Le Città del Vino disegnano la Mappa del Buon Vivere made in Italy
Sabato scorso (15 febbraio), l'Ass.ne naz. Città del Vino ha presentato la prima parte del 3° Rapporto sul turismo del vino
Tre sono i pilastri su cui si fonda il successo del turismo del vino in Italia: seri vini, buon vivere, bei posti.
''All'estero siamo conosciuti per il nostro stile di vita, per il buon vivere con il quale intendiamo la gastronomia e tutti i prodotti che derivano dalla forte identità che abbiamo con il territorio'', spiega il presidente del Censis illustrando l’analisi svolta.
''L'enoturista va alla ricerca di un'esperienza di vita e deve essere questo l’obiettivo del turismo del vino''.
Con il Terzo Rapporto sul Turismo del Vino si è voluto disegnare un'accurata Mappa dell’offerta proposta dalle tante realtà territoriali del settore.
Secondo le valutazioni del Censis, c’é un legame economico di valore aggiunto sempre più stretto fra evoluzione dei vini italiani e crescita dei turismi nelle città e nei luoghi di produzione.
Si calcola infatti che, ogni 10 euro di acquisti effettuati dai turisti del vino nelle cantine dei produttori, si generino almeno 50 euro di spesa nell’indotto sul territorio (ristorazione, prodotti tipici, soggiorni e servizi).
Simmetricamente l’attrattività magnetica esercitata da alcune città-marchio (si pensi a Montalcino), produce una diffusione di largo raggio dei turisti del vino sul territorio rurale circostante, che moltiplica visibilità e notorietà delle cantine e accrescimento nel tempo del valore dei rispettivi prodotti.
La Mappa disegnata nel Rapporto indica che nei territori delle quasi 500 città associate, si produce il 65 % dei vini apprezzati nelle Guide del settore, si possono trovare almeno 500 prodotti alimentari tipici, si può contare su quasi 900 locali segnalati per gastronomia e cantine.
Per disegnare la Mappa di questa realtà di offerta, il Rapporto ha ricostruito il posizionamento di ciascuna città secondo quattro batterie di indicatori: del vino (bianchi e rossi, livelli di apprezzamento, produttori e servizi offerti in cantina ai visitatori), della ristorazione, dei prodotti tipici, delle attrattività turistiche di cornice.
Ne discende un sistema molto articolato di apprezzamenti, espressi in lettere da A (valori massimi) ad E (valori minimi) e di conseguenti classifiche per fattori e per aggregazioni.
Il risultato finale è la possibilità di disegnare una Mappa del Buon Vivere Made in Italy articolata in almeno quattro livelli: al TOP si posizionano 81 Città delle ''Certezze'', che già volano alto nell’offerta integrata del buon vivere e che dovranno solo continuare a innovare per mantenere i livelli raggiunti; subito sotto si ritrovano altre 81 Città del Vino - le ''Promesse''-, in pole position per crescere ma bisognose di investimenti nel sistema – distretto per andare in quota; al secondo livello si posizionano 147 Città - le ''Scommesse''-, con buona potenzialità di prodotto vino ma che necessitano di strategie di sviluppo nei turismi per decollare; infine, al livello di base, si posizionano 172 Città del Vino, di più piccole dimensione e di minori capacità attrattive, le quali costituiscono tuttavia un molto promettente - Vivaio di Riserve - per continuare a promuovere il turismo del vino dei prossimi anni.
La seconda parte del Rapporto è basata sull’analisi qualitativa dei dati concentrandosi su alcune specifiche realtà territoriali, ognuna posizionata nei 4 diversi livelli della mappa classificatoria.
INFO:
Dott.ssa Barbara Marini, Associazione nazionale Città del Vino, tel.0577-271556