Le imprese siciliane nella "white list"
Sono solo 113 le aziende dell'Isola iscritte nella "lista pulita"
In Sicilia sono 113 le imprese iscritte nella "white list", a fronte, per esempio delle 32 mila dell'Emilia Romagna. Delle imprese confiscate operanti nel settore edile, solo la calcestruzzi "Ericina" è nella "white list" in Sicilia. L'ha detto Franco Tarantino, segretario regionale Fillea Cgil, intervenuto a Palermo al convegno di Legacoop Sicilia "White List e protocolli di legalità".
Nei capoluoghi siciliani sono poche decine le aziende in "white list": "30 a Catania, 20 ad Agrigento ed Enna, 6 a Trapani (tra cui la Calcestruzzi Ericina), 11 a Caltanissetta e Palermo, 7 a Siracusa, 8 a Ragusa, mentre non risultano iscrizioni a Messina", ha aggiunto Tarantino, a fronte di un confronto schiacciante con regioni come l'Emilia Romagna. "Secondo i dati della prefettura di Bologna - ha proseguito Tarantino - gli uffici antimafia delle prefetture emiliane hanno ricevuto nel 2013 oltre 32 mila istanze, mentre risultano essere 31 le aziende in Emilia Romagna non ammesse alle white list per la ricostruzione post sisma".
"Le white list a Palermo ancora non funzionano: nel capoluogo risultano iscritte solo 11 imprese di cui solo due sono palermitane. Perché, ad esempio, non sono iscritte le imprese che forniscono calcestruzzi?", ha detto l'avvocato Nino Caleca, consulente giuridico di Legacoop Sicilia. Caleca auspica inoltre l'applicazione del "rating di legalità da parte della Regione anche nel settore dei pubblici appalti, privilegiando le imprese legali". "Occorre creare le migliori condizioni per favorire la ripresa dei lavori pubblici - ha detto Carlo Zini, presidente dell'Associazione nazionale cooperative di produzione e lavoro di Legacoop - le White List rappresentano uno strumento per favorire la trasparenza, ma è fondamentale, in certi contesti, non rallentare i tempi e snellire la burocrazia".
COS'È LA WHITE LIST - È un elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, operanti nei settori esposti maggiormente a rischio previsto dalla legge 6/11/2012, n. 190 e dal D.P.C.M. del 18 aprile 2013. L'iscrizione nell'elenco, che è di natura volontaria, soddisfa i requisiti per l'informazione antimafia per l'esercizio dell'attività per cui è stata disposta l'iscrizione. È pertanto soggetta alle seguenti condizioni: assenza di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all' art. 67 del D. Lgs. 6 settembre 2011, n.159 (Codice Antimafia). assenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell'impresa. [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]