Le "Agende rosse" e il MoVimento 5 Stelle
Salvatore Borsellino ad Antonio Ingroia: "Nella lista del M5S tanti nostri ragazzi"
"Ho soltanto un rimpianto, che di voti se ne possa esprimere uno solo. Se potessi esprimerne un altro, lo darei ad un'altra lista, una lista in cui di quei giovani che venivano sotto le tue finestre a gridare il tuo nome il 19 luglio o quando ti attaccavano, di quei giovani che gridavano con noi "Di Matteo, Ingroia, Scarpinato, siete voi il vero Stato" ce ne sono tanti, quanti io avrei voluto ce ne fossero nella tua. La lista del Movimento a 5 Stelle".
Lo scrive Salvatore Borsellino, leader delle "Agende rosse" e fratello del procuratore aggiunto di Palermo ucciso nella strage di vai D'Amelio, in un post su facebook, rivolgendosi al fondatore di "Rivoluzione Civile" Antonio Ingroia.
Qualche giorni fa, alla vigilia della presentazione delle liste, c'era stato lo strappo di Borsellino (LEGGI), che aveva criticato le logiche seguite da Ingroia nella selezione dei candidati, e lamentando la scelta di posizionare i rappresentanti di "Agende rosse" solo dopo "esponenti politici e volti mediaticamente noti". Di qui la decisione di non candidarli più: "Probabilmente qualcuno era interessato unicamente al mio nome in lista".
Ora Borsellino aggiunge alcune parole sulla vicenda, più morbide, ma pur sempre critiche, affidandole a facebook. "Questa prima fase del progetto di Antonio Ingroia", scrive Borsellino, "ritengo sia sta condotta nel peggiore dei modi, la scelta dei compagni di viaggio non è stata quella che avrei voluto, è assolutamente mancato, nella gestione delle candidature, il contatto umano. Ma il progetto di Ingroia ha ancora tanta strada da fare e io non voglio e non posso fargli mancare il mio appoggio". "Le liste sono state pubblicate ma non sono neanche riuscite a leggerle fino in fondo - dice Borsellino - Non voglio neanche, per quello che sono riuscito a leggere, fare riferimento a singoli nomi e singole situazioni, ma non mi ha dato certo un senso di rinnovamento vedere schemi già visti, nomi presenti in più e più circoscrizioni, candidati... paracadutati da una regione all'altra, regioni dove per trovare una sola persona nata o operante sul territorio bisogna arrivare quasi in fondo alla lista. Tutto secondo una alchimia dettata da una perversa legge elettorale ma che io speravo potesse essere disattesa un una lista che ha nel suo nome la parola Rivoluzione e che dichiara di ispirarsi alla società civile". [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]