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Le Forchette Rotte non sono né grillini, né cretini...

Un movimento democratico, libero, autonomo che pone 'la questione giovanile' al centro della sua azione... Mah?!

08 giugno 2011

E' cominciato tutto lo scorso 1 giugno, quando i deputati regionali, poi i docenti universitari, poi i sindacalisti e gli amministratori locali si sono visti recapitare una busta da lettera. Mittente anonimo. Dentro solo una forchetta di plastica spezzata e una cartolina con un messaggio stampato ben preciso: "I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno". Insieme al messaggio un invito a un misterioso evento programmato per il 25 giugno.
Subito, alcuni organi di informazione hanno pensato, e poi scritto, che in Sicilia era nata un'ondata di giovani simile a quella spagnola. Erano insomma arrivati gli Indignados di Sicilia.
Ma chi c'è dietro questo misterioso movimento che palesa la propria estrema stanchezza nei confronti di un "Sistema" oramai insostenibile?
Si riesce a saperne qual'cosa in più grazie ad un articolo del Corriere del Mezzogiorno che intervista l'ideatore delle "Forchette Rotte": un 25enne che si occupa di grafica, laureato e deluso delle opportunità professionali che Palermo e la Sicilia gli hanno offerto, e che cerca una possibilità di riscatto non soltanto per sè ma per tutti i giovani residenti nell'isola che in molti casi, fino a 40 anni non riescono a rendersi autonomi dalle famiglie di origine (LEGGI). Nell'articolo il giovane "indignados" tiene a precisare che il movimento porta avanti "una battaglia bipartisan". "Il nostro è un movimento a-partitico [...] crediamo invece nella politica con la quale possono essere combattute le nostre battaglie di cambiamento".

Dunque, nessun partito politico né comitati organizzativi... "Le forchette siciliane sono dovunque. Sono in Sicilia, sono nel resto del Paese, perché sono costrette adandare via. Sono in Europa, nel mondo", recita uno dei loro manifesti.
Ma, iniziano a uscir fuori indiscrezioni e qualcuno parla di una regia occulta di chiara matrice politica. Quindi, prima che sia troppo tardi, sono nuovamente loro in prima persona (anonima). "Chi siamo? – si legge in una nota di ieri pomeriggio – E’ diventato il tormentone estivo di blog provinciali (e non dal punto di vista geografico), quotidiani online e Urban Blog trash che dovrebbero occuparsi di cose serie: di merito, di diritti, di sogni, di disoccupazione giovanile, di assenza di futuro per le nuove generazioni". "E’ diventato il tormentone estivo di pseudo giornalisti gossippari e tronisti - accusano le 'Forchette' – di finti giovani che sperano soltanto di essere eletti e avere una poltrona nelle istituzioni attraverso la qualunquistica critica alle 'caste'. Giovani scafati che facendo finta di essere società civile, e cioè dalla parte delle ragazze e dei ragazzi, hanno un solo sogno: sedersi accanto a chi ci ha confiscato il futuro. Tutto ciò è la dimostrazione che la Sicilia è all’anno zero. Ma non avevamo dubbi quando abbiamo deciso di rompere le forchette. Ragazze e ragazzi, state alla larga da chi disprezza e poi compra, o peggio si vende. Da chi fa la società civile, il duro e puro essendo stato trombato più volte alle elezioni”. "Chi c’è dietro? Ci hanno scritto che non potevamo accettare le amicizie dei politici, che l’iniziativa è un’operazione di marketing, che dietro c’è Davide Faraone e tanti altri. Hanno parlato di eminenze grige e di menti diaboliche. Si sono persino cimentati in un confronto improbabile di manifesti. Una sorta di perizia calligrafica che ci fa solo sorridere per dimostrare tesi che non stanno né in cielo né in terra". "Noi non siamo con Faraone – hanno scritto ancora - né con il rettore Lagalla, né con l’esponente del Pid, Doriana Ribaudo, né con il giovane di Futuro e Libertà, Aricò, né con D’Alì di Forza del Sud, né con il professor Carta, già assessore di Cammarata, e tantomeno con tanti altri politici siciliani. Sono loro che stanno con noi e sono loro che devono dimostrarci che faranno le cose che noi diciamo. Altrimenti non saranno più con noi. La verità è che le Forchette Rotte non sono né grillini, né cretini. Stanno con chi dice 'sì' a un programma che metta al centro il futuro delle giovani generazioni: lavoro vero e non nero, merito e non raccomandazione, diritti e non favori, formazione e non enti di formazione, concorsi e non chiamate dirette, competenze e non conoscenze, legalità e non mafia".

"Questo è il nostro manifesto politico - sottolineano le 'Forchette Rotte' - E questo è quello che da' più fastidio. Noi non diciamo ai politici che 'fanno tutti schifo'. Noi pensiamo che è dentro i palazzi della politica che si decide il nostro futuro e vogliamo condizionare la 'politica'. Dentro quei palazzi noi vogliamo contare. Vogliamo essere una lobby alla pari di quella degli industriali, dei sindacati, dei baroni universitari, degli ordini professionali". "Forchette Rotte è un movimento democratico, libero, autonomo che pone 'la questione giovanile' al centro della sua azione – conclude la nota – Cosa che non fa ormai più nessun partito. Siamo tante facce e tanti sogni che si muovono per dare opportunità a una generazione a cui è stato espropriato il futuro. Giovani che parlano su Internet, che vogliono far tornare i tanti giovani siciliani sparsi in tutti il mondo perché con loro possiamo cambiare la nostra Sicilia. Davvero! Con noi ci sono i giovani e non solo. Ci sono padri e madri, nonni e zie di chi spera che figli e nipoti abbiamo un futuro sereno. Questi siamo. Nient’altro! Le Forchette Rotte sono queste. Vogliono battersi per una politica che guardi con gli occhi dei ventenni. Invece di guardare chi c’è dietro, di guardare a destra e a sinistra, invitiamo tutti a guardare avanti". [Informazioni tratte da LiveSicilia.it]

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08 giugno 2011
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