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La Turchia e l'ingresso nell'Unione Europea. I negoziati politici vanno avanti bene

Sono buone le prospettive affinché la Turchia possa entrare a pieno diritto nell'Ue

14 novembre 2005

Dal 3 ottobre scorso si è aperta una nuova fase nei rapporti tra l'Ue e la Turchia, grazie all'avvio dei negoziati per l'ingresso del Paese nell'Unione.
Secondo il Rapporto della Commissione Europea, presentato il 9 ottobre scorso a Bruxelles, il processo di transizione politico della Turchia continua ad andare avanti facendo sì che molti dei requisiti Ue per l'entrata nell'Unione siano soddisfatti.
Le importanti riforme legislative appena entrate in vigore dovrebbero condurre a cambiamenti strutturali del sistema legale, in particolare in quello giudiziario.

Nonostante le violazioni dei diritti umani stiano diminuendo, precisa la Commissione, permane tuttavia la necessità impellente di migliorare la legislazione vigente e prendere ulteriori iniziative legali. Sotto i riflettori restano le riforme legate ai rapporti civili-militari, in quanto le forze armate continuano ad esercitare nel Paese un'influenza eccessiva.
Quanto ai diritti umani e alla protezione delle minoranze, di recente è stato stabilito un quadro legale contro la tortura e le persecuzioni, ma vengono ancora denunciati casi impuniti.
Nonostante i miglioramenti, inoltre, esistono ancora casi giudiziari ai danni di individui che ledono il diritto alle varie forme di libertà, tra cui quella di pensiero. Persistono infine problemi con la minoranza musulmana, in quanto manca una legislazione che segua l'indirizzo europeo. Una maggiore attenzione viene attualmente prestata ai diritti delle donne, specifica la Commissione, ma la violenza contro le donne resta una questione seria.
Nonostante una maggiore tolleranza per gli eventi culturali che usino linguaggi diversi dal turco, vi sono ancora limiti molto evidenti all'esercizio dei diritti culturali.

Quanto ai criteri economici, la Turchia secondo la Commissione, può essere considerata come un Paese dall'economia di mercato funzionante. La Turchia dovrebbe quindi essere in grado di competere con le forze di mercato dell'Unione nel medio termine, a patto che mantenga la politica di stabilizzazione e compia ulteriori passi decisivi verso cambiamenti strutturali.
Quanto all'applicazione della normativa e degli standard Ue, la Turchia ha in gran parte allineato la propria legislazione a quella europea, specie in materia di libera circolazione di beni. Tuttavia restano molti i settori dove occorre ancora agire. Primo fra tutti, quello finanziario, che resta debole e in cui gli standard Ue non sono applicati. Anche nei settori agricolo, ambientale, in quello della Sicurezza e della Difesa, l'allineamento resta scarso.
La Commissione Europea continuerà a fornire un'assistenza finanziaria sostanziale al Paese per favorirne il processo d'ingresso nell'Ue. Nel 2005 i finanziamenti previsti ammontano a 300 milioni di euro, mentre nel 2006 saliranno a 500 milioni.

Fonte: Agenzia Internazionale Stampa Estera

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14 novembre 2005
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