Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Le Ceramiche di Caltagirone

27 febbraio 2006

Una tradizione millenaria, profondamente legata alla storia di Caltagirone che, da quando l'uomo nella preistoria ha imparato a dominare l'acqua, l'aria la terra ed il fuoco ha sempre alimentato in questa città generazioni di artigiani ed artisti che hanno interpretato in modo originale la capacità della ceramica di creare forme e colori, strumento duttile per dare corpo alla fantasia creativa.
Testimonianze archeologiche di una produzione ceramica locale, risalenti al VI millennio a.C. sono state restituite dagli scavi nei villaggi neolitici di Scala, Pille e Sant'Ippolito, intorno all'abitato di Caltagirone. Successivamente, l'influenza determinata dai contatti commerciali fra i Siculi, che abitavano l'antico territorio di Caltagirone, con il mondo greco si manifesta, oltre che nella organizzazione sociale, anche nella attività artigianale della produzione di terrecotte. Ne è testimonianza l'introduzione dell'uso del tornio che i ceramisti di Caltagirone, intorno l'anno mille a.C., appresero dai Cretesi rivoluzionando l'antica attività artigiana della ceramica che per millenni aveva conservato immutate le proprie tecniche di produzione.
L'esempio più significativo della produzione ceramica locale che testimonia gli stretti legami con la cultura greca è il cratere a figure rosse risalente al V secolo a.C., conservato presso il Museo della Ceramica, in cui è rappresentata la scena di un vasaio che, assistito dalla dea Athena, lavora alla tornitura di un phitos. Tale cratere è la testimonianza più significativa di come l'artigianato ceramico rivestisse nell'economia locale quel ruolo preminente che, ininterrottamente per millenni, ha segnato la storia di Caltagirone.

Dopo un lungo periodo di decadenza, quello della dominazione romana e bizantina, furono gli arabi che, conquistata la Sicilia nell'827, si stabilirono a Caltagirone ed innestarono nella produzione ceramica locale nuove tecniche, forme e decori che avevano appreso nel lontano oriente, determinando un forte rilancio dell'artigianale ceramico. Furono gli arabi, per esempio, che introdussero la tecnica dell'invetriatura del vasellame che da Caltagirone si diffuse prima in Sicilia e poi nel resto d'Italia. Sono infatti calatine e siciliane le più antiche protomaioliche italiane e di esse splendidi esempi sono conservati nel Museo della Ceramica di Caltagirone ed in quello archeologico di Gela. L'originalità dell'arte ceramica calatina, che non aveva mai smesso di primeggiare fra le diverse fabbriche isolane, fu particolarmente apprezzata dai regnanti normanni che ne incoraggiarono lo sviluppo. Già a partire dal XIV secolo gli artigiani calatini godono di una meritata fama in tutta l'area del Mediterraneo che accompagnerà lo sviluppo delle locali botteghe e favorirà la penetrazione della loro produzione nei mercati dell'epoca. Ciò grazie anche al privilegio concesso da Alfonso d'Aragona che nel 1432 consentì il commercio delle ceramiche di Caltagirone in tutte le città demaniali del Regno con la esenzione del pagamento dei dazi doganali. Gli artigiani di Caltagirone, che già godevano della possibilità di trarre da vaste cave d'argilla la materia prima del loro lavoro e dal vicino Bosco di Santo Pietro la legna per ardere le proprie fornaci, poterono così affermarsi come i più importanti e qualificati produttori isolani di ceramiche. I decori sembrano richiamarsi alla fastosa arte del tessuto e del ricamo siciliano, i colori - dapprima il manganese, poi il verde i ramina, il giallo arancio ed il blu cobalto - a quelli del luminoso paesaggio siciliano.
Già in quel periodo i pavimenti furono una delle tipologie che affermarono Caltagirone quale centro più importante della produzione ceramica in Sicilia. Campo di applicazione fra i più felici della capacità creativa degli artigiani, quello della pavimentazione sperimentò un fertile connubio fra la progettazione degli architetti, che ne erano anche i committenti per arricchire i saloni dei palazzi dell'aristocrazia e le navate delle chiese, e gli artigiani che vi trasferivano la ricca policromia della produzione dei vasi.

