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Le nomine della discordia

Qualcuno sostiene che le nomine alla Sanità siciliana abbiano provocato attrito tra Crocetta e Lucia Borsellino...

16 aprile 2013

Sembra che quella alla Sanità siciliana siano state le nomine della discordia. E', infatti, esplosa la bufera (politica, ma non solo) sulle scelte, da parte della giunta regionale, dei nuovi manager della sanità siciliana. Azzerati i vertici "targati" Raffaele Lombardo, sono scoppiate le polemiche legate alle logiche adottate da Rosario Crocetta e dal suo Governo. Attacchi da parte del centrodestra ("E’ una manovra elettorale") ma non solo, anche agli alleati hanno storto il naso (ha parlato di "scelte in totale autonomia" Marco Forzese, dell’Udc) e si sono scagliati verso il neogovernatore e l’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, le critiche di sindacati e persino quella del rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla. Ma per vedere cosa è successo, andiamo con ordine...

Nella tarda serata di mercoledì scorso, Palazzo d’Orleans ha ufficializzato i nomi dei nuovi manager proposti dalla Borsellino: via tutti, ad eccezione del commissario dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta. E si è scatenata la bufera.

"Perché ho la forte sensazione che il presidente Crocetta, in quanto a spoil system, nomine e tagli, non si stia comportando tanto diversamente da quanto aveva fatto Lombardo nel suo quadriennio?", si è chiesto retoricamente Salvino Caputo, vicepresidente della commissione Attività produttive dell’Ars. "Sembra proprio che il neo governatore si stia attaccando, come già accaduto in un recente passato, esclusivamente alle appartenenze politiche: che brutta sensazione che ho...". Ancora più esplicito il coordinatore regionale siciliano del Pdl, Giuseppe Castiglione, che ha ironizzato sulla "rivoluzione" annunciata da Crocetta: "I nuovi manager delle Asp siciliane? Frutto della solita e vecchia pratica: l'appartenenza politica". "Finora - ha aggiunto - non mi sembra che il presidente della Regione si sia distinto dal suo predecessore, il criterio di selezione rimane sempre lo stesso".

Critiche al governo arrivano anche dagli alleati. "Pur riconoscendo in Crocetta una straordinaria volontà nell’avviare la tanto annunciata ‘Rivoluzione’ siciliana - ha detto Marco Forzese, deputato Udc e presidente della commissione Affari costituzionali - non si possono oggettivamente condividere alcune scelte effettuate in totale autonomia senza minimamente confrontarsi con le Istituzioni che sino ad adesso hanno garantito l'assoluto appoggio e lealtà nei confronti del Governo regionale".
Smentendo che Vittorio Virgilio, nuova guida dell’Asp di Caltanissetta, sia stato nominato in quota Pdl o addirittura in quota del senatore Firrarello, Francesco Scoma e Marco Falcone (rispettivamente capogruppo e vice dei berlusconiani all’Ars) hanno sottolineato come "quella discontinuità, che per la Sicilia ci auguravamo, non si sta di certo attuando". E ancora: per Toto Cordaro (Cantiere Popolare) "ciò che sorprende e lascia perplessi è la tempistica delle nuove nomine. A un mese della elezioni nazionali immaginavamo che si fosse soprasseduto a scelte che finiscono per avere il sapore della strumentalità politica, tanto più se si considera che i commissari andavano a naturale scadenza il 31maggio prossimo".
Dito puntato contro tempistica e criteri di scelta, scendono in campo anche i sindacati: "Non vorremmo che qualche scelta coraggiosa a difesa del servizio sanitario pubblico operata nei mesi scorsi da qualche commissario non in linea con la precedente gestione della sanità, possa aver pesato sulla repentina rimozione", hanno detto Michele Palazzotto, segretario generale di Fp Cgil Sicilia e Renato Costa, segretario di Fp Cgil Medici Sicilia.

Infine, il rettore Roberto Lagalla, ha scritto una lettera alla Borsellino esprimendo "riserve sulle modalità di nomina" del nuovo commissario straordinario del Policlinico di Palermo (Renato Li Donni al posto di Mario La Rocca) e valutando "l’opportunità di differire l’efficacia del provvedimento". Una richiesta, quella di Lagalla, che "entra nel metodo e non nel merito" dell’avvicendamento: esprimendo anzi "apprezzamento per le note qualità professionali del dirigente destinato a subentrare nell’incarico", Lagalla invece ha sottolineato "fondate perplessità in ordine alla modalità che hanno caratterizzato l’avvicendamento, maturato in carenza di un adeguato e formale rapporto di concertazione preventiva" con i vertici dell’Università.

Dunque, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, avrebbe deciso di "congelare" le procedure per la nomina dei manager della sanità pubblica. Una decisione conseguente a un duro scontro verbale tra la segreteria tecnica della Presidenza della Regione e i componenti del comitato tecnico incaricati con decreto dall'assessore alla Salute Lucia Borsellino di fissare i criteri per la selezione dei candidati.
Secondo quanto riferito dall'Ansa - citando fonti interne - la commissione si sarebbe irrigidita di fronte alla richiesta del governatore di rivedere i parametri che assegnano un punteggio maggiore a chi già in passato ha ricoperto il ruolo di direttore generale nella sanità pubblica. Il rischio, secondo Crocetta che ha fatto proprie le osservazioni della commissione Sanità dell'Ars e che erano state condivise durante l'ultima audizione anche dall'assessore, sarebbe quello di ritrovarsi nelle griglie dei candidati quei manager che hanno contribuito a creare il deficit nella sanità. Allo stesso tempo verrebbero esclusi alcuni professionisti che secondo il governatore invece potrebbero dare un supporto fondamentale al risanamento delle aziende sanitarie e ospedaliere, come alcuni degli attuali commissari straordinari.

Ma, lo stesso Crocetta avrebbe smentito l'esistenza di qualsiasi tipo di scontro. "Sono veramente indignato in merito alla questione della selezione e sulle posizioni attribuitemi attorno ai manager della sanità. È bastata la trasferta per un paio di giorni a Bruxelles, per attribuirmi posizioni che non mi appartengono per niente". "Con Lucia Borsellino abbiamo perfetta intesa sulle questioni di governo e operiamo con grande spirito di collaborazione", ha detto. "Per quanto riguarda i lavori in commissione per la selezione dei manager, non ho mai incontrato i commissari, non ho mai incontrato i componenti della commissione, non intendo incontrarli e né intendo bloccare il concorso. La commissione opera in totale autonomia e non mi è passato mai per la testa interferire sui criteri". "Ci atterremo scrupolosamente alla loro valutazione, in modo tale da evitare ogni discrezionalità del governo nella scelta", ha aggiunto il presidente. "In questo modo finalmente limitiamo le pressioni della politica intorno a vicende che devono rimanere tecniche".

[Informazioni tratte da Italpress - Corriere del Mezzogiorno, ANSA, GdS.it]

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16 aprile 2013
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