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Le 28 cultivar di Cantine Settesoli

Un primato ineguagliato per un'azienda dedita alla tradizione, all'innovazione tecnologica e alla sperimentazione

04 giugno 2015

Quando si pensa al vino siciliano il pensiero più comune è sempre lo stesso: Nero d'Avola.
Com’è ormai noto, a causa della sua elevata gradazione alcolica il Nero d'Avola venne usato per lo più come vino da taglio fino a che, intorno agli anni '60, iniziò ad essere vinificato in purezza e venne finalmente apprezzato e promosso come esempio principe di enologia siciliana. Ma la Sicilia non è solo Nero d’Avola.
Nell’area Sud Occidentale dell’isola, in un territorio collinare incomparabile per esposizioni, varietà di suoli e biodiversità, esiste un’azienda vinicola che riunisce al suo interno più di duemila viticoltori ed è l’unica azienda in Sicilia ad allevare 28 cultivar differenti.

Cantine Settesoli è stata fondata nel 1958 come reazione di un gruppo di agricoltori alla grave crisi che attraversò in quel periodo il settore vitivinicolo locale. Nel 1965, l’anno della prima vendemmia - esattamente 50 anni fa - l’esigenza della cooperativa era ovviamente quella di produrre vino in quantità.
La Settesoli iniziò sin da subito a rivestire un ruolo di traino per risollevare l’economia molto provata della zona, minata nel gennaio del 1968 dal tragico terremoto del Belice. Alla fine degli anni ‘70 però, considerato il clima favorevole alla coltivazione della vite e le potenzialità qualitative del territorio, dovute anche alle diverse tipologie di terreno (medio-impasto, calcareo, argilloso, sabbioso ecc...), Cantine Settesoli decise di esplorare nuove strade.
Vennero realizzati 5 campi sperimentali in terreni e microclimi diversi. In questi campi vennero coltivati a contro spalliera diversi vitigni autoctoni (Ansonica, Catarratto, Nero d’Avola, Grillo, Nerello Mascalese, Grecanico Dorato, ecc…), alloctoni (Pinot Grigio, Nero e Bianco, Chardonnay, Viognier, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Sauvignon Blanc, Muller Thurgau, Sangiovese, Riesling, Malvasia, ecc…) e varietà provenienti da altre regioni italiane (Aglianico, Fiano e Vermentino) con lo scopo di selezionare i cloni migliori attraverso lo studio dei comportamenti vegeto-produttivi, l’analisi dei fenomeni termici correlati con la maturazione, l’analisi delle curve di maturazione e degli aspetti quali-quantitativi della produzione.

Grazie a questo processo di selezione, all’innovazione tecnologica e alla passione dei viticoltori, attualmente Cantine Settesoli coltiva solo le varietà che meglio si adattano al territorio e ne esprimono tutte le caratteristiche e particolarità attraverso i profumi, la freschezza e la forte personalità.
L’obiettivo è produrre qualità e rispettare ambiente e territorio. Il territorio ovviamente è di fondamentale importanza, poiché è dal terreno che i vini traggono una serie di componenti che ne determinano la tipicità e il carattere.
Cantine Settesoli dà linee guida ai propri soci in base alla vocazione qualitativa dello specifico territorio per la scelta varietale, le forme di allevamento, la densità d’impianto e le tecniche colturali più idonee.

Filippo Buttafuoco, enologo di Cantine Settesoli afferma: "Una buona varietà di uve in un clima non idoneo non potrà mai fornire prodotti di qualità, perciò è fondamentale selezionare le uve da coltivare in base al territorio. Uve internazionali come ad esempio Chardonnay, Viognier, Syrah o Petit Verdot, in questa area della Sicilia hanno dato vita ad un vino dal carattere estremamente distintivo. Anche uve legate ad altre regioni d’Italia, come il Fiano campano o il Vermentino - uno dei vitigni più coltivati in Sardegna - nel nostro territorio hanno dato risultati al di sopra di ogni aspettativa".
Esistono poi uve autoctone siciliane non molto note al grande pubblico, che nel corso dei secoli si sono adattate al territorio e vi hanno trovato le migliori condizioni in termini di clima e resistenza alle malattie. Tipologie di uva come il Perricone o il Nerello Mascalese, in quest’area specifica della Sicilia che risente della vicinanza con le coste dell’Africa, risultano sorprendentemente profumate al naso e al palato si rivelano armoniose, equilibrate e rotonde.

Le 28 cultivar di Cantine Settesoli: Aglianico; Alicante; Cabernet Franc; Cabernet Sauvignon; Catarratto; Chardonnay; Chenin Blanc; Ciliegiolo; Fiano; Frappato; Grecanico; Grillo; Insolia; Merlot; Moscato; Nerello Mascalese; Nero d'Avola; Perricone; Petit Manseng; Petit Verdot; Pinot Grigio; Sangiovese; Sauvignon Blanc; Syrah; Tannat; Trebbiano; Vermentino; Viognier.

Cantine Settesoli: Nata nel 1958 a Menfi per iniziativa di un gruppo di viticoltori, l’azienda si è sviluppata nel corso dei decenni. Cantine Settesoli rappresenta oggi la più grande azienda vitivinicola siciliana, i cui terreni vitati estesi per 6.000 ettari le consentono di potersi definire il vigneto più grande d’Europa e il più importante della Sicilia. Con i suoi 2.000 soci, quattro stabilimenti, una capacità lavorativa di circa 500.000 quintali di uve all’anno, una produzione di 24 milioni di bottiglie di vino prodotte nell’ultimo anno solare e una costante attenzione ai temi ambientali e sociali, Cantine Settesoli si impone come protagonista del panorama vitivinicolo nazionale ed internazionale. L’azienda è presente in Italia nel canale Horeca con il marchio Mandrarossa e nei supermercati con il marchio Settesoli

INFO
Settesoli Soc. Coop. Agricola
Strada statale 115 - 92013 Menfi (Ag)
Tel 092577111
www.cantinesettesoli.it

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04 giugno 2015
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