente da rischi, ma con basso margine di complicazioni, che di solito si effettua in mezz'ora. La piccola, invece, è rimasta in sala operatoria 4-5 ore, sottoposta a numerosi tentativi per il posizionamento del catetere. E' stata poi rimandata in reparto, dove nel giro di un'ora è andata in shock emorragico". Così ha rivelato all'Adnkronos Salute una fonte anonima, testimone di quanto avvenuto al Tor Vergata, mostrando alcuni dei referti riguardanti la piccola. "Non si può accettare l'idea che ci si eserciti - ha sottolineato - che si possa fare esperienza sulla pelle di bambini. La mamma ha visto morire sua figlia e non ha capito perché: è in sala operatoria che bisogna cercare le responsabilità". Secondo la fonte anonima, "sarà l'autopsia a stabilirlo", ma è presumibile pensare "che durante i vari tentativi per il posizionamento del catetere sia stato causato un danno alla piccola. La radiografia eseguita alla fine della procedura mostrava già il segno di un'emorragia in atto: se fosse stata controllata, si sarebbe potuto intervenire tempestivamente. Invece la bimba è stata rimandata in reparto e dopo un'ora la situazione è precipitata drammaticamente".

Secondo quanto si è appreso, ai carabinieri del Nas la Procura di Roma ha chiesto di identificare un gruppo di persone, sembra sette, che si sono occupate dell'intervento a cui è stata sottoposta la bimba. Sulla vicenda, ha detto Enrico Bollero, direttore generale del Policlinico romano, garantiremo "trasparenza, rigore e determinazione". "Non abbiamo alcuna intenzione di coprire nessuno - ha affermato -, ma ci comporteremo nel modo più chiaro e rigoroso, a garanzia del rispetto della verità e dei cittadini. Prenderò tutte le determinazioni del caso, fino alla sospensione cautelativa, ma sulla base di dati certi".
Sul caso la Procura ha già avviato un'inchiesta e i carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche. Si indaga per omicidio colposo . Al momento si procede contro ignoti.

E una prima sospensione cautelativa c’è stata. Ad essere sospeso è stato l'antestesista che monitorava la piccola Gloria. A darne notizia il direttore Bollero. "In attesa di ulteriori accertamenti - ha detto Bollero - ho firmato un primo provvedimento di sospensione cautelare per l'anestesista coinvolto nell'intervento. Ho nominato una commissione di qualificati e riconosciuti professionisti esterni alla struttura nelle persone del professor Pirozzi, capo dipartimento di Anestesia del Bambin Gesù, del professor Inserra, primario di chirurgia generale e toracica del Bambin Gesù, e del professor Marsella, medico legale. Se saranno ravvisate mancanze saranno inderogabilmente puniti i responsabili".
Intanto sempre secondo il direttore dell'ospedale romano il catetere usato per operare sulla piccola Gloria era pediatrico e non, come si era detto in un primo momento un catetere per adulti. Ma in attesa di conferme su questo dettaglio nel frattempo continuano le indagini.

Intervistata dalla trasmissione di Rai 1, "La vita in diretta", la mamma di Gloria, Sara Avenia, che al momento aspetta un altro bimbo, ha detto: "La mia gravidanza procede malissimo, ho minacce di aborto, e un figlio traumatizzato perché pensava di salvare la sorellina". "Mio figlio - ha aggiunto - mi ha detto 'Non l'ho aiutata come dovevo'. Non si può lasciare una bambina per un'ora in una sala post-operatoria senza che le sia prestata maggiore attenzione. Mia figlia è stata assassinata dentro quella stanza".
Morta mentre il papà Tony e la mamma Sara erano convinti di darle una speranza di salvezza in più.
"Ci sono responsabilità - ha detto Tony Ascia, papà di Gloria - : le persone che dirigono ospedali e reparti dicono agli altri che cosa fare. C'è una gerarchia. Non si addossi la colpa della gerarchia sempre all'ultimo della catena. Non devono cadere solo le teste degli ultimi".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Corriere del Mezzogiorno]

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17 settembre 2013
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