Le ''carrette'' del petrolio non potranno più navigare nei mari italiani
Alle petroliere con più di 15 anni sarà vietato attraccare nei porti italiani
''Ora i mari italiani saranno più al sicuro''. Lo ha assicurato il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli. Dal 4 maggio, il mare italiano è infatti vietato alle vecchie petroliere. Porti, terminali off shore e zone di ancoraggio nazionale saranno finalmente off limits per le navi cisterna di qualsiasi nazionalità, di età superiore ai 15 anni e di portata lorda superiore alle 5mila tonnellate, che trasportano combustibile pesante ad alto rischio inquinamento (oli usati, greggio pesante, bitume e catrame).
Questa operazione contro le maree nere scatta con l'entrata in vigore del decreto firmato lo scorso 21 febbraio dai Ministri dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, e delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, prevista 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 5 marzo scorso, per garantire che le navi che avevano già lasciato i porti concludessero il viaggio. ''Questo provvedimento, da me fortemente sollecitato, è quanto mai necessario – ha dichiarato il Ministro Matteoli – in quanto le coste e il mare italiano sono particolarmente vulnerabili in caso di incidenti da petrolio, tenuto anche conto del lentissimo ricambio che caratterizza le acque del Mediterraneo. Un incidente nei mari italiani metterebbe in ginocchio l'ambiente e danneggerebbe un'attività per noi tanto importante come quella turistica''.
Questo decreto, che segue le linee di analoghi provvedimenti assunti dalla Spagna e dalla Francia all'indomani dell'incidente della Prestige al largo delle coste della Galizia, anticipa un provvedimento analogo dell'Unione Europea che stabilisce la messa al bando graduale delle petroliere ritenute a rischio.
Fonte: Aise