Le elezioni regionali in Sicilia: trepidazioni, timori e speranze per una sfida interessantissima
Dovrebbero essere Rita Borsellino e Totò Cuffaro i due candidati, salvo colpi di scena
Sarà una corsa importante e interessantissima quella che si correrà per le elezioni regionali siciliane.
Da una parte Rita Borsellino, la prima donna candidata alla presidenza della Sicilia, nome simbolo per l'Isola e da decenni impegnata nella divulgazione della cultura dell'antimafia, quella però civile e della gente e non quella giustizialista, che si combatte nei tribunali o nelle camere del potere politico. Dall'altra parte tanti possibili colpi di scena e un nome, quello dell'attuale governatore Totò Cuffaro, discusso uomo politico, indagato per favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra e che ha detto che lascerà la politica se verrà ritenuto colpevole e condannato per l'accusa che da anni grava sulle sue spalle.
Tutt'intorno attesa, trepidazioni, timori e speranze...
Dalla sua Cuffaro ha molti sostenitori e, fino a prova contraria, dopo aver scritto su tutti gli autobus e i muri di Palermo che ''La mafia fa schifo'', si difende dalle accuse di Leoluca Orlando, ex sindaco del capoluogo siciliano nonché cacciato dal suo partito, la Margherita, per aver appoggiato alle primarie la signora Borsellino, che intima a Cuffaro di vergognarsi per la sua condotta politica e morale.
''Io non ho mai frequentato né ho mai avuto contatti con mafiosi. Venti anni di incroci telefonici effettuati dagli esperti della procura di Palermo, come è emerso nelle scorse settimane nel corso del procedimento giudiziario a mio carico, ne sono la testimonianza. Leoluca Orlando paladino dell'antimafia parolaia può affermare lo stesso?''.
Ecco cosa chiede Cuffaro rispondendo a muso duro alle affermazioni di Orlando.
'''Al contrario di Orlando che, anche oggi, come nel passato dimostra di disprezzare il lavoro della magistratura (non dimentichiamo le sue velenose insinuazioni circa le carte nei cassetti) io ho avuto, ho e continuo ad avere fiducia nella giustizia - continua Cuffaro - e quindi continuerò ad attendere che essa compia il suo percorso. Se essere analfabeta per Orlando è vivere fra la gente, parlarne il linguaggio, capirla e farsi capire, confermo che sono e resterò sempre analfabeta. La mia è una scelta consapevole, perché amo la mia terra a differenza di chi come Orlando non ha mai parlato lo stesso linguaggio dei siciliani ritenendoli forse non al suo livello''.
E come accennavamo prima, i sostenitori di Cuffaro sono molti, tra cui anche il Ministro dei Beni culturali, Rocco Buttiglione, per il quale Cuffaro è ''in pole position'' per una nuova candidatura alla presidenza della Regione Sicilia.
Ma altri nomi se ne sono fatti, anche se rimane il suo quello al primo posto. Si è fatto quello dell'on. Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia in Sicilia, e si è fatto quello di Stefania Prestigiacomo, ministro delle Pari opportunità, e che se fosse realmente candidata per le elezioni regionali, realizzerebbe qualcosa di politicamente mai visto e insperato nella nostra Regione, ossia la corsa per la maggiore carica politica della Sicilia tra due donne.
Solo che, da quanto si apprende dalle parole della diretta interessata trascritte sul Corriere da Aldo Cazzullo, la sua candidatura sono solo ''voci che circolano''.
- ''Il ministro Prestigiacomo e la sfida per la Regione Sicilia'', di Aldo Cazzullo (Corriere.it)