Le balene di Lampedusa. Avvistata un coppia di cetacei nelle splendide acque siciliane
Purtroppo fenomeni quali l'immigrazione clandestina e le numerose tragedie in mare, fanno dimenticare colpevolmente quali sono i reali motivi per i quali l'Isola di Lampedusa dovrebbe finire sulle pagine dei giornali, ossia per le inenarrabili meraviglie naturali.
Oggi parleremo della perla nera del Mediterraneo, proprio per queste ultime: nel mare dell'ultimo lembo d'Italia sono stati avvistati i primi esemplari di balena di quest'anno. Infatti, c'è da sapere che ogni anno, tra febbraio e marzo, le balenottere comuni, che abitano nel Mediterraneo meridionale, vengono a rifocillarsi vicino alle coste dell'isola di Lampedusa.
La coppia di cetacei, un cucciolo di dieci metri (nato tra settembre e novembre nel canale di Sicilia) insieme alla mamma, è stata avvistata ieri mattina dal team dell'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram): insieme al cucciolo e alla mamma, gli scienziati hanno identificato anche due animali adulti della specie Balaenoptera physalus.
''L'esemplare di 24 metri - ha spiegato il biologo marino Silvestro Greco, coordinatore della campagna dell'Icram, e membro del Comitato Scientifico del Wwf - è l'animale più grande che abbiamo visto da quando abbiamo cominciato la nostra attività nel 2004. Ma la vera notizia è l'identificazione del piccolo, molto probabilmente nato vicino a Lampedusa''.
''Ci siamo avvicinati, seguendoli per quattro ore, ma non siamo riusciti a marcarli, inserendo sul dorso il trasmettitore che ci avrebbe permesso di rintracciarli con il satellite durante i loro spostamenti'', ha raccontato Greco.
''Nel Mediterraneo vivono circa 3.500 balene minacciate dall'inquinamento chimico, dalle collisioni con le navi, dal rumore prodotto dal traffico marino'', ha poi spiegato Greco. Per questo il Wwf sollecita di proteggere Lampedusa e il mare circostante, un vero paradiso marino del Mediterraneo, con l'istituzione di un Santuario delle Pelagie per i cetacei. Per regolamentare il traffico navale, in particolare quello turistico, e attivare un presidio contro minacce d'inquinamento o attività illegali. ''I nuovi avvistamenti di balenottere comuni e della seconda più grande balena al mondo rappresentano la conferma del valore dell'area per l'alimentazione invernale di questi splendidi giganti del mare'', ha spiegato ancora Greco.
''Questo dimostra quanto sia urgente l'istituzione di un Santuario per la Biodiversità - ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia -. Sarebbe il primo di questo genere nel Mediterraneo e comporterebbe benefici non solo al patrimonio naturale, ma anche a chi opera nell'area. Infatti, non ci sarebbero particolari restrizioni alle attività di pesca - e comunque ci sono presupposti per trovare soluzioni sostenibili - e si potrebbe attivare un turismo naturalistico, ovviamente compatibile con la tutela''.