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La vedova Borsellino non deporrà al processo Mori

Assente per motivi di salute, le sue dichiarazioni sono state trasferite alla Procura di Palermo

18 maggio 2012

Agnese Piraino Leto, la vedova del giudice Paolo Borsellino, non deporrà oggi al processo al generale dei carabinieri Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia. La moglie del magistrato ucciso dalla mafia, citata dai pm, ha inviato in Procura un certificato medico per giustificare la sua assenza.
La vedova avrebbe dovuto testimoniare sulle confidenze ricevute dal marito poche settimane prima della sua morte. Secondo quanto già riferito alla procura di Caltanissetta dalla donna, il giudice suo marito le disse di avere appreso di una trattativa in corso tra la mafia e pezzi infedeli dello Stato. Borsellino le avrebbe inoltre rivelato che l'ex capo del Ros, il generale Antonio Subranni, era "punciuto" (affiliato a Cosa nostra ndr).
La vedova Bersellino è malata da tempo, per questo la Procura di Palermo aveva chiesto di acquisire i verbali con le sue dichiarazioni evitando così di citarla a deporre. Ma all'istanza si sono apposti i legali di Mori.

Intanto, il gip di Caltanissetta Francesco Lauricella, accogliendo la richiesta della procura, ha archiviato l'indagine per concorso in associazione mafiosa a carico del generale dei carabinieri Antonio Subranni. I pm, che hanno riaperto le indagini sulle stragi mafiose del '92 , hanno chiesto l'archiviazione perché sono scaduti i termini massimi previsti dalla legge per le indagini preliminari.
A carico dell'ufficiale dell'Arma, comunque, oltre alle dichiarazioni della vedova Borsellino non sarebbe emerso altro. Motivo per il quale, essendo scaduti i termini delle indagini, i pm hanno chiesto l'archiviazione. Subranni è stato sentito come teste anche al processo al generale dei carabinieri Mario Mori.

"Il giudizio della Procura di Caltanissetta sulla signora Agnese Borsellino resta sempre lo stesso, di assoluta attendibilità", ha spiegato il procuratore aggiunto di Caltanissetta, Domenico Gozzo. "La richiesta di archiviazione dell'inchiesta a carico del generale dei carabinieri Antonio Subranni, ex comandante del Ros, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa", continua, "è stato un atto dovuto perché sono stati raggiunti i limiti di tempo previsti dalla legge".
Le dichiarazioni di Agnese Borsellino e gli esiti dell'attività di riscontro della Procura di Caltanissetta, nell'ambito del collegamento sulle indagini, sono stati trasferiti per conoscenza alla Procura di Palermo. L'inchiesta è coordinata dal procuratore capo Sergio Lari, dall'aggiunto Domenico Gozzo e dai sostituti Nicolò Marino, Stefano Luciani e Gabriele Paci.

[Informazioni tratte da Ansa, Corriere.it, Repubblica.it]

- Quegli ultmi "sfoghi" di Borsellino (Guidasicilia.it, 05/05/12)

 

 

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18 maggio 2012
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