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Le ''Iene'' fanno nuovamente tremare il ''palazzo'' indagando sui contratti degli assistenti degli onorevoli

05 marzo 2007

Parlamento in nero, Parlamento evasore e sfruttatore! Quei ficcanaso de ''Le Iene'' sono ritornati con il loro modo di fare giornalismo fastidioso ed invadente a far tremare le braghe degli onorevoli politici che siedono negli scranni delle aule del Parlamento. Stavolta però nessun tampone, né incursioni nel privato-privato degli onorevoli, ma qualche conticino e qualche delucidazione sul come vivono ''bracci destri'' di deputati e senatori.

Sono 683 gli assistenti degli onorevoli. Lavorano in un posto di prestigio, passano le giornate tra le mura delle ''stanze dei bottoni'' e gli spostamenti dei loro assistiti, hanno contatti con ''quelli che contano''. Ma dietro tutto questo... fumo, c'è davvero poco di concreto: il 92 per cento di loro lavora in nero, da anni, per tante ore al giorno, senza una retribuzione regolare.
In numeri (i conticini di cui parlavamo sopra): solo 54 su 683 hanno un contratto secondo le regole.

Le Iene sono riuscite ad entrare in possesso di documenti che testimoniano come funziona il lavoro dell'esercito di persone che aiuta gli onorevoli. Ogni anno, per accreditare alla Camera i propri assistenti, i parlamentari devono dichiarare se lavorano a titolo oneroso - e quindi devono allegare un regolare contratto - o a titolo gratuito. Attraverso l'ufficio di presidenza della Camera, le Iene sono venute in possesso di questi documenti.
Il quadro emerso è disastroso: sono ben 629, su un totale di 683, a prestare servizio senza aver mai firmato un contratto. Molti di loro sono laureati in attesa di trovare, tra un contatto e l'altro, qualcosa con cui poter svoltare.
E, stare accanto al potere, spesso significa non averlo ma esserne schiavizzati: come hanno testimoniato alcuni di loro, con il volto oscurato, ai microfoni delle Iene, le loro giornate lavorative variano da otto a dieci ore al giorno, con disponibilità praticamente h24. Una vita che per alcuni va avanti così anche da dieci anni, per 800 euro al mese, nella speranza che un giorno qualcosa possa cambiare.

Durante il servizio che andrà in onda stasera (lunedì 5 marzo 2007), intervengono anche vari parlamentari. Uno in particolare, spiegano gli autori, ammette davanti alle telecamere il lavoro nero in Parlamento. L'inchiesta è partita da una dichiarazione rilasciata diverso tempo fa da Pierferdinando Casini che, da presidente della Camera, aveva spiegato, in seguito a un servizio delle Iene, la procedura per dare il badge agli assistenti. Racconta Marco Occhipinti, autore del servizio: ''Qualche anno fa quando scoprimmo che molti portaborse lavoravano senza contratto presentammo l'inchiesta a Casini, allora presidente della Camera, che introdusse il nuovo metodo: ogni anno i parlamentari devono accreditare i propri collaboratori dichiarando che tipo di rapporto li lega a loro: se a titolo oneroso (e quindi con contratto regolare) o a titolo non oneroso''. A quanto pare, però, nulla è cambiato. Ora alla Iene non resta che andare dal nuovo presidente della Camera, ex sindacalista ed ex leader di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, per saperne di più.

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05 marzo 2007
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