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Le condanne al Ministero dell'Istruzione

Il Miur condannato al risarcimento di due insegnanti precari e condannato per non aver garantito il sostegno a degli alunni bisognosi

04 marzo 2013

Nelle scorse settimane il giudice del lavoro di Trapani ha riconosciuto un risarcimento pari a 150.385 euro netti, più accessori e interessi, a un docente precario di educazione fisica e sostegno che aveva ottenuto dal 2005 diversi contratti da supplente su posti vacanti e disponibili, ma insegnava già dal 2001. I legali del sindacato Anief, coordinati dagli avvocati Ganci e Miceli, hanno così battuto una prima volta ogni record come risarcimento danni subito per lucro cessante e danno emergente per la mancata stabilizzazione di un docente precario.
Il Miur è stato condannato al pagamento di scatti e mensilità estive per gli anni pregressi (2005-2011) e per gli anni futuri fino all'età pensionabile, con un'addizionale del 10% in via equitativa per i possibili mancati contratti. Secondo la sentenza, la necessità dell'assunzione per pubblico concorso non può giustificare deroghe alle disposizioni che limitano il potere di abuso del datore di lavoro nello stipulare contratti a termine, nè proteggere patrimonio di soggetti pubblici, nè autorizzare comportamenti contra legem della pubblica amministrazione.

Nel ricorso, il giudice Petrusa ha tenuto conto della recente giurisprudenza e della legislazione comunitaria e nazionale. Per il presidente dell'Anief e delegato Confedir alla scuola e alle alte professionalità, Marcello Pacifico, si tratta di "una giusta condanna che risarcisce in maniera adeguata i precari danneggiati dai comportamenti illegittimi del Miur". "Delle due l'una: o la Corte di Lussemburgo deciderà che in Italia la normativa scolastica derogatoria sui contratti a termine è contraria alle disposizioni comunitarie e quindi va disapplicata oppure il risarcimento dei danni deve essere così dissuasivo da comprimere l'arbitrarietà illecita della P.A. e dare adeguata soddisfazione ai lavoratori. In questo senso - ha concluso Pacifico - la sentenza del giudice del lavoro di Trapani può fare scuola dopo la recente pronuncia della Cassazione che paventava un possibile grave danno erariale alle Casse dello Stato fissando dei nuovi criteri risarcitori. In ogni caso, è confermata la dottrina secondo cui non vi possono essere trattamenti economici diversi tra lavoratori precari e di ruolo mentre il contratto al 31 agosto deve essere sempre riconosciuto se il posto è vacante e disponibil,e come Anief ha sempre denunciato dall'inizio del 2010".

Quattro giorni dopo, lo stesso giudice del lavoro di Trapani ha ordinato un altro maxi risarcimento, questa volta di 169.700 euro, a favore di un supplente di elettronica. Le motivazioni: abuso dei contratti a termine, mancati scatti d'anzianità, stipendi estivi non corrisposti per gli anni passati e per quelli futuri fino alla pensione.
Il giudice - ha reso noto l’Anief - ha confermato il precedente orientamento dichiarando l'illegittimità delle clausole apposte nel contratto a termine: nel prendere in considerazione soltanto le annualità dal 2006 al 2012, durante le quali il ricorrente è stato assunto senza il pagamento delle mensilità estive e degli scatti di anzianità, ha quindi disposto il pagamento degli stessi nella misura di 28.500 euro netti, oltre accessori. Per il risarcimento del danno relativo alla mancata stabilizzazione, inoltre, il giudice ha condannato il Miur al pagamento di 137.000 euro netti, oltre interessi da capitalizzare. Lo stesso giudice ha infine riconosciuto al ricorrente il punteggio di servizio per i mesi estivi di ciascun anno a decorrere dal 2005.

"Anche se ogni controversia presenta situazioni specifiche - ha dichiarato Marcello Pacifico - abbiamo seria motivazione per pensare che i giudici del lavoro non vogliano assecondare l'abuso cronico del datore di lavoro, in questo caso lo Stato, nello stipulare contratti a termine e 'contra legem'. Oltre che nel negare l'assegnazione di cattedre nella loro interezza, compresi i periodi estivi, e di quegli scatti stipendiali concessi erroneamente sino ad oggi solo al personale di ruolo. Per quanto riguarda la corposità delle cifre corrisposte in questi giorni non dobbiamo sorprenderci: rappresentano un equo indennizzo. E presto diventeranno la regola. Facendo sborsare allo Stato, braccato anche dai giudici di Lussemburgo, centinaia di milioni di euro. A meno che il nuovo Governo non decida finalmente di adottare finalmente il buon senso, recependo la clausola 5 della direttiva 1999/70/Ce che apre alle assunzioni in ruolo per tutti i lavoratori che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi. Che significherebbe assumere 80 mila precari, metà docenti e metà Ata".

E il Tar condanna ministero dell'Istruzione per quegli alunni senza l'insegnante di sostegno - Il ministero dell'Istruzione è stato condannato dal Tar della Sicilia per non avere assicurato l'insegnante di sostegno agli alunni disabili. Il caso riguarda sei scuole delle province di Palermo e Agrigento. I genitori avevano presentato ricorso perchè agli studenti non era stato assicurato un adeguato sostegno nel percorso didattico e formativo.
Le misure compensative previste dalla legge erano state ridotte a causa dei tagli a un livello che il Tar ha ritenuto inadeguate rispetto al pieno esercizio del diritto allo studio. Il ministero dovrà assicurare il servizio e risarcire le famiglie con un rimborso di mille euro per ogni mese in cui il sostegno è venuto a mancare.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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04 marzo 2013
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