La Tv di Stato francese abolisce la pubblicità serale
Dal prossimo 5 gennaio le cinque reti di France television non trasmetteranno più spot
Una delle cose che a Nicolas Sarkozy era stato più rimproverato all'inizio era stata quella di voler somigliare troppo al "cugino d'oltralpe" Berlusconi. Un paragone che al presidente Nicolas, dissero alcuni, poco piaceva. Eppure l'impegno assunto da lui e che sembra proprio verrà mantenuto ben presto, sembra, in un certo senso, avvicinarlo ancora una volta all'amico Silviò...
Ormai è ufficiale: dal 5 gennaio prossimo la sera non ci sarà più la pubblicità sulle reti televisive pubbliche francesi. Martedì il consiglio di amministrazione di France televisions ha adottato una risoluzione che abolisce la pubblicità su quattro delle cinque reti del gruppo (France 2, France 3, France 4 e France 5, esclusa quindi France O, destinata all'Oltremare) tra le 20 e le 06 del mattino, per ora. L'abolizione completa, infatti, sarà completa a partire dal 2011.
Sarà così mantenuto l'impegno assunto nel febbraio scorso dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, che aveva promesso abolire la pubblicità su France televisions sin dalla ripresa del lavoro dopo le vacanze di fine anno. Una legge apposita è attualmente in esame in Parlamento, ma, a causa dell'ostruzionismo dell'opposizione, non potrà essere approvata prima del 7 gennaio. Per aggirare l'ostacolo il governo ha quindi chiesto al presidente di France televisions, Patrick de Carolis, di annunciare egli stesso l'abolizione parziale della pubblicità sulle sue reti.
La misura è osteggiata dall'opposizione, ma anche da alcuni esponenti della maggioranza, che temono che i mancati introiti derivati dalla pubblicità non vengano compensati dai fondi pubblici stanziati (445 milioni di euro previsti dalla finanziaria 2009) né da quelli derivanti dalla nuova tassa pensata sugli operatori di telefonia mobile e sui fornitori di accesso a internet, e da quella sul fatturato della pubblicità sulle reti private. E proprio le private, denunciano sindacati e opposizione, dovrebbero trarre maggiormente profitto dall'abolizione progressiva della pubblicità sulle reti pubbliche. Reti, fanno osservare i critici, fra cui numerose appartengono a persone molto vicine al capo dello Stato, come Martin Bouygues (TF1), Vincent Bollorè (Direct 8) o Arnaud Lagardère (Gulli, Europe2 TV, Mezzo). [Corriere.it]