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Le lacrime, la rabbia e la paura delle donne nigeriane

Era di una giovane prostituta nigeriana il cadavere trovato l'altra mattina, abbandonato nei pressi del Palazzo di giustizia di Palermo

07 febbraio 2012

Il cadavere di una donna di origini africane, è stata trovato l'altro ieri mattina, a Palermo, per strada, a poca distanza dal Palazzo di giustizia. Adagiata con le braccia distese lungo la testa, accanto a tre fioriere di cemento, la donna, senza borsa, soldi e documenti, è stata vista alle 7 del mattino dal giornalaio del quartiere. Il cadavere era nascosto agli sguardi dei passanti da alcuni cassonetti dell'immondizia.
L'extracomunitaria portava una parrucca nera ed è stata trovata con i pantaloni e gli slip abbassati e la pancia scoperta: l'abbigliamento ha fatto ipotizzare agli inquirenti che si trattasse di una prostituta. Il corpo sarebbe stato portato in via Filippo Juvara e abbandonato.

Ieri, la donna è stata identificata. Si chiamava Loveth Eward, una giovane nigeriana di 22 anni. Era in possesso di un regolare permesso di soggiorno e sì, era nel giro della prostituzione.
La donna, secondo quanto riferisce il rappresentante dell'ambasciata nigeriana in Sicilia, Vivienne Wiwoloku, viveva a Palermo da circa un anno. "La conoscevo - ha raccontato Wiwoloku - era originaria di Efukpe, una cittadina della Nigeria. Alcuni amici della ragazza mi hanno riferito che viveva in corso Vittorio Emanuele con altre persone. So che è arrivata qui da sola, se l'ha portata qualcuno questo no".

La comunità nigeriana, l'Arci e la Cgil, ieri pomerggio hanno organizzato un sit-in di solidarietà nel luogo in cui è stato trovato il cadavere della ragazza, per chiedere "verità e giustizia" su quanto avvenuto. Urla di disperazione, paura e lacrime. Ma soprattutto tanta rabbia per le donne nigeriane che hanno partecipato al presidio di commemorazione per la morte di Loveth Eward. Sul marciapiede dove è stato trovato il cadavere seminudo della ragazza sono stati portati tanti fiori in suo ricordo dai componenti della comunità nigeriana di Palermo. Per oltre mezz'ora circa un centinaio di persone si è riunito lì davanti per pregare, intonando canti di preghiera della loro tradizione religiosa.
"Vogliamo giustizia - ha detto Vivienne Wiwoloku -, nel giro di pochi mesi ci sono stati due omicidi nella nostra comunità, l'ultimo il 19 dicembre. Anche quella ragazza si prostituiva".
Alcuni gridavano: "Assassini, assassini da qui non passa nessuno. Non è giusto, non è giusto". "Abbiamo paura - ha detto una ragazza nigeriana -, voi italiani dovete aiutarci noi siamo qui regolarmente vogliamo lavorare per mandare soldi alla nostre famiglie".
Non riesce a darsi pace anche FunKa Lkwrenke, la coinquilina di Loveth. Guarda il marciapiede dove ci sono i fiori, scuotendo la testa. "Non lo so, cosa è successo e perché, tutto questo è assurdo", ha detto con gli occhi gonfi di lacrime la donna, che si occupa di assistenza agli anziani in una casa di riposo. "Ho visto Loveth sabato l'ultima volta prima di uscire per andare a lavoro intorno alle 18,30. Mi sembrava serena. Vivevamo insieme da poco, appena due mesi e mezzo in una casa in corso Vittorio Emanuele. Non riesco ancora a darmi alcuna spiegazione. E' assurdo".
Nel luogo si sono vissuti anche momenti di tensione quando alcuni migranti hanno inveito contro alcuni automobilisti e passanti, che tentavano di attraversare il tratto stradale dove è stato trovato il corpo della donna e dove i manifestanti hanno riversato alcuni cassonetti della spazzatura per impedire il transito dei veicoli. Un ciclista è stato quasi aggredito. Sul posto è arrivata una pattuglia della polizia.

"Lanciamo un appello ai palermitani - ha detto ancora il rappresentante dell'ambasciata nigeriana in Sicilia - affinché ci aiutino a fare luce sulla vicenda ed è per questo abbiamo deciso di indire questa iniziativa". Nel giro di pochi mesi sarebbero già due i casi di prostitute nigeriane uccise in città. "L'altro episodio risale a dicembre - ha detto dice il responsabile immigrazione regionale immigrazione della Cgil Pietro Milazzo -. Il corpo della ragazza, anche lei nigeriana che si prostituiva alla Favorita, è stato rinvenuto a Misilmeri. Sulle modalità del delitto, ancora ci sono delle ombre, sembrerebbe che l'omicidio sia avvenuto in città e il cadavere portato lì per essere bruciato. Scenderemo in piazza per sottolineare e difendere l'integrità e la dignità di ciascun essere umano al di là del lavoro che si svolge, anche perchè le donne immigrate sono l'anello più debole della catena".
La morte di Loveth intanto resta un giallo. L'autopsia non ha chiarito le cause del decesso. Il medico legale, il professore Paolo Procaccianti, ha disposto esami istologici e tossicologici. La Procura indaga a carico di ignoti per morte come conseguenza di altro delitto ipotizzando che la giovane africana si sia sentita male dopo avere assunto la droga o per un infarto e che qualcuno l'abbia portata in via Filippo Juvara e adagiata in uno spiazzo coperto dalla vista dei passanti da cassonetti.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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07 febbraio 2012
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