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Le carceri italiane esplodono!

Emergenza sovraffollamento: maglia nera a Sicilia, Emilia, Puglia e Veneto

29 settembre 2010

Il carcere di Caltagirone (Catania) è l'istituto di pena in cui il numero dei detenuti ha sforato di gran lunga ogni limite: la struttura siciliana - che ha una capienza regolamentare di 75 persone e ne ospita attualmente 302 ha un indice di sovraffollamento del 302,6 per cento.
Seguono Mistretta (Messina) con il 175; Lamezia Terme con il 173; Piazza Armerina (Enna) con il 160; e Busto Arsizio (Varese) con 158.
A farlo notare è la Uil penitenziari che ha diffuso i dettagli più indicativi sull'emergenza legata all'esagerato numero di presenze nelle carceri italiane.
"Dalla rilevazione effettuata il 20 settembre scorso - sottolinea il segretario Eugenio Sarno - i detenuti risultavano 68.598 a fronte di una capienza massima pari a 44745 posti. Il surplus, quindi, è di ben 23853 detenuti in più rispetto all'effettiva capacità ricettiva".
L'Emilia Romagna si conferma la regione più sovraffollata con un indice pari all'85,7 %, seguita da Puglia (80,9 %) e Veneto (71,6 %). Sarno ricorda che a parte i 51 suicidi e i 123 tentati suicidi verificatisi dal 1 gennaio ad oggi, ci sono stati 4218 atti autolesionistici "che danno conto di una sofferenza che, spesso, si trasforma in violenza verso se stessi".
Il carcere fiorentino di Sollicciano capeggia la classifica degli istituti in cui dal 1 gennaio al 20 settembre si è verificato il maggior numero di atti autolesionistici (241), seguito dal carcere di Lecce (147), Perugia (109) e Bologna (108). Anche il dato relativo alle aggressioni agli agenti penitenziari - sottolinea il sindacato - "conferma le preoccupazioni sulla deriva violenta in atto negli istituti penitenziari: a tutt'oggi sono 265 gli episodi ai danni del personale di polizia penitenziaria. Milano San Vittore conta il maggior numero di aggressioni (23) seguito da Torino (11), Genova Marassi ed Aversa (10)".
La Uil/Penitenziari continua a chiedere al ministro di intervenire ma - osserva Sarno - "nella situazione di sfascio ed inefficienza che caratterizza l'Amministrazione Penitenziaria, il silenzio del Guardasigilli disorienta e sconcerta".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

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29 settembre 2010
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