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LAVORO NERO: una Sicilia sommersa dal lavoro sommerso

Esorbitante il numero dei lavoratori irregolari nelle province siciliane

25 gennaio 2005

Nel bilancio delle verifiche effettuate dal nucleo carabinieri dell'Ispettorato regionale del Lavoro nel 2004, contenuto in una nota inviata dall'assessorato regionale, i militari hanno verificato la posizione contrattuale e i ritmi lavorativi dei dipendenti di 4580 aziende industriali e commerciali, imprese edilizie e agricole (4565 i controlli nel 2003): di queste 2605 hanno impiegato personale in maniera irregolare.

Dei 39749 lavoratori controllati, 22406 sono risultati regolari e 9090 irregolari, di cui 8253 ''in nero''.
Gran parte dei lavoratori ''irregolari'' si concentra al nord della regione (6993 suddivisi tra le province di Trapani, Palermo e Messina), seguita dal centro (1399 tra le province di Caltanissetta, Enna e Catania) e dal sud (698 tra le province di Agrigento, Ragusa e Siracusa). Anche per quanto riguarda i lavoratori ''in nero'', presenza massiccia nella zona nord della Sicilia (5185, pari al 62,83%), seguita dal centro (2473, pari al 29,96%) e dal sud (595, pari al 7,21%).

Inoltre, nel corso delle operazioni di verifica e accertamento, i carabinieri hanno recuperato evasioni contributive pari a oltre 19,5 milioni di euro e avviate le procedure per la riscossione di 3.5 milioni di euro pari a 8254 illeciti amministrativi.
579 le irregolarità in agricoltura per un importo pari a poco più di 306.000 euro. Il dato più rilevante è caratterizzato dal riscontro di una elevata area di lavoro trasversale, denominato "in grigio": una sottile forma di sommersione per abbattere i costi aziendali di produzione e gli obblighi normativi. In sostanza il personale dispone di regolare contratto di assunzione ma senza godere del pieno rispetto delle norme previdenziali e con corresponsione di retribuzione non conforme.
I settori più ''colpiti'' sono l'edilizia, strutture ricettive ed esercizi pubblici, agricoltura, metalmeccanica, trasporti, tessili e abbigliamento. ''Il fenomeno - è scritto nel rapporto dei carabinieri - si conferma invasivo, straripante, solidamente diffuso e radicato in tutta la Regione''.

Nel corso del 2004 i carabinieri - riscontrando illeciti di carattere penale - hanno denunciato ed arrestato 9 persone (5 italiani e 4 stranieri), mentre sono 1369 i soggetti denunciati in stato di libertà (1325 italiani e 44 stranieri). Contestualmente sono state scoperte 26 truffe per un importo di quasi euro 6 milioni. Occupazione di cittadini immigrati. Nell'ambito della legge ''Bossi-Fini'', rilevante è la documentazione attestante rapporti di lavoro mai posti in essere allo scopo di permettere all'extracomunitario di ottenere (o rinnovare) il permesso di soggiorno.
Dei cittadini extracomunitari controllati, l'area di provenienza più numerosa è risultata quella del Nord Africa e paesi medio orientali (367 uomini e 61 donne), seguiti da quelli dei paesi europei non appartenenti all'Ue, Estremo Oriente e Africa Nera. Su un totale di 891 lavoratori trovati in attività, 242 sono risultati ''irregolari'' e 79 ''clandestini''. In seguito dell'irregolare occupazione (e al mancato possesso del permesso di soggiorno) sono stati segnalai 51 extracomunitari per il ''provvedimento di espulsione'', contestate 12 contravvenzioni ed inoltrate 957 informative all'autorità giudiziaria.

Da sottolineare l'attività di polizia giudiziaria conclusa con l'esecuzione 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Caltagirone, nei confronti di altrettante persone indagate per i reati di associazione a delinquere finalizzata all'intrusione clandestina e alla permanenza di cittadini extracomunitari, di estorsione, di falso in atto privato in concorso. I provvedimenti sono stati eseguiti dal ''Nucleo ispettori del lavoro'' dei carabinieri di Catania in tutta Italia (4 in provincia di Catania, 2 nella provincia di Salerno e 2 a Verona).

Lavoro minorile. Drammatici - dice l'assessorato - i numeri relativi allo sfruttamento del lavoro dei minori. Su un totale di 843 controlli sono stati individuati 454 tra bambini (al di sotto dei 15 anni) ed adolescenti occupati illecitamente, con un tasso di irregolarità pari al 53,86%. I settori di impiego sono in gran parte esercizi pubblici (138), il commercio (175), l'artigianato (69), attività affini o complementari.
Sicurezza nei luoghi di lavoro. Nell'ambito della ''Campagna europea per la sicurezza'' a giugno e a settembre, nell'ambito di 552 ispezioni effettuate nel settore edilizio, sono state impartite 1086 prescrizioni, denunciati alla magistratura 444 datori di lavoro, riscontrate 1849 violazioni (molte delle quali di carattere penale).

Inoltre sono state comminate 1093 ammende (pari a 956.540,25) e sottoposti a sequestro 174 cantieri edili a causa di situazioni ambientali di grave pericolo per l'incolumità delle maestranze. Su delega dell'autorità giudiziaria sono anche state effettuate 29 inchieste per infortuni sul lavoro nel campo dell'edilizia (25), industria (1), agricoltura (3).

Nel 2004 i nove ispettorati del lavoro della Sicilia hanno effettuato 15.782 ispezioni recuperando complessivamente contributi per euro 21.753.940.
A seguire il numero delle ispezioni effettuate in ciascuna provincia (tra parentesi i contributi recuperati):
Agrigento 1442 (euro 1.048.043); Caltanissetta 936 (euro 7.564.774); Catania 3711 (euro 4.398.560); Enna 966 (euro 225.275); Messina 1951 (euro 1.391.557); Palermo 1396 (euro 121.416); Ragusa 1012 (euro 883.000); Siracusa 2325 (euro 3.116.698); Trapani 2043 (euro 3.004.617).
Oltre 2500 le aziende irregolari in Sicilia (2749: il primato spetta a Trapani, 570; seguita da Siracusa, 431 e Catania 447). Mentre sono 7373 i lavoratori non in regola.

Fonte: La Sicilia del 23 Gennaio 2005

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25 gennaio 2005
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