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Le mani della mafia sui porti di Palermo e Termini Imerese

Sequestrate quote e i beni aziendali delle società di servizio per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro

20 marzo 2013

La Dia ha eseguito ieri il sequestro (valore 30 mln) delle società di servizio dei porti di Palermo e Termini Imerese. Il provvedimento riguarda Portitalia, New Port, Tcp-Terminal Containers Palermo, Csp-Compagnia Servizi Portuali e la coop Clpg Tutrone, nella disponibilità degli appartenenti e/o contigui a Cosa nostra: i due Antonino Spadaro, di 56 e 64 anni, Maurizio Gioè, di 54, Girolamo Buccafusca, 55 anni, tutti di Palermo.
Avrebbero monopolizzato trasporto, logistica e distribuzione delle merci nei due porti. Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo.
La New port Spa, che nasce dalla trasformazione delle Compagnie Portuali in società, ha monopolizzato di fatto, secondo l'accusa, il trasporto, la logistica e la distribuzione delle merci nei due principali scali portuali dell'area palermitana fino alla prima metà del 2011 quando, nel mese di giugno, in seguito all'intervento della Prefettura di Palermo, ha ceduto i propri rami d'azienda a due nuove società, la Portitalia  Srl. e la Tcp Soc Coop arl. La società aveva costituito un network nei punti strategici del Mediterraneo, quali i porti di Savona, Genova, Palermo, Termini Imerse (Pa) e Valencia, in Spagna.

"Un'attenta analisi dei vari passaggi che avevano caratterizzato la trasformazione della vecchia cooperativa lavoratori portuali, fino alla creazione della "New port S.p.A.", evidenzia che il cambiamento della ragione sociale, di fatto, non ha mutato - affermano i magistrati - la reale composizione dei titolari delle quote azionarie, con riferimento a quelle persone coinvolte a vario titolo, in vicende di mafia".
La New Port aveva fra i soci, anche lavoratori, numerosi pregiudicati per vari reati tra cui Antonino Spadaro, 57 anni, presunto affiliato della famiglia mafiosa della Kalsa, Antonino Spadaro, 65 anni, denunciato per associazione per delinquere nel 1982, Girolamo Buccafusca, 57 anni, affiliato alla famiglia mafiosa della Kalsa con precedenti per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, associazione di tipo mafioso ed estorsione.

"Sebbene la New Port avesse provveduto attraverso mirate operazioni di restyling ad allontanare i pregiudicati nonchè a cedere il ramo d'azienda alle altre due società appena costituite, Portitalia e Tcp, le relative modalità di pagamento della cessione, - affermano gli investigatori - che prevedendo in entrambi i casi il limite temporale di 18 anni per il saldo del prezzo di vendita, apparivano chiaramente calibrate per una operazione di riassetto formale e al fine di eludere l'interdittiva prefettizia".

"I provvedimenti di sequestro adottati della magistratura nei confronti delle società che gestiscono i servizi portuali confermano le mie denunce sulle infiltrazioni mafiose nei porti di Palermo e Termini Imerese". Lo ha detto il senatore Giuseppe Lumia. "Sin dall’inizio - ha aggiunto - mi sono schierato accanto alla Prefettura e all’Autorità portuale che avevano segnalato la presenza di personaggi riconducibili alla mafia. Una presa di posizione che ha spinto gli uomini di Cosa Nostra ad arrivare fin dentro casa per recapitarmi una lettera di minacce. Intimidazioni che non hanno affievolito il mio impegno, ma che lo hanno rafforzato. Adesso è possibile aprire una nuova fase di legalità e sviluppo nei porti di Palermo e Termini Imerese".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, www.giuseppelumia.it]

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20 marzo 2013
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