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Le Ong italiane contro il ''pacchetto sicurezza''

Secondo il presidente Gianfranco Fini ''non esiste nessun rischio per i diritti umani''

26 maggio 2008

"Nel Parlamento italiano non ci sono rischi di alcun tipo per il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, così come per il rispetto dei diritti della sicurezza e dei cittadini, ma anche dei migranti se si integrano in condizioni di legalità e di sicurezza per tutti".
Nei giorni scorsi, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha replicato così alle preoccupazioni espresse dall'Europa dopo il varo del "pacchetto sicurezza" mercoledì scorso (leggi).
"Non c'è alcuna necessità di rassicurare nessuno, né alcun interlocutore mi ha chiesto alcunché" ha spiegato Fini al termine del suo intervento al Consiglio d'Europa, annunciando inoltre "un confronto aperto per un dibattito parlamentare dopo i rilievi critici della sinistra". Poche parole anche sulle forti critiche espresse durante il dibattito al Parlamento sulla condizione dei rom in Italia.
Il presidente della Camera, insomma, a Strasburgo ha sottolineato che l'Europa deve tutelare il diritto alla sicurezza perché questo "rientra nel novero dei diritti fondamentali e inalienabili" di ciascun individuo. E lo ha fatto difendendo le misure prese in Italia e rilanciando l'esigenza di dare risposta alle richieste dell'opinione pubblica europea "di una più efficace tutela del diritto alla sicurezza che rientra nel novero dei diritti fondamentali e inalienabili della persona".

Ma, nonostante le rassicurazioni arrivate dalla Camera, sono tante le Ong italiane, quindi chi quotidianamente ha a che fare con la disperazione, le speranze e il desiderio d'integrazione di gente in cerca di soluzioni per una vita decorosa e a riparo da soprusi e violenze, ad aver espresso forte preoccupazione per il ''pacchetto sicurezza''.
Tra i profondamente preoccupati i membri dell'associazione "Medici senza frontiere", impegnata a fornire assistenza sanitaria agli stranieri presenti in Italia dal 1999. Msf si è detta contraria alla proposta di un'estensione a 18 mesi, dagli attuali due, del tempo massimo di permanenza all'interno dei Centri di Permanenza Temporanea e di Accoglienza (Cpta).
La critica di Msf si basa sulla sua esperienza nei Cpta tra il 2000 e il 2004, riportata nel "Rapporto sui centri di permanenza temporanea e assistenza". In questo rapporto, Msf denunciava le condizioni inaccettabili di questi centri, all'interno dei quali si verificavano abusi da parte delle forze dell'ordine, utilizzo incongruo di psicofarmaci, episodi di autolesionismo e, in generale, un'assoluta incapacità di garantire standard minimi di accoglienza. Msf teme che queste condizioni, con l'estensione a 18 mesi del periodo massimo di permanenza all'interno dei Cpta, non possano che peggiorare.

"Nonostante oggi siano presenti organismi di tutela all'interno dei Cpt", ha affermato Loris De Filippi, responsabile dei progetti di Msf Italia, "sulla scorta della nostra pluriennale esperienza, temiamo che un'estensione del periodo di permanenza a 18 mesi possa avere gravi conseguenze sulla salute dei migranti trattenuti nei centri. Chiediamo pertanto che a un'organizzazione indipendente come Msf venga garantito l'accesso ai Cpt per potere monitorare le condizioni dei migranti".
Medici senza Frontiere ha recentemente pubblicato il rapporto "Una stagione all'inferno" (scarica il dossier in pdf) sulle inaccettabili condizioni di vita e di lavoro degli stranieri impiegati come stagionali nell'agricoltura nel Sud Italia. "Temiamo che l'introduzione del reato di immigrazione clandestina possa ulteriormente esacerbare la situazione di sfruttamento dei migranti irregolari impiegati come lavoratori stagionali", ha spiegato ancora Loris De Filippi, "rendendoli ancora più vulnerabili di fronte a fenomeni di abuso e di sfruttamento, e ostacolando ulteriormente l'accesso alle cure, cui tutti gli stranieri, anche irregolarmente presenti, hanno diritto secondo quanto stabilito dalla legge Bossi-Fini".

[Informazioni tratte da Repubblica.it e Aise.it]

- Chi è preoccupato dal ''pacchetto sicurezza'' (Guidasicilia.it, 22/05/08)

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26 maggio 2008
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