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LATITANTE!

Ordine di arresto per Marcello Dell'Utri, ma lui non è reperibile. Poi si fa vivo e dice di essere all'estero per motivi di salute

11 aprile 2014

La terza sezione della Corte d’Appello di Palermo ha emesso un ordine di custodia cautelare per pericolo di fuga nei confronti dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, ma la Squadra mobile di Milano non ha potuto eseguirlo, perché non è riuscito a trovarlo.
Marcello Dell’Utri è latitante. Ufficialmente dalla sera di giovedì 10 aprile.

La notizia, riportata per prima da La Stampa, arriva a pochi giorni dalla sentenza definitiva in Cassazione sul concorso esterno in associazione mafiosa - fissata per martedì 15 aprile - reato per il quale è stato condannato a sette anni di carcere.
In un primo momento polizia e carabinieri hanno smentito la notizia. "Non siamo andati a notificare nulla all'ex senatore Dell'Utri". Ma secondo indiscrezioni, tuttavia, gli investigatori milanesi inviati al domicilio di dell'Utri non lo avrebbero effettivamente trovato in casa.

Altre indiscrezione dicono che l'ex senatore potrebbe essersi rifugiato all’estero, forse in Libano. Qualcuno ha parlato anche della Guinea Bissau, e della Repubblica dominicana. In quest’ultimo stato, Marcello Dell’Utri si era rifugiato due anni fa, in circostanze analoghe, quando sparì nei giorni in cui la Cassazione doveva decidere la sua sorte.
Nei mesi scorsi per due volte consecutive la Corte d’appello di Palermo aveva respinto la richiesta di divieto d’espatrio avanzata dal pg Luigi Patronaggio. Due giorni fa invece la svolta. Accolta la richiesta di arresto per il pericolo di fuga all’estero. All’origine della decisione, una intercettazione che risale a novembre, in cui il fratello di Dell’Utri, Alberto, parlando col proprietario del ristorante Assunta Madre di Roma Vincenzo Mancuso, dice di "accelerare i tempi" e fa riferimento alla Guinea che "concede facilmente i passaporti diplomatici".

A eseguire l’intercettazione ambientale che aveva allertato gli inquirenti era stata la Procura di Roma, "nell’ambito di una inchiesta per riciclaggio su un’imprenditore calabrese, Gianni Micalusi, l’8 novembre scorso, ed era stata subito trasmessa all’estero". In risposta Mancuso chiede al fratello dell’ex senatore se non ha mai pensato "di farsi nominare ambasciatore della Guinea". Un’ipotesi a cui Alberto Dell’Utri rispondeva facendo riferimento a un "retroscena" che aveva a che fare con "un personaggio che ha sposato la figlia del presidente africano". E sull’ipotesi del Libano spiegava che l’ex parlamentare aveva cenato "a Roma con un politico importante del Libano, che si candida presidente".

E si trovarebbe proprio nella nazione del grande cedro, l’ex senatore del Pdl e antico fondatore di Forza Italia. Secondo gli investigatori l'ex senatore avrebbe due passaporti diplomatici e dal Libano sarebbe pronto a spostarsi. Ma fonti ben informate a Beirut che controllano il traffico in entrata e in uscita dall’aeroporto internazionale della capitale libanese, hanno riferito all’Ansa che Dell’Utri non è mai arrivato in Libano.
Fino alla scorsa settimana Marcello Dell'Utri era certamente in Italia. E' stato visto a Roma e rispondeva al telefono ma da ieri il suo cellulare squilla a vuoto.
"Non lo vedo da diverse settimane. Non confermo nulla. Ho appreso dai giornali dell’ordine di custodia cautelare che non mi è stato notificato in quanto i legali della difesa lo apprendono soltanto una volta eseguito. L’ultima volta mi sono visto con lui a Milano diverse settimane fa. La prossima settimana, martedì 15 aprile, è prevista l’udienza: deciderà lui se presentarsi. Che sia tutto regolare, non lo so". Così l’avvocato Giuseppe Di Peri, legale di Marcello Dell’Utri, ha commentato la presunta latitanza dell’ex senatore. Anche nell’ufficio della Fondazione della Biblioteca di via Senato a Milano, ente culturale creato e presieduto da Dell’Utri, la segretaria dice: "In ufficio questa mattina il dottor Dell’Utri non lo abbiamo ancora visto".

Nel pomeriggio, l'ex senatore si è fatto vivo con una nota, diffusa dal suo avvocato, Giuseppe Di Peri: "Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria - per cui tra l'altro ho subito qualche settimana fa un intervento di angioplastica - sto effettuando ulteriori esami e controlli", ha detto l'ex senatore. "Apprendo della aberrante richiesta di preventiva custodia cautelare mentre mi trovo già all'estero per il periodo di cura e riposo - spiega l'ex senatore -. Rimango tuttavia in attesa fiduciosa del risultato che esprimerà la Massima Corte che ha già rilevato incongruenze e fumus nella prima sentenza di appello, annullandola conseguentemente". "Mi auguro - conclude - quindi che un processo ventennale, per il quale ritengo di avere già scontato una grave pena, si possa concludere definitivamente e positivamente".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Il Fatto Quotidiano.it, Repubblica.it]

- Marcello Dell'Utri condannato a sette anni di reclusione (Guidasicilia.it, 25/03/1)

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11 aprile 2014
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