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LAMPEDUSA

Nessuna identità. Nell'isola delle Pelagie, gli uomini che arrivano sopra barconi scassati non sono più uomini ma numeri

12 maggio 2005

AGGIORNAMENTO
SICULIANA (AG) -
Un gruppo di clandestini è sbarcato all'alba sul litorale di Siculiana Marina, a circa 30 chilometri da Agrigento. La barca, su cui viaggiavano, li ha scaricati a una decina di metri dalla costa e a nuoto hanno raggiunto la riva, facendo perdere le proprie tracce.
Polizia e carabinieri stanno setacciando la zona alla ricerca degli extracomunitari. Fino a ora sono state bloccate venti persone. Ieri centinaia di clandestini erano giunti sul litorale tra Marina di Palma e Licata (Agrigento), 111 erano poi stati fermati da polizia e carabinieri e trasferiti nel centro di trattamento di Pian del Lago (Caltanissetta).
A Lampedusa secondo il piano di trasferimenti, un primo gruppo di 130 immigrati ha lasciato l'isola questa mattina con il traghetto Paolo Veronese, che assicura i collegamenti con Porto Empedocle. Altri 360 extracomunitari partiranno poi con un ponte aereo per Crotone che prevede quattro trasferimenti, due in mattinata e altri due nel pomeriggio. E' intanto salito a 43 il numero di clandestini bloccati dalle forze dell'ordine dopo lo sbarco avvenuto alle prime luci del'alba a Siculiana Marina, lungo il litorale agrigentino.
Una decina di clandestini sono fuggiti ieri sera, subito dopo essere sbarcati a Lampedusa, durante le operazioni di trasferimento dal porto al Centro di accoglienza. Quasi tutti sono stati subito ripresi dai carabinieri. Gli immigrati, che facevano parte dell'ultimo contingente di 161 extracomunitari soccorsi su due barconi da una motovedetta della Guardia Costiera, hanno approfittato della confusione sulla banchina per dileguarsi. Le forze dell'ordine hanno fatto scattare le ricerche, che hanno portato a individuare immediatamente i fuggitivi.
Fonte: La Sicilia 12 Maggio 2005
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Vige la legge dei vasi comunicanti tra il nord Africa e la Sicilia, vasi che versano da una terra all'altra un flusso di disperati d'ogni genere e che nessun accordo tra i governi interessati al fenomeno, sia esso lecito o illecito, segreto e sommario riesce a bloccare.
I numeri che si sono ieri contati a Lampedusa continuano ad essere il simbolo di una realtà che ha varcato il limite, non più un campanello d'allarme che mette in guardia, ma una sirena che urla l'avvenuto disastro.
Nove sbarchi nel giro di 24 ore e circa mille clandestini ospiti di un Centro di accoglienza che ha una capienza massima di 190 persone.

Lampedusa non rischia più il collasso: il collasso di Lampedusa è in atto ormai da svariato tempo e si assiste ad esso come dalla terra si può assistere al collasso di una stella.

Uomini della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, dei carabinieri e semplici volontari  impegnati senza sosta nelle operazioni di soccorso sottoponendosi a turni massacranti.
Una spola continua tra le acque calme del Canale di Sicilia e il porticciolo della paradisiaca isola di Lampedusa.
E poi solo numeri, non più persone, nazionalità, sesso, età, niente di tutto questo, solo numeri impazziti che crescono di ora in ora.
Una situazione che non potrà risolversi con il rimpatrio in Libia degli immigrati.

Il sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, pur ammettendo lo stato di stress e di disagio, all'interno del Centro e tra le forze dell'ordine, tende tuttavia a ridimensionare i risvolti del fenomeno sulla popolazione e, soprattutto, sul turismo. ''Non vorrei - spiega - che si creasse un allarmismo ingiustificato. La situazione è sotto controllo. Più che di sbarchi, parlerei di interventi di soccorso, operazioni umanitarie che a Lampedusa siamo ormai abituati ad affrontare''.

Alle centinaia di persone sbarcate a Lampedusa si sono aggiunti, all'alba di di ieri, gli immigrati approdati sul litorale agrigentino, tra Marina di Palma e Licata, in due sbarchi successivi. Polizia e carabinieri sono riusciti a intercettarne un centinaio, ma le ricerche sono proseguite per tutta la giornata.

''La Sicilia - dice Mauro Fistarol, responsabile sicurezza della Margherita - si scontra ogni giorno con il fallimento di una legge, come la Bossi- Fini, che non tiene conto dei patti bilaterali, ma si accanisce solo contro gli immigrati, con l'unico risultato di sovraffollare il centro di accoglienza di Lampedusa, creando non pochi problemi ad amministratori locali e cittadini''.
E mentre l'Arci annuncia assistenza legale gratuita per gli immigrati sbarcati a Lampedusa, la sezione italiana di Amnesty International scrive al ministro dell'interno, Giuseppe Pisanu, chiedendo che vengano rispettati i diritti umani degli stranieri arrivati via mare negli ultimi giorni nell'isola delle Pelagie.
Nel dibattito interviene anche la Lega che attraverso Guido Rossi, vicepresidente della Lega Nord a Montecitorio, sollecita invece il Governo a ''mantenere la linea dura contro i clandestini ed a chiedere ragione a Gheddafi dell'evidente non collaborazione nonostante tutti gli sforzi e le risorse messi in campo per un maggiore controllo delle coste libiche''.

Da Lampedusa, guardando verso il mare, dall'orizzonte che sembra infinito si aspetta che arrivino altre barche, altri uomini-numeri, altre solide ombre di umanità alla deriva.


- Arrestati a Lecce cinque anarchici. Fomentarono rivolte tra gli immigrati (la Repubblica)

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12 maggio 2005
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