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Le 12 Zone franche urbane di Sicilia

Le ''Zfu'' usufruiranno delle esenzioni fiscali e contributive. Per la Cisl Sicilia un errore di metodo e di merito

07 agosto 2008

La scorsa settimana la Giunta regionale siciliana ha dato il via libera a 12 Zone franche urbane (Zfu) in Sicilia che usufruiranno delle esenzioni fiscali e contributive.
Le aree cittadine prescelte sono: Catania, Gela (CL), Erice (TP), Termini Imerese (PA), Messina, Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Acicatena (CT), Castelvetrano (TP), Trapani, Acireale (CT), Giarre (CT), Sciacca (AG).
La delibera approvata dall'Esecutivo sarà inviata al ministero dell'Economia.

Il Governo siciliano, vista "la condizione di particolare degrado economico dell'Isola", ha deciso di chiedere all'Esecutivo nazionale l'istituzione di tutt'e dodici le aree urbane individuate dal dipartimento regionale per la Programmazione. Le proposte di istituzione presentate inizialmente erano diciassette, di queste, cinque sono state dichiarate non ammissibili.
"L'istituzione in Sicilia delle zone franche urbane - ha sottolinea il presidente della Regione, Raffaele Lombardo - va verso quella fiscalità di vantaggio che resta uno tra i più importanti obiettivi del nostro governo".

Secondo la Cisl Sicilia l'istituzione delle "Zfu" è un errore di metodo e merito. "L'ampliamento a dodici delle aree dell'Isola oggetto di agevolazioni fiscali - ha detto il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava - è figlio di un errore di metodo e di merito a cui il governo della Regione è opportuno ponga presto rimedio". Meglio sarebbe stato, infatti, "confermare le tre aree individuate dal precedente governo regionale d'intesa con le parti sociali": Brancaccio (quartiere di Palermo), Librino (quartiere di Catania) e Augusta. Un allargamento, è la tesi della Cisl, "avrebbe avuto senso solo con l'inserimento in elenco di Messina e Gela dove esistono condizioni oggettivamente coerenti con i criteri previsti dalla legge".

Per il segretario Cisl, il governo ha sbagliato nel metodo perché "prima di modificare l'indirizzo definito nei mesi scorsi avrebbe dovuto, almeno, confrontarsi con sindacati e imprese". L'errore di merito è frutto della "assenza di strategia in materia di politiche di sviluppo". Perché le Zfu sono uno strumento normativo per il recupero, la riqualificazione e il rilancio economico e sociale delle aree urbane degradate. "Le logiche ragionieristiche adottate a giustificazione delle scelte, non hanno nulla a che spartire con lo spirito e la lettera della legge". Peraltro, nascondono anche la beffa dell'eventuale stop, a Roma, da parte del governo nazionale. "Per questo - ha detto infine Bernava - chiediamo al presidente della Regione, Lombardo, di rivedere la questione. E di promuovere, al riguardo, un incontro con le parti sociali, prima della pausa estiva, presso la commissione Attività produttive dell'Ars".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it e dall'Ufficio Stampa della Cisl Sicilia]

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07 agosto 2008
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