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Le primarie dell'Unione in vista delle amministrative. A Palermo ha vinto l'ex primo cittadino Leoluca Orlando

05 febbraio 2007

Prima grande prova per la maggioranza di governo, che nella giornata di ieri ha visto i propri partiti impegnati in molte città italiane con le primarie per i candidati alle prossime elezioni amministrative. Un appuntamento per testare la ''temperatura politica'' nel centrosinistra alla prova con divisioni che riguardano la politica estera, quella economica e quella ''morale''.
Occhi puntati soprattutto su Palermo e Genova, dove si voterà per eleggere il nuovo sindaco e dove non mancano tensioni anche all'interno dell'Ulivo.
 
Nel capoluogo ligure si sono confrontati il poeta Edoardo Sanguineti, sostenuto da Unione a Sinistra, Prc e Pdci, Marta Vincenzi, candidata dall'Ulivo e l'ex presidente di Assindustria Genova, Stefano Zara, lanciato in pista dal petroliere, presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone.
In Sicilia invece hanno cercato l'investitura per concorrere alla poltrona di sindaco di Palermo Alessandra Siragusa, insegnante, ex assessore comunale di giunte del centrosinistra, appoggiata dai Ds; Giusto Catania, professore, europarlamentare, presentato da Prc; Leoluca Orlando, deputato Idv, ex sindaco della città, appoggiato dalla Margherita.
Alle urne anche a Reggio Calabria, Belluno, L'Aquila, Alghero. Ad Agrigento invece il voto è stato rinviato.

E a Genova è passata Marta Vincenzi (Ulivo) mentre a Palermo ci sarà l'ex primo cittadino Leoluca Orlando a concorrere in primavera per la poltrona da sindaco.
Come per le passate primarie per votare bastava la carta d'identità e la tessera elettorale oltre ad un contributo minimo di un euro per autofinanziare l'operazione. Sono stati ammessi ai seggi anche i cittadini che entro aprile avranno compiuto i 18 anni, e gli extracomunitari regolarmente residenti nel Paese.
A Palermo sono andati a votare circa 19 mila elettori. L'affluenza è stata inferiore a quella registrata alle scorse regionali per la scelta del candidato governatore quando votarono oltre 20 mila elettori. I 26 seggi sono stati chiusi alle 22. Gli organizzatori temevano il flop: poca partecipazione, disinteresse. Ma aprendo le urne dei 26 seggi, il fixing ha registrato 19.455 mila votanti, una quota poco al di sotto delle primarie nazionali e regionali. E' successo che hanno perfino dovuto portare altre schede nei seggi dei quartieri popolari: a metà pomeriggio erano già finite.

In testa dall'inizio degli spogli l'ex sindaco Leoluca Orlando (Italia dei Valori) che si attesta al 72,7% contro il 19,7% di Alessandra Siragusa (appoggiata dai Ds) e il 7,5% di Giusto Catania (sostenuto da Rifondazione).
Dunque, alle Amministrative di primavera sarà l'immarcescibile Orlando a sfidare il sindaco uscente Diego Cammarata. ''Quelle di oggi - ha detto ieri Orlando a caldo - sono primarie vere. E' il chiaro segno della volontà di cambiamento e indica la possibilità di un'alternativa all'attuale non-sindaco''. Per molti una vittoria scontata quella di Orlando, e il fatto che il maggior numero di voti gli sia arrivato dai quartieri come lo Zen, Oreto, Borgo Nuovo, la Zisa e il Cep conferma la sua capacità di penetrare negli ambienti popolari della città.

E sono state primarie tormentate, quelle che il vincitore, Orlando, ha chieste per primo. I partiti dell'Unione, all'inizio, gli hanno fatto la guerra, poi la Margherita ha ingoiato il rospo e lo ha sostenuto. Mentre i Ds e una parte della Margherita hanno candidato la Siragusa. Il Prc ha invece puntato sul proprio candidato di bandiera, Giusto Catania. Il dato deludente della Siragusa dimostra che gli elettori diessini non abbiano seguito le indicazione del partito.
Ora Orlando può dire di avere avuto ragione, che il suo appeal popolare non è scemato. Ma il problema per lui comincia adesso perché dovrà scalare la montagna di voti su cui è seduto Cammarata. ''Dovrò dimostrare che non sono più il sindaco della Primavera di Palermo, ma il sindaco che porta l'estate'', ha detto Orlando.

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05 febbraio 2007
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