Il Settecento segna il periodo di maggiore sviluppo e diffusione della ceramica di Caltagirone, fino ad identificarsi quasi con essa. Il terribile terremoto del 1693 che seminò il lutto nell'intero Val di Noto, distrusse chiese e sbriciolò palazzi, e con essi il vasellame e le vettovaglie. Il terribile evento non piegò la città che anzi trovò la forza per ricostruire il suo patrimonio monumentale e la sua dotazione di arredi. Furono chiamati i più importanti architetti del Regno che disegnarono il volto barocco della città che ancora oggi è possibile ammirare e per il quale si sperimentò l'inedito rapporto fra la ceramica e l'architettura di cui costituiscono significativi esempi la facciata della chiesa di San Pietro, il balcone Ventimiglia, l'ingresso del Museo della Ceramica e, in tempi più recenti, la scalinata di Santa Maria del Monte ed il Cimitero Monumentale, opera architettonica neogotica che ospita al suo interno eleganti cappelle gentilizie rivestite in terracotta (prevalentemente realizzate dalla fabbrica Velia alla quale si devono anche alcune ville Liberty che l'aristocrazia locale ha costruito intorno la città). Ciò che caratterizza ancora oggi la ceramica calatina è la decorazione applicata a ricchi di fantasia, estrosi ed eleganti, funzionali all'uso domestico.
Candelieri, vasi, lucerne, calamai, formelle per dolci, sono solo alcuni esempi di come si sia sbizzarrita la capacità creativa degli artigiani di Caltagirone. Nelle loro cento e più botteghe l'argilla viene plasmata anche per la creazione di eleganti sculture che rappresentano personaggi e scene della vita quotidiana. Queste stesse figurine, ambientate in scenari scabri e rocciosi, tipici della campagna siciliana, animano la rappresentazione della Natività di Gesù.

I Presepi di Caltagirone non si rifanno ad un contesto sfarzoso, come in quelli napoletani, ma raffigurano con grande semplicità ed una minuziosa cura dei particolari scene di vita popolare. In maiolica policroma o in semplice terracotta, di gusto tradizionale o in stile contemporaneo, i presepi di Caltagirone sono segno, ad un tempo, della profonda religiosità popolare e della sapienza artigianale di questa città.
A questa tradizione ogni anno, a Natale, è dedicata una mostra che raccoglie la migliore produzione contemporanea. Un'altra rassegna, a Pasqua, è dedicata ad una tradizione che lega Caltagirone a lontani paesi e culture diverse: i fischietti in terracotta. Giocattoli di creta, plasmati in una incredibile molteplicità di soggetti dalle tante valenze magiche ed allegoriche, i fischietti nel periodo della loro massima diffusione erano considerati giocattoli poveri e di scarsa importanza, modesti oggetti di argilla grezza o vistosamente colorata, trascurabili e senza alcuna pretesa artistica, oggetti da regalare ai bambini in terracotta. Oggi sono ricercatissimi oggetti da collezione e, spesso, stupefacenti esempi di una produzione di alto livello artistico ed originalità espressiva.
A custodire la storia e a progettare il futuro della ceramica calatina operano in città due importanti istituzioni. Il Museo della Ceramica, fondato agli inizi degli anni '50, raccoglie le più significative testimonianze dell'arte ceramica siciliana, dalla preistoria fino ai tempi recenti. Ubicato al culmine di una struttura architettonica settecentesca, il Museo consente una approfondita conoscenza dell'arte della maiolica nella sua evoluzione storica ed espressiva.
La Scuola di Ceramica, nata per volontà di Don Luigi Sturzo che vi radunò i più autentici interpreti dell'antica tradizione artigiana ceramica, continua ancora oggi a formare gli abili artigiani che nelle loro botteghe danno vita ad oggetti di incommensurabile bellezza, trasmettendo loro i segreti e la passione per un'arte antica, efficace testimone di una cultura millenaria.

[Tratto dal sito del Comune di Caltagirone]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

27 febbraio 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia