Le elezioni iraniane sono state regolari
Il consiglio dei Guardiani esclude l'annullamento del voto che ha confermaro Mahmoud Ahmadinejad
Il consiglio dei Guardiani ha escluso la possibilità di annullare le contestate elezioni presidenziali dello scorso 12 giugno, che hanno sancito la vittoria del presidente Mahmoud Ahmadinejad. "Nelle recenti elezioni presidenziali non abbiamo riscontrato frodi o violazioni rivelanti e perciò non c'è possibilità che vengano annullate", ha detto Abbas Ali Kadkhodaei, portavoce dell'organo della Repubblica Islamica, all'emittente 'Press tv'.
Il consiglio dei Guardiani, incaricato di sovrintendere alla regolarità delle elezioni, ha tempo fino a domani per certificare la validità del voto. La conferma della regolarità delle elezioni è comunque data per certa negli ambienti politici iraniani, soprattutto dopo le dichiarazioni di venerdì scorso dell'Ayatollah Ali Khamenei nel suo sermone all'Università di Teheran. In quell'occasione, l'attuale Guida Suprema della Repubblica Islamica ha dichiarato che "le ultime elezioni sono state importanti per l'ampia partecipazione", che "rappresentano una fase di sviluppo del Paese e testimoniano l'importanza che il popolo riconosce al nostro sistema politico". Lo stesso consiglio dei Guardiani ieri aveva fatto sapere che in 50 città sono risultati esserci più voti rispetto al numero di elettori aventi diritto.
Intanto, secondo l'emittente televisiva del Qatar 'al Jazeera' che cita l'agenzia di stampa iraniana 'Irna', Teheran ha deciso di richiamare il suo ambasciatore in Gran Bretagna. Mahmoud Ahmadi Bighash, membro della commissione Esteri del Parlamento iraniano, ha spiegato all''Irna' che la decisione di "richiamare per consultazioni l'ambasciatore" iraniano a Londra è stata presa durante un incontro con il ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki. L'obiettivo, ha precisato Bighash, è quello di "valutare la posizione del governo britannico".
La notizia arriva dopo che stamani il ministero degli Interni iraniano ha bloccato la manifestazione degli studenti islamici in favore del presidente Mahmud Ahmadinejad in programma per oggi di fronte all'ambasciata britannica di Teheran. L'annuncio della manifestazione era stato dato ieri da quattro organizzazioni studentesche contro quelle che definiscono le ingerenze del governo britannico negli affari interni iraniani.
Ieri, inoltre, la rappresentanza diplomatica di Londra in Iran ha disposto il rimpatrio delle famiglie del suo personale diplomatico. Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le accuse degli esponenti dell'esecutivo iraniano, che hanno puntato il dito contro la Gran Bretagna per quelle che definiscono ingerenze negli affari interni della Repubblica Islamica.
Dal canto suo Mir Hossein Moussavi ieri ha incontrato alti esponenti del clero iraniano per discutere delle presunte frodi elettorali e delle uccisioni di manifestanti durante le manifestazioni di piazza a Teheran. A riferirlo è il sito del leader dell'opposizione iraniana senza fornire ulteriori dettagli riguardo alle persone che hanno partecipato all'incontro. Moussavi, spiega ancora il sito, ha insistito sul diritto delle persone a manifestare, illustrando una situazione di arresti di massa, attacchi indiscriminati contro i dimostranti che hanno portato all'uccisione di "persone innocenti". [Adnkronos/Aki]