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Le mogli dei boss dovranno pagare le colpe dei mariti. Tre milioni di euro alla famiglia Borsellino

07 gennaio 2008

















Ninetta Bagarella e Giuseppina Gioè, sposate rispettivamente con Totò Riina e Salvatore Biondino, i capimafia responsabili della strage di via D'Amelio, dovranno pagare ai familiari del giudice Paolo Borsellino un risacimento che ammonta a tre milioni e 360mila euro.

Ad erogare materialmente il denaro, tuttavia, non saranno le due donne ma il Fondo di rotazione e solidarietà per le vittime della mafia, che attinge dai beni confiscati ai boss.
L'ammontare della cifra è stata decisa dal giudice unico della prima sezione civile del Tribunale civile di Palermo Luigi Petrucci, che nelle due donne ha riconosciuto le tutrici dei due boss. La Bagarella, infatti, rappresenta il marito privato di tutti i diritti e interdetto legalmente, mentre la Gioè rappresenta Biondino. 

In giudizio non si è costituita nessuna delle due donne, mentre si è presentata l'Avvocatura dello Stato che ha sostenuto l'insussistenza del danno biologico e opponendosi alla richiesta del risarcimento. Il tribunale ha però respinto questa tesi, ritenendo che del danno esistenziale "sia stata data ampia prova", assieme al danno biologico e morale subito dal magistrato ucciso e dai familiari: "Non potrà mai rimarcarsi abbastanza - ha scritto il giudice Petrucci - che la perdita del marito e del padre, nel modo tragico che ha sconvolto le coscienze del Paese e, a maggior ragione, quella dei parenti più intimi, non potrà mai essere 'integralmente' compensata da una somma di denaro". "All'indomani della strage Falcone - ha scritto ancora il giudice Petrucci - Paolo Borsellino aveva deciso di allontanarsi affettivamente dai figli per rendere meno traumatico il momento della sua uccisione, che intuiva essere ormai prossima. Cosa che, nello stesso momento in cui è un danno per il padre, lo è anche per i figli, privati dell'affetto del padre, e per la moglie, costretta ad assistere allo strazio interiore del marito".

La sentenza potrebbe essere impugnata dall'avvocato Lo Presti, perchè la famiglia Borsellino aveva chiesto cinque milioni. Una richiesta che è stata accolta solo in parte: la Bagarella dovrà pagare 755 mila euro ad Agnese Piraino Leto, di 929 mila per la figlia Lucia, 815 mila per Manfredi e 861 mila per Fiammetta Borsellino.

 

 

 

 

 

 

 

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07 gennaio 2008
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