Le Poste siciliane sono con l'acqua alla gola

In quattro anni in Sicilia i dipendenti di Poste Italiane sono scesi da 15 mila a 10.500. E gli effetti sul servizio di recapito e agli sportelli di tutta l'Isola si vedono. La denuncia è della Slc Cisl.

"Negli ultimi quattro anni - dice il segretario regionale Pippo Raimondi - l'organico è sceso di 4.500 unità. Di queste cifre non parla nessuno. Si notano però le ripercussioni sul servizio di recapito e agli sportelli, dove le file sono ormai quotidiane". "In questi giorni - afferma Raimondi - si stanno manifestando con più forza gli effetti sul servizio. Siamo in piena riorganizzazione del settore del recapito, una riorganizzazione che sta investendo tutta la regione, determinando delle criticità. L'azienda sta cercando di riequilibrare le zone di consegna con nuovi parametri di razionalizzazione e con tagli del personale. Tutto ciò si aggiunge ad una criticità organizzativa già esistente".

La Slc punta il dito anche "sull'assenza del turn over": "l'azienda non rimpiazza i lavoratori che vanno in pensione. Il turn over lo facciamo solo con le sentenze dei giudici, ma generalmente si tratta di vertenze che riguardano portalettere, con il risultato che a mancare sono gli sportellisti".
Ad aggravare la situazione anche l'astensione dalle prestazioni straordinarie, proclamata dai sindacati, che si concluderà il prossimo 7 ottobre. "A fronte del ridimensionamento del personale - spiega Raimondi - non si spiegano le migliaia di ore di prestazioni straordinarie richieste dall'azienda. Lo sciopero sta contribuendo a creare dei disagi, non escludiamo di ricorrere dopo il 7 ottobre ad altre forme di lotta".