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La vendemmia 2015 secondo Planeta

Buona quantità, ottima qualità e le sorprese di un clima non convenzionale

16 dicembre 2015

Quella del 2015 è stata già ampiamente annunciata come una super vendemmia. In Italia e in Francia, così come in Spagna, ci si trova finalmente d'accordo nel raccontarne grandi cose: e non sono tante, a ben ricordare, le annate in cui abbiamo registrato quest’unanimità di giudizi.
Anche in Sicilia si è registrato una bella vendemmia, forse non omogenea tra i vari territori, ma sicuramente da ricordare per una produzione eccellente dal punto di vista della qualità e ottima anche dal punto di vista delle quantità, oltre che per un andamento climatico certamente non convenzionale (forse conseguenza di un cambiamento generale di cui troppo si parla e per il quale poco in concreto si fa).

Come ogni anno Planeta, senza essersi spinta in commenti anticipati, tira le somme solo a fine stagione, potendo contare sui risultati di una vendemmia che copre l’intera Isola con le peculiarità di tutti i territori e di tutti i microclimi: circa 70 giorni di raccolta, partendo da Menfi per finire sull’Etna, attraverso Vittoria, Noto e Capo Milazzo, dove quest’anno Planeta ha inaugurato la nuova cantina da cui nascerà la prima bottiglia di Mamertino.
Rispetto al 2014, anno in cui le quantità hanno subito un calo sensibile, nel 2015 Planeta ha raccolto grandi uve registrando un leggero aumento della produzione, pari a circa il 10-15% rispetto all’anno scorso e al 5% rispetto alla media dei 5 anni.

L'andamento climatico è stato abbastanza omogeneo in tutta la Sicilia, con un inverno non troppo freddo e una piovosità primaverile mediamente abbondante, una primavera molto favorevole che ha creato le condizioni ideali per un’ottima allegagione, senza umidità e quindi con una bassissima pressione da parte di crittogame e insetti: grazie a questo la vendemmia 2015 sarà sicuramente ricordata anche per la sanità delle uve e la facilità della gestione viticola. L’estate, specie all'inizio, è stata asciutta e calda, senza tuttavia eccessi, mentre il grande caldo è arrivato forse un po’ in ritardo e per un periodo più breve rispetto al resto d’Italia, prolungandosi per circa due settimane fino ai primi giorni di agosto: a quel punto, quasi alla vigilia di una possibile vendemmia abbastanza anticipata, più o meno in tutta la Sicilia è arrivata una pioggia  abbondante che ha rinfrescato vigne, terreni e persone. La vendemmia è quindi iniziata in linea con il passato.
Durante la vendemmia il meteo è stato perfetto ad eccezione di un altro violento evento piovoso nella prima decade di settembre, che ha ancora una volta rimescolato le carte con alcune maturazioni assolutamente straordinarie per alcune uve e zone.
Il mese di ottobre ha visto Planeta al lavoro solo sull'Etna, dove prima una grandinata tardo primaverile e dopo un andamento climatico abbastanza capriccioso, hanno regalato una vendemmia a macchia di leopardo.

La vendemmia Planeta nel dettaglio

A Menfi (sud ovest) - Annata che esalta le varietà autoctone, specialmente il Grecanico, molto aromatico, e un Nero d'Avola sugli scudi, con frutto, densità e compattezza tannica come credo mai prima d’ora. Bene il Fiano, più consistente lo Chardonnay. Merlot e Syrah al top, grazie all'andamento climatico. Forse un po’ rigidi i Cabernet.
A Noto e Vittoria (sud est) - Annata super nel sud est. Vendemmia straordinaria a Vittoria per profumi, colori (che non sono il forte di questa zona) ed equilibrio, grazie all'andamento climatico nelle nostre zone marine. Molto bene anche a Noto, dove pure primeggia il Nero d’Avola e ci aspettiamo un’annata importante di Santa Cecilia. Meno esplosivo il Moscato.

Sull’Etna e a Milazzo (nord est) - Capo Milazzo ci ha regalato una vendemmia perfetta: un’estate asciutta e poi qualche pioggia per aiutare la maturazione, uve sanissime e vini al top, con colori sulla tonalità del viola come - personalmente - non avevo mai visto. L’Etna ci ha mostrato tutto il suo carattere "bizzoso" e la sua personalità, con un meteo da cardiopalma: alla fine i bianchi sono molto buoni, aromatici e intensi, forse un tocco meno acidi di qualche annata passata, e i rossi esprimono una qualità mediamente buona ma senza i picchi, anche perché il rischio di un peggioramento meteorologico ci ha spinti ad anticipare la vendemmia.

Le mia uva a cinque stelle quest'anno è il Nero d'Avola.
La zona del cuore è Vittoria.
E la sorpresa, senza dubbio, Capo Milazzo.

Alessio Planeta

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16 dicembre 2015
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