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Le dieci domande senza risposta

L'avvocato di don Carlo Chiarenza, accusato di pedofilia, elenca i "dieci silenzi" di Teodoro Pulvirenti

07 aprile 2012

Ci sono "dieci silenzi, un decalogo di domande senza risposte" nelle accuse di pedofilia rivolte a don Carlo Chiarenza da un ricercatore italiano che lavora negli Usa, Teodoro Pulvirenti, durante un incontro con la stampa a Roma. Lo sostiene il legale del sacerdote di Acireale, l'avvocato Antonio Fiumefreddo, del foro di Catania.
"Visto che Pulvirenti ha deciso di dare il massimo risalto mediatico alla sua denuncia - afferma il penalista - ci domandiamo perché il suo racconto sia costellato da così tante omissioni, e l'attività di indagine difensiva che stiamo compiendo sta consentendo di dare risposte testimoniali e documentali che naturalmente offriremo alla magistratura affinché valuti ogni cosa e accerti se non ci troviamo in presenza di una gravissima calunnia".

Secondo l'avvocato Fiumefreddo, Pulvirenti tace sul "perché fu allontanato dalla Comunità San Paolo; tace sul perché don Carlo lo rimproverò nella conversazione da lui stesso intercettata; tace sul fatto che suo padre era ministro straordinario della parrocchia e aveva un ruolo importantissimo in comunità che lo rendeva quotidianamente presente; tace sulla circostanza che a Cassone, luogo di campeggi estivi, erano sempre presenti le mamme di tanti ragazzi; tace sul fatto che in parrocchia, come a Cassone, don Carlo non era solo ma sempre con altri 3 sacerdoti; tace sui suoi screzi con gli altri ragazzi della comunità; tace sul centro di ascolto fondato da don Carlo ad Acireale; tace su don Carlo fondatore del Telefono Amico ad Acireale; tace sul significato autentico delle cartoline che venivano inviate a centinaia di ragazzi da don Carlo, tutte col medesimo linguaggio; tace sui suoi problemi di famiglia".
Per questo il legale ha attivato una casella di posta elettronica (indifesadidoncarlo@libero.it) per ricevere testimonianza sulla vicenda. Oltretutto, l'avvocato Fiumefreddo rinuncia alla prescrizione ed è assolutamente certo dell'innocenza di don Carlo Chiarenza. Si dice anche pronto, nel caso in cui Chiarenza dovesse risultare colpevole, a rinunciare alla difesa "perché non ho mai difeso pedofili".

