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La zona rossa

Allargata l'area off limits attorno al tribunale di Palermo. L'ordinanza del prefetto per la sicurezza dei pm

24 aprile 2014

Innalzate le misure di sicurezza intorno al Palazzo di Giustizia di Palermo. Un cornice di protezione, studiata in Prefettura, sede di riunione di coordinamenti delle forze di polizia, per inibire la sosta, con isole pedonali "a raso" lungo il marciapiede e con alcune corsie protette. In particolare nelle strade che costeggiano il Tribunale non sarà più consentita alle auto neppure la fermata e in corso Alberto Amedeo sarà istituito un divieto di fermata anche per le macchine della polizia. Si tratta di una prima regolamentazione per rendere meno vulnerabile l’area durante gli spostamenti dei magistrati e delle loro scorte.
L’ordinanza del prefetto, che arriva per l’allarme intensificato attorno ad alcuni magistrati più esposti, come Nino Di Matteo, il pm del processo sulla trattativa Stato-mafia oggetto di avvertimenti e minacce di morte, è stata inoltrata al Comune. E il settore Mobilità sta per dare il via ai lavori per la sistemazione delle zone off limits e per la segnalatica, a cura dell’Amat.

"In Corso Alberto Amedeo, lungo il lato corto del Tribunale, oggi è ancora consentito il parcheggio. Invece sarà istituito il divieto di fermata anche per le macchine della polizia - spiega l’ingegnere Nunzio Salsi dell’ufficio Traffico - L’inibizione della sosta sarà indicata con l’istituzione di un’isola di traffico "a raso", larga 150 centimetri, disegnata in bianco per terra, con un cordolo in centro, munito di cilindri rifrangenti, per inibire anche il parcheggio accidentale".
In via Volturno, tra i civici 104 e 120, e fino all’attraversamento pedonale, ci sarà il divieto di sosta permanente eccetto che per i mezzi della polizia che potranno sostare in appositi stalli obliqui. I 4 stalli del car sharing sono stati indietreggiati. In via Goethe, nel tratto tra via Houel e via Pacini, sarà istituita una corsia riservata protetta, con cordolo, lungo il lato destro rispetto al senso unico di marcia. In Via Turrisi non si potrà più posteggiare sul lato sinistro dove "a raso" col marciapiede sarà creata un prolungamento pedonale. In piazza Vittorio Emanuele Orlando, tra la via Pacini e corso Finocchiaro Aprile, lungo il lato destro, a fianco del sottopasso, sarà creata una corsia riservata protetta di 370 metri.

Misure che solo in minima parte soddisfano gli uomini impegnati nella Scorta civica al giudice Di Matteo, da 94 giorni installati con un gazebo davanti alla garitta dei carabinieri nella piazza del Tribunale. "Raccogliamo il segnale, è comunque il primo. Ma non pensiamo che questo basti per rendere tranquilli gli uomini addetti alla scorta di Di Matteo - dice Armando Carta, uno degli organizzatori del presidio fisso - Noi siamo ancora fermi alla promessa fatta da Angelino Alfano, il 3 dicembre, a Salvatore Borsellino. Rispose che avrebbe dato disposizione per fare avere al magistrato il jammer, l’apparecchio n grado di neutralizzare i collegamenti via Gps, rendendo impossibili le esplosioni telecomandate". Ma ancora oggi si è in attesa dei test sulle possibili interferenze dei jammer con i pacemaker. Dice Carta: "Sono passati quattro mesi. Il 12 aprile siamo andati a Roma per incontrare Alfano. Ma per la seconda volta il ministro non ci ha ricevuti perché impegnato nella campagna elettorale di Ncd. Non si capisce perché i jammer li usino tutti, da Obama, a Berlusconi a Napolitano. E qui si perda tempo. Noi non ci fermiamo. Torneremo a Roma numerosi". [Articolo di Antonella Romano - Repubblica/Palermo.it]

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24 aprile 2014
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