Le imprese siciliane sono sempre più in crisi
Il rapporto di Unioncamere fotografa un periodo molto delicato per le aziende isolane
Secondo Unioncamere Sicilia "la crisi economica ed ancor di più gli effetti della paura che questa condizione possa durare a lungo, hanno determinato 2.020 imprese in meno nel registro delle Camere di Commercio siciliane, al primo trimestre 2009". "Chi è in attività - dice una nota - resiste come può, ma chi vuole cominciare ad intraprendere aspetta tempi migliori".
Ragusa tiene testa grazie alle imprese artigiane, ma ha un incremento di procedure fallimentari. Siracusa ha l'unico, ma timido, dato positivo (0,09%). Ad Agrigento e Trapani, oltre 500 imprese in meno. L'artigianato e le imprese individuali hanno il peggior trend d'inizio anno. Le procedure di fallimento avviate sono in aumento rispetto al 2008, ma stabili rispetto al 2007.
Al 31 marzo 2009, secondo Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere, la Sicilia ha un totale di 473.622 imprese, di cui 86.114 artigiane, con un saldo di crescita negativo dello 0,42%, inferiore alla media nazionale.
Tra le province, se Siracusa ha una crescita di 32 attività, le altre province segnano tutte un decremento: Ragusa -23 (-0,07%); Catania -103 (-0,10%); Messina -215 (-0,33%); Palermo -346 (-0,35%): Enna -66 (- 0,41%); Caltanissetta -124 (-0,47%); Agrigento - 525 (-1,16%); Trapani - 650 (-1,29%).
Soffrono di più i settori del commercio, delle attività manifatturiere e delle costruzioni. È con l'artigianato - da sempre in Sicilia un traino per l'economia - che si registrano i dati responsabili del crollo delle percentuali.
Solo Ragusa presenta un saldo attivo di una sola impresa artigiana. Ma Catania ne ha perdute 49, Trapani 25, Messina 78, Enna 23, Palermo 132, Siracusa 69, Agrigento 7, Caltanissetta 63. Mentre crescono dell'1,49% le società di capitale, in tutte le province, le ditte individuali presentano tassi negativi. [La Siciliaweb.it]