All'"attacco" dell'avvocato di don Carlo Chiarenza, risponde Roberto Mirabile, presidente dell'associazione "La Caramella Buona" che ha affiancato Teodoro Pulvirenti. "Rispetto naturalmente il ruolo della difesa di Don Carlo Chiarenza, delle cui eventuali responsabilità risponderà alla magistratura italiana e, forse, a quella vaticana – si legge in una nota di Mirabile - ma i contenuti della conferenza non mi sorprendono, nel senso che mi aspettavo il nulla e così è stato: in altri casi affrontati e soprattutto nel caso di Don Ruggero Conti, il sacerdote che a Roma con l'avvocato Nino Marazzita, nostro presidente onorario, abbiamo fatto condannare l’anno scorso a oltre quindici anni di carcere più pene accessorie, la strategia difensiva era praticamente la stessa: arrampicandosi sugli specchi, i difensori non possono fare altro che cercare di screditare la vittima, il suo contesto famigliare; la difesa vuole screditare ma non smentisce i fatti". "Malgrado quindi la prassi si ripeta – continua Mirabile – non possiamo sorvolare sulla discutibilissima tattica utilizzata: far passare Teo Pulvirenti come una persona inattendibile, addirittura mentalmente instabile, problematico e con l'aggravante della sessualità omosessuale, come se questa fosse elemento di poca credibilità".
"I dieci silenzi del dottor Pulvirenti, come biblicamente scrive la difesa, sono campati in aria: Pulvirenti non nasconde nulla e non tace, come ha dimostrato ampiamente. Inutile provare in modo meschino a capovolgere i ruoli. Questa operazione, come detto già affrontata ampiamente da La Caramella Buona in altri processi, non potrà assolutamente funzionare e la magistratura lo potrà serenamente dimostrare". "Non esistono 'veri motivi' dell'allontanamento di Pulvirenti dalla Comunità, se non la tattica del sacerdote di togliere gli incarichi ai ragazzi della parrocchia quando scomodi: si vuole forse additare la cittadinanza di Acireale come omofoba? Il ruolo del padre Preside Pulvirenti – prosegue – non fa altro che dimostrare la buona fede della famiglia nel rispetto della Chiesa e ricordiamo che Teo ha pienamente informato i genitori solo recentemente di quanto realmente accaduto; questo è del tutto normale per una vittima di abuso sessuale e psicologico". "Inconsistente affermare che a Cassone e in Parrocchia ci fossero 'sempre' altre persone: e quindi? Si vorrebbe dimostrare che il sacerdote non poteva mai e poi mai rimanere isolata dalla vista di altri ? Anche questa difesa è totalmente fragile. Tacere sul Centro di Ascolto ovvero Telefono Amico? Questa sarebbe una prova della totale infondatezza delle accuse che Teo muove al sacerdote? L'estraneità ai fatti del sacerdote si dimostrerebbe con l'aver fondato il (discusso) Telefono Amico? Piuttosto ridicola come cosa".
"Screzi e cartoline – ancora – non modificano alcuna sostanza delle accuse mosse dal dottor Pulvirenti al sacerdote Don Carlo Chiarenza e la magistratura potrà dimostrarlo serenamente; inutile continuare a dire che Pulvirenti ha strumentalizzato e addirittura manomesso la registrazione con Chiarenza e Urso: se ne occuperà la magistratura". "Mi dispiace, e voglio dirlo, che la difesa di Don Chiarenza abbia minacciato Pulvirenti di querela per 'gravissima calunnia', anche perché con questo potrebbe intimorire altre presunte vittime che, in parte, già si sono rivolte a La Caramella Buona Onlus e soprattutto, come corretto e giusto, alla Polizia delle Comunicazioni di Catania quindi al Pubblico Ministero Dott.ssa Marisa Scavo. Ma se non è Don Carlo Chiarenza a volere la denuncia contro Pulvirenti per calunnia, di chi sarebbe l'iniziativa, dell'avvocato difensore in persona ? Il Preside Pulvirenti e la famiglia tutta ha contattato i legali de La Caramella Buona Onlus per verificare una denuncia querela per le gravi affermazioni dell'avvocato di Don Chiarenza. Nel massimo rispetto del ruolo e della professionalità della difesa di Don Carlo Chiarenza, posso affermare che il Dottor Teodoro Pulvirenti e La Caramella Buona Onlus sono certi che la verità, sollecitata peraltro da quattromila persone alla fiaccolata di Acireale, vincerà su ogni tentativo di screditare le vittime di un'orribile reato e riconfermiamo – conclude Mirabile – la massima collaborazione e fiducia nella Polizia e nella Magistratura".

Anche il padre di Teodoro Pulvirenti ha voluto dare uno risposta all'avvocato Fiumefreddo. "Io sono convinto che il legale Antonio Fiumefreddo, come afferma il presidente dell'associazione Caramella buona, si stia arrampicando sugli specchi cercando di screditare la mia famiglia e mio figlio, ma so che mio figlio ha detto la verità", ha detto Nino Pulvirenti, dirigente scolastico in pensione, in un'intervista all'emittente etnea Rei tv. "Chiedo giustizia alla magistratura – ha aggiunto Nino Pulvirenti, che nei giorni scorsi ha incontrato a Palermo il vescovo di Acireale, Antonino Raspantie chiedo con serenità, con amore e con sincerità che il pastore della diocesi ci aiuti".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]

- Don Carlo Chiarenza replica alle accuse di pedofilia (Guidasicilia.it, 26/03/12)

 

 

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07 aprile 2012
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