Le pensioni più basse d'Italia
In Sicilia, per colpa del lavoro nero e delle leggi non applicate, i pensionati prendono meno rispetto a tutti i pensionati italiani
Le pensioni dei siciliani sono le più povere della nazione. Colpa del lavoro nero, di una spesa sociale inferiore a quella di altre regioni e della mancata applicazione della legge che prevede l'integrazione socio-sanitaria. La denuncia arriva dalla Cisl Fnp siciliana.
Agrigento è la provincia con i pensionati più poveri, con un importo mensile medio di 471,28 euro. Palermo si classifica al sesto posto con 548,15 euro e con il maggior numero di pensionati: 302.540.
Secondo i dati Inps la pensione di un siciliano è in media di 550,08 euro al mese a fronte dei 702,11 euro della media nazionale. Il numero dei pensionati a carico della previdenza sociale in Sicilia rappresenta il 7,1% del totale nazionale di 17.750.065. La povertà relativa (al di sotto della soglia di reddito di 900 euro al mese) investe una famiglia su tre ed è la più alta d'Italia, pari al 27,6% contro 11,1% di incidenza nazionale e il 22% del Mezzogiorno. La povertà assoluta invece, colpisce una famiglia su dieci, con il 5,8% contro il 4,1% sul territorio nazionale ed una soglia mensile di 538,92 euro.
Per il segretario regionale Cisl Fnp Carmelo Raffa, la maggior parte della colpa è da attribuire alla legge 328 del 2000, "in relazione all'integrazione socio-sanitaria che prevede un sistema di servizi assistenziali mai messi in atto in questa regione", con la conseguente mancanza di protezione sociale per la popolazione anziana dell'Isola, che conta 170 mila non autosufficienti. "Chiediamo con forza l'applicazione della legge 328 e siamo pronti ad avviare una petizione popolare, un malato cronico in ospedale costa alle casse pubbliche 800 euro al giorno, se fosse a casa ne costerebbe appena 70 - afferma Raffa - qui anche chi ha reddito è un povero, la responsabilità è del governo regionale che non attua le leggi. Ci vuole una vertenza forte, alla gente non devono essere negati i diritti".
"Il livello di povertà aumenta con il crescere dei componenti del nucleo familiare, e in presenza di soggetti anziani - spiega Gigi Bonfanti, segretario nazionale della Cisl Fnp - la Sicilia paga il prezzo dello sviluppo, perché non c'è mai stato un vero e proprio benessere. Non è giusto che siano le famiglie a farsi carico di oneri economici che spetterebbero alle istituzioni". [Repubblica/Palermo.it]