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Lavoro in Italia, Sicilia e... Palermo

L'Istat dice che la disoccupazione in Sicilia è diminuita. Per quanto riguarda quella di Palermo invece...

24 marzo 2007

I dati Istat in riferimento al tasso di disoccupazione in Italia nel 2006 hanno raggiunto un risultato record. Tasso che l'anno scorso è sceso al 6,8% dal 7,7% del 2005.
Secondo l'istituto nazionale di statistica si tratta del dato più basso dal 1993, da quando cioè esistono dati confrontabili. La crescita dell'occupazione è dovuta per il 46% all'aumento dell'occupazione a tempo determinato e per il 28% all'occupazione a tempo indeterminato degli stranieri.
Diminuzione che interessa anche la Sicilia: 13,3% nel 2006 rispetto al 15,4% dell'anno precedente. Lieve aumento del tasso di occupazione, che passa dal 44,7% al 45,4%, mentre risulta in calo il numero di persone in cerca di lavoro, da 271 mila a 232 mila.
Dai dati emerge inoltre che la provincia siciliana col maggiore tasso di disoccupazione è Palermo (con il 18,6%), mentre la più virtuosa è quella di Ragusa con il 6,7%.
Tra Palermo e Ragusa si pongono Enna (16,7%), Caltanissetta (16,6%), Agrigento (13,3%), Catania (12,3%), Siracusa (11,5%), Messina (10,7%) e Trapani (10,4%).
Il capoluogo siciliano è anche la provincia con il maggior numero di persone in cerca di occupazione, 81 mila, seguita da Catania con 44 mila.
Ragusa invece è la provincia col più alto tasso di occupazione, pari al 55,5%; al secondo posto Messina, con quasi sette punti in meno e il cui tasso è pari al 48,8%. Seguono Trapani (47,3%), Siracusa (44,6%), Catania (43,7%). A Palermo il tasso è del 43%, peggio Agrigento con il 42,4% e Caltanissetta con il 41%.

I dati di Palermo, secondo il primo cittadino Diego Cammarata, che si presenterà nuovamente per le prossime elezioni amministrative di maggio con la Cdl, sono comunque da ritenersi soddisfacenti. Il quadro Istat sulla disoccupazione siciliana è stato infatti il tema di una conferenza stampa che il sindaco Cammarata ha tenuto ieri mattina nella palermitana Villa Niscemi.
Il Sindaco ha sottolineato che l'incremento nell'occupazione è stato maggiore per le donne, con una percentuale del 31,5 per cento, che per gli uomini, con una percentuale del 4 per cento.
Un elemento positivo in questo processo è stata anche la politica di stabilizzazione dei precari, tutti ereditati dalla precedente amministrazione, che questo governo della città ha portato avanti con convinzione e determinazione. Dal bacino sono già fuoriusciti 3.839 Lsu su settemila, più del 50 per cento dei precari, ai quali è stato dato un futuro di sicurezza anche per le loro famiglie.
A questi dati vanno aggiunti anche quelli legati alla prossima apertura dei grandi centri commerciali che forniranno una grande risposta occupazionale, dando un posto di lavoro ad oltre tremila persone, non considerando l'occupazione della manodopera edile per la realizzazione delle strutture e quella che si avrà nell'indotto. Alcuni centri commerciali saranno pronti entro l'anno e quasi tutti gli altri entro il 2008. Il sindaco Cammarata, ha detto a questo proposito, che l'Amministrazione sta svolgendo un ruolo di mediazione.

Il ''vanto'' di Diego Cammarata si è però scontrato con l'interpretazione dei dati Istat di Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo, e principale concorrente (candidato dell'Unione) di Cammarata nella corsa per la poltrona di primo cittadino del capoluogo.
Orlando ha infatti argomentato così la propria contrapposizione: ''I dati diffusi dal 'non sindaco' Cammarata sono uno schiaffo in faccia alla città e ai suoi tanti, troppi disoccupati come lo sono stati nelle scorse settimane i tristemente noti e bugiardi manifesti rossi''. ''Lo sono - ha aggiunto Orlando - perché quelli diffusi oggi sono dati che non tengono conto di tre elementi: si considerano 'occupati' anche coloro che hanno contratti atipici della durata anche di un solo mese; si includono nei 'nuovi occupati' gli immigrati extracomunitari regolarizzati per le sanatorie; si considerano 'occupati a Palermo' anche coloro che, pur risiedendo a Palermo, sono invece emigrati e lavorano in altre regioni. La verità è proprio questa ed è, purtroppo, ben nota a tutte le famiglie palermitane: il blocco dell'economia della città negli ultimi anni ha portato a un aumento tristissimo degli emigrati, sia fra coloro che hanno conseguito il diploma o la laurea, sia fra coloro che hanno livelli di scolarizzazione più bassa''.

Nella discussione, che sembra avere tutti i connotati di campagna elettorale, alla fine si è inserito lo stesso Istat, per bocca Giuseppe Quirino, direttore dell'istituto in Sicilia: ''L'occupazione a Palermo è cresciuta negli ultimi cinque anni, ma non del 12% come sostiene il Comune, che attribuisce il dato all'Istat. L'Istituto comunque effettua le rivelazioni a livello provinciale e non a livello di città. L'amministrazione ha raffrontato il dato del 2001 con quello del 2006, ma è una analisi che non si può fare, perché nel 2004 l'Istat ha modificato i metodi di calcolo. Solo a livello regionale l'Istituto ha ricostruito le serie storiche col nuovo metodo a partire dal '93, a livello territoriale invece i confronti tra un anno e l'altro si possono fare dal 2004''. ''Tra la vecchia e la nuova serie si è creata una frattura - ha spiegato ancora Quirino - e non è possibile fare raffronti. A livello regionale è più facile. In Sicilia per esempio gli occupati calcolati col vecchio metodo nel 2001 erano 1 milione 394.000; con il nuovo metodo invece sempre nel 2001 gli occupati risultano pari a 1 milione 439 mila, quindi un differenziale in crescita del 3,2%''.
A livello provinciale per il direttore dell'Istat si potrebbe fare solo delle stime: ''Si potrebbe spalmare per esempio il differenziale regionale di ogni anno fino al 2003 con i dati dal 2004 a oggi sulle nove province e in questo caso a Palermo si otterrebbe tra il 2001 e il 2006 un aumento dell'occupazione del 7,4%''. La serie storica per Palermo, spiega infine l'Istat siciliano, ''si può fare ma con i dati 2004, 2005 e 2006, da cui emerge che nella provincia l'occupazione è aumentata dell'1,4%, mentre in Sicilia è cresciuta del 4,4%''.

Per il sindaco Cammarata, comunque, ''la precisazione del direttore dell'Istat è la conferma che in questi anni il numero degli occupati ha avuto un incremento sostanziale. I numeri sono argomenti testardi: noi ci siamo limitati a raffrontare dati quantitativi pubblicati dall'Istat nel 2001, con un numero totale di occupati di 319 mila unità, e nel 2006 con un totale di occupati di 357 di mila unità, che fa una differenza di 38 mila occupati in più''. Insomma, secondo l'attuale sindaco di Palermo l'aumento degli occupati nella città c'è stato, e questo è da attribuire senz'altro all'amministrazione di centrodestra che in questi anni ha governato.
Come dire, nella querelle tra Cammarata e Orlando sull'occupazione e la disoccupazione palermitana, gli elementi di campagna elettorale ci sono tutti.

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24 marzo 2007